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Giovedì 15 febbraio
La protesta dei trattori sbarca in Lomellina
A Mortara affollato presidio e corteo degli agricoltori
Dalle prime ore di giovedì 15 febbraio centinaia di trattori hanno invaso pacificamente Mortara e il suo centro per ribadire le ragioni «di una mobilitazione nazionale che la categoria non intende lasciar cadere dopo le prime concessioni ottenute dal governo Meloni».
Erano quasi trecento i mezzi pesanti che si sono dati appuntamento nel centro della Lomellina, bardati di bandiere tricolori e cartelli con le parole d'ordine della protesta, giunti dall'Oltrepò, da Vercelli, Novara e dall'Alessandrino.
«Alla guida dei mastodontici e moderni mezzi agricoli molte donne, giovani e giovanissimi agricoltori, nuove e nuovissime generazioni già pronte a raccogliere il testimone dei padri, e per questo decise più che mai a combattere questa battaglia decisiva per la sopravvivenza dell'intero settore e del made in Italy».
In mattinata il colorato e chiassoso corteo di trattori ha percorso il centro di Mortara, accompagnato dagli applausi della cittadinanza. Nel primo pomeriggio gli interventi dei rappresentanti agricoli, introdotti da Carlo Besostri, presidente di Seed Italia e organizzatore della mobilitazione, che ha sottolineato la necessità di mantenere alto il livello della protesta: «Sono davvero felice di vedere che tutto il territorio ha recepito il nostro messaggio. Quello che ci è stato concesso a Roma è soltanto una goccia nel mare rispetto alle nostre necessità. Vogliamo tutelare il futuro del settore e insieme quello del made in Italy, a garanzia dei consumatori. La lotta sarà lunga e difficile, ma giornate come quella di oggi ci fanno capire che la vittoria è possibile, perché non soltanto la categoria è compatta, ma i cittadini stanno dalla nostra parte».
La protesta si sposta ora verso Milano dove gli agricoltori presenteranno un documento programmatico alla Regione Lombardia.