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Viaggio d'autore ...a Sartirana per un dipinto del Cinquecento
Mercoledì (23 maggio, ndr) raggiungiamo la Fondazione Pio Istituto “Adelina Nigra” a Sartirana, che si affaccia sulla grande piazza Risorgimento dove ci attende lo storico dell’arte Giuseppe Castelli. L’istituto, oggi casa di riposo per gli anziani, venne costruito nel 1889 dall’ingegnere Vincenzo Nigra in memoria della figlioletta Adelina, scomparsa prematuramente...
Mercoledì (23 maggio, ndr) raggiungiamo la Fondazione Pio Istituto “Adelina Nigra” a Sartirana, che si affaccia sulla grande piazza Risorgimento dove ci attende lo storico dell’arte Giuseppe Castelli. L’istituto, oggi casa di riposo per gli anziani, venne costruito nel 1889 dall’ingegnere Vincenzo Nigra in memoria della figlioletta Adelina, scomparsa prematuramente.
Il gruppo di famiglia, con i busti di Vincenzo, Annunciata e Adelina Nigra “uniti dall’amore / uniti dalla carità”, opera dello scultore torinese Ermindo Vignali nel 1939, è collocato poco distante dalla statua di ottima fattura dedicata alla giovane Adelina, scolpita nel 1861 da un grande artista Vincenzo Vela (Ligornetto, 3 maggio 1820 – Mendrisio, 4 ottobre 1891). Sul piedistallo si legge questa dedica: “Unica figlia unica gioia / dei suoi genitori / Ing. Vincenzo Nigra Annunciata Magnani / lasciò questa terra in età di anni 6 mesi 8 / alli 21 aprile 1859”.
Ma la visita è indirizzata alla splendida pala lignea cinquecentesca “Incoronazione della Vergine col Bambino tra i Santi Giovanni Battista e Paolo”.
L’opera, realizzata su quattro tavole in pioppo, è stata oggetto di un lungo restauro in quanto presentava gravi problemi conservativi a livello del supporto ligneo, dice la relazione: “Aggravavano la situazione tutta una serie di interventi inadeguati e dannosi, che erano stati apportati nel tempo al tavolato: assottigliamento del supporto, sverzature, apposizione di traverse e barre metalliche rigidamente ancorate al legno...”.
La pala, contenuta in una importante cornice lignea ottocentesca con lo stemma dei conti Arborio Mella, per molti anni impropriamente attribuita a Guglielmo Caccia, detto Il Moncalvo, ha ora una nuova paternità. E’ quanto ci anticipa Giuseppe Castelli: “Sono convinto che nella tavola ci sia molto di Martino Spanzotti” (ma se ne saprà di più a un convegno indetto sabato a villa Buzzoni, ndr). Del resto ci sono molte incongruenze a livello stilistico per la presenza di un paesaggio leonardesco, ma soprattutto a livello cronologico essendo l’opera realizzata nei primi decenni del Cinquecento, mentre il Caccia è nato nella seconda metà del secolo. Dopo aver ringraziato il personale per le notizie storiche, in particolare Claudia Maruzzo e Davide Graziotto, proseguiamo la visita verso la parrocchiale.
Sulla piazza dedicata a Francesco Pianzola si affaccia la casa dei Nigra, indicata dal monumento con i due medaglioni in bronzo (firma E. Cavalli)dell’avvocato Giovanni Buzzoni e della moglie Maria Nigra.
La chiesa dedicata a Santa Maria Assunta, costruita alla metà del Quattrocento, appartenne all’ordine dei benedettini cistercensi. Restaurata e ampliata nell’Ottocento, conserva una splendida Madonna lignea detta del “socco” [il “sok” era il pezzo di legno da cui venne ricavata la statua], attribuita, come si legge nello zoccolo, a padre Girolamo da Vimercate, allora rettore della parrocchia. Ammiriamo anche un Crocifisso ligneo ben conservato e le decorazioni del presbiterio realizzate dal celebre Francesco Gonin.
Nella chiesa non manca il ricordo di padre Francesco Pianzola, nato a Sartirana nel 1881 e scomparso a Mortara nel 1943. L’apostolo della Lomellina, fondatore dei padri oblati diocesani dell’Immacolata e dell’istituto delle suore missionarie, note come “suore pianzoline” è stato proclamato beato il 4 ottobre 2008 nella cattedrale di Vigevano.
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