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Donne del passato, la star è Anna d’Alençon

Mostra al Museo del Duomo da sabato 5 marzo

Sabato 5 marzo alle 15 riaprirà il Museo del Duomo con la mostra tematica dal titolo “Spirituali, colte e generose: storie di donne dal passato” quanto mai in tema con la Festa della Donna.

La mostra è allestita da Bruna Curato, Chiara Mainini e Manuela Meni collaboratrici del Museo del Duomo, dell’Archivio Diocesano e della Biblioteca del Seminario con il coordinamento di Raffaella Rolfo, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali. La mostra, frutto della collaborazione tra i tre istituti culturali diocesani e finalizzata a una più completa valorizzazione dei beni storici, artistici e librari, sarà visitabile presso la sezione del Museo del Duomo che, dall’autunno del 2021, è stata destinata ad ospitare esposizioni temporali che permetteranno al pubblico di conoscere ed ammirare parte del patrimonio solitamente non accessibile.

Attraverso un inedito allestimento di documenti, libri antichi e opere d’arte, sarà quindi possibile approfondire le vicende biografiche di alcune figure femminili davvero molto interessanti. Passando da volti e nomi molto noti come quello della marchesa Anna d’Alençon - moglie di Guglielmo IX, marchese del Monferrato- a figure anonime vissute nei monasteri femminili, si inizierà a tratteggiare un affresco del mondo delle donne nei secoli scorsi. Ed è proprio il profilo della marchesa Anna d’Alençon che potrà essere ulteriormente approfondito grazie al raffinatissimo ritratto eseguito da Macrino d’Alba nel 1503. Grazie alla disponibilità di monsignor Francesco Mancinelli, rettore del Santuario Madonna di Crea dal quale proviene l’opera, e della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo si potrà ammirare all’interno dell’esposizione tematica il raffinatissimo ritratto realizzato per la pala ancora oggi conservata presso il Santuario diocesano. La piccola tavola, solitamente non visibile al pubblico, rimarrà esposta insieme alle altre opere dell’esposizione tematica fino al 31 luglio. Giova ancora aggiungere che il noto critico Vittorio Sgarbi  aveva chiesto e ottenuto il piccolo dipinto per l’Expo di Milano, la mostra curata da Sgarbi (che era stato a Crea appositamente) si intitolava “Il tesoro d’Italia”, i critici ammirando il Macrino vi ravvisano una bellezza leonardesca.

Qualche piccola anticipazione dalla mostra: ad accogliere il visitatore sarà il quadro di Giorgio Alberini, raffigurante una santa martire compagna di Sant’Orsola – opera utilizzata quale immagine simbolo dell’evento– che anticamente ornava l’armadio destinato alle reliquie più preziose della Cattedrale. Il percorso si snoderà attraverso sei vetrine tematiche nelle quali si presenteranno approfondimenti sulle donne letterate e in particolare sulle autrici di testi spirituali e di poesie conservate presso la Biblioteca del Seminario. Si va da scrittrici note al grande pubblico a figure legate al tessuto locale, come Laura Beatrice Capelli (nata secondo la storiografia ottocentesca a Casale), le cui rime aprono e chiudono la raccolta La Ghirlanda composta da Stefano Guazzo. Ad evocare il mondo della beneficienza al femminile che spesso si traduceva in donazioni di denaro, in gioielli o in doti per le fanciulle povere, saranno esposti due preziosissimi reliquiari del Tesoro del Duomo: quello contenente il legno della Santa Croce donato dalla Marchesa Anna d’Alençon al convento di Santa Caterina di Casale e quello per il capo di Sant’Evasio offerto al Capitolo della Cattedrale da Giovanna da Montiglio, moglie del capitano Cecolo Broglia di Trino. Opere straordinarie di oreficeria, questi oggetti ben introducono anche al tema della spiritualità sviluppato soprattutto attraverso uno sguardo sulle comunità monastiche casalesi, centri di preghiera e di devozione. Le ultime due vetrine racconteranno, invece, gli aspetti più legati al lavoro ed alla vita quotidiana delle monache attraverso inediti e curiosi documenti provenienti dal fondo “Moniales” dell’Archivio Diocesano relativi principalmente dal monastero di San Bartolomeo e da quello di Sant’Orsola di Casale.

L’ingresso all’esposizione che rimarrà allestita fino al 31 luglio e al percorso di visita del Museo comprensivo dell’Aula Capitolare aperta per la prima volta a settembre 2021 sarà ad offerta libera e garantito dai volontari dell’associazione culturale diocesana Antipodes ODV. I visitatori potranno usufruire gratuitamente di una brochure esplicativa e di un piccolo ricordo della mostra.

l.a.

FOTO. Il ritratto di Macrino, star alla mostra delMuseo del iDuomo