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Scuola

VIDEO - Alla mobilitazione per ripristinare la didattica in presenza

La manifestazione per chiedere alle istituzioni cittadine presso la Regione "della sofferenza, che le famiglie stanno vivendo, e della necessità che decisioni tengano maggiormente conto della situazione dei territori"

Presidio e mobilitazione pacifica di associazioni e singoli cittadini, in rappresentanza di studenti, insegnanti e famiglie, giovedì 3 dicembre, davanti al Palazzo San Giorgio, per richiamare l’attenzione delle istituzioni sul tema della scuola e sul diritto all’istruzione con didattica in presenza.

Da settimane, da più fronti si muovono voci di disappunto nei confronti delle istituzioni, per non aver trovato soluzioni alternative alla chiusura delle scuole. Ad aggravare la situazione, la recente decisione della Regione Piemonte di mantenere chiuse le classi 2° e 3° delle  Scuole Secondarie di Primo Grado.

A muovere il presidio, sono state le associazioni di #latuavoceperlascuola, con Angsa, Artedù Aps, CasaleBeneComune,  Mammeincerchio, Passi di Vita onlus, PD Casale Monferrato, Caritas - Progetto Oltre la scuola, Rete delle Alternative, Legambiente e Cooperativa Senape.  

«Al sindaco Riboldi abbiamo chiesto di farsi portavoce presso la Regione della sofferenza, che le famiglie stanno vivendo, e della necessità che decisioni, prese sulla pelle di ragazzi e bambini, tengano maggiormente conto della situazione dei territori e delle province, a volte molto diversa da quella delle grandi città, già solo a partire dai trasporti. Inoltre, abbiamo nuovamente sottolineato come il concetto di salute, non si esaurisca nell'assenza di malattia. La scuola è salute per il suo ruolo imprescindibile di comunità di apprendimento e luogo di incontro, comunicazione, scambio, relazione e inclusione”.

Così Fabio Lavagno PD, genitore, amministratore e politico presente al presidio.

«Grandi Paesi europei hanno deciso di mantenere in primo luogo la scuola. Noi, invece, dal 22 febbraio abbiamo lasciato indietro i nostri ragazzi. Sono proprio le giovani generazioni che subiranno il peso maggiore di questa crisi, soprattutto nelle sue conseguenze di natura economica e sociale. Nonostante ci siano state indicazioni ambigue e ondivaghe, durante l’estate la scuola ha messo in campo un impegno straordinario per garantire la massima sicurezza. Il perdurare della Didattica a Distanza è una scelta incomprensibile perpetuata dalla giunta regionale, malgrado le nuove disposizioni nazionali. Il problema sono le modalità con le quali si arriva a scuola. Parliamo dei trasporti, che sono competenza espressamente regionale. In questa città sappiamo tutti molto bene quanto i traporti siano carenti e quanto incidano sulla vita della nostra comunità. Non si può agire con politiche ordinarie in momenti straordinari. Per garantire sicurezza ai ragazzi occorre lavorare fuori dalle scuole, subito (siamo in ritardo di mesi) e con interventi straordinari. L’implementazione del traporto pubblico locale è diventata inderogabile. Prorogare più avanti il rientro a scuola, senza fare nulla per risolvere il problema dei trasporti, non cambierà certo la situazione e, parimenti, altrettanto grave è l’aspetto sanitario, perso nella burocrazia e nelle tempistiche»