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Giovani Talenti
VIDEO - Il “Valzer n. 118 Dell’Ambulanza”, la composizione del giovane Francesco Mauri
L'artista sui social: “a volte m’improvviso compositore"
Musica, giovani e arte. Tre buone ragioni per non desistere nel tempo della pandemia. Un felice connubio che è rigenerante bellezza, proficua distrazione e concreta motivazione, per ritrovare forza, vitalità e speranza nelle emergenze così come nelle difficoltà. Quando, poi, i tre “elementi” diventano complementari, di questi mesi, più che mai, si può parlare di piccoli e grandi capolavori.
Caldamente spinto da parenti e amici, il monferrino Francesco Mauri, 20enne, terruggese, ex eccellenza del Liceo Classico Balbo, pianista dall’età di 10 anni e, attualmente, studente al secondo anno di Giurisprudenza alla Bocconi di Milano, nel tempo della pandemia, sollecitato dalle sirene dell’ambulanza, ha saputo trasformare il suono inquietante del sibilo dell’emergenza, in una gradevole armonia, componendo un valzer per pianoforte, intitolato “Valzer n. 118 Dell’Ambulanza”.
Così, racconta, sui social, questa sua “spastica creazione”: “a volte m’improvviso compositore. Lo scorso mese di ottobre, mentre frequentavo ancora l’Università in presenza a Milano, dopo aver sentito un’ambulanza passare di fianco casa, mi venne in mente di trasformare il “famoso” ninoninò, ninoninò, in una melodia più allegra e orecchiabile. Più tardi, ne uscì il valzer “dell’Ambulanza” che, ovviamente, non poteva che essere il numero 118 e, il tempo, curiosamente, Allegro”.
“Come spesso accade” prosegue Francesco nel suo racconto “qualche volta arriva, inaspettata, la voglia di improvvisare qualche motivo e dar note a qualche motivo che risuona nella mente. Finora, le cose che ho scritto non mi hanno reso troppo felice, forse, perché non sono mai state troppo elaborate. Questa vota, invece, devo dire che mi è molto piaciuto. Non so se essere felice di ciò che ho fatto o vergognarmene ma, sicuramente, è stato un progetto divertente”.
“L’idea”, prosegue Francesco, “per onestà intellettuale devo ammettere che è stata ispirata dalla giovanissima compositrice britannica Alma Deutscher la quale, sentito il suono dell’ambulanza austriaca durante un suo soggiorno a Vienna, la trasformò in musica. Essendo il suono della sirena italiana un po’ diverso da quello austriaco, ho provato a fare altrettanto e, per risultare più completo, ho cambiato la tonalità, portandola a Maggiore a Minore. Va da sé che il brano diventa un po’ triste, così come, del resto, la sua storia che lo anima. Spero che questo mio Valzer piaccia e rallegri questo periodo, durante il quale il suono di una sirena è sempre più sinonimo di qualcosa di brutto, doloroso e triste”.
“Se fossi un compositore famoso, lo dedicherei a tutti gli operatori sanitari che, in questi mesi, si sono sacrificati più di tutti noi e, anche, all’inventore della sirena dell’ambulanza, senza la quale non avrei fatto un bel niente”.
Senza addentrarci nella critica musicale la quale, certamente, non ci compete, il risultato ci pare assolutamente degno di nota e meritevole di essere divulgato (pagina internet de Il Monferrato) affinché, effettivamente, giunga a rallegrare l’animo dei tanti operatori sanitari impegnati nell’emergenza da pandemia, ma non solo. E, soprattutto, affinché giunga l’esempio di come, gioventù talentuosa, arte e musica possano, davvero, trasmettere rinnovate motivazioni e impulsi positivi alla società, in generale.
Così, scriveva il talentuoso giovane monferrino qualche mese fa: “sarà difficile tornare alla normalità prima che esca il vaccino anche se, credo, sarebbe preferibile non tornarci troppo, nella forma, così, come l’abbiamo sempre concepita. Meglio, sarebbe, ridisegnare abitudini, studio, lavoro, tempo libero e socialità in un nuovo modo”.
“Bene!”, conclude Francesco sulla sua pagina Fb finito di trascrivere la sua composizione, “ora posso tornare a studiare Diritto”.