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A Casale Monferrato
VIDEO - I disturbi legati all’esposizione a campi elettromagnetici
Le testimonianze raccolte dal Comitato Stop 5G
Il Comitato Stop 5G di Casale Monferrato ha preparato diverse interviste a persone della nostra città che accusano disturbi legati all’esposizione a campi elettromagnetici, pur essendo questi nei limiti di legge
Il Comitato Stop 5G di Casale Monferrato pubblica da oggi, venerdì 4 dicembre, la prima di diverse interviste a persone della nostra città che accusano disturbi legati all’esposizione a campi elettromagnetici, pur essendo questi nei limiti di legge.
«Sappiamo bene che le istituzioni non hanno ancora riconosciuto l’elettrosensibilità come malattia, cosa che invece è avvenuta in Svezia, ma pensiamo sia giusto dar voce a cittadini “invisibili” che si scontrano nella vita quotidiana con problemi insospettati dai loro concittadini. Intendiamo così continuare nel lavoro di informazione sui rischi dell’esposizione a onde elettromagnetiche, rischi che vengono in genere minimizzati o addirittura negati».
L’obiettivo «resta quello di approfondire questo problema che riteniamo essere molto importante per la salute di tutti i cittadini, non per rifiuto o paura di ciò che è ‘nuovo’, ma per esercitare la massima attenzione e cautela prima di vedere la nuova tecnologia 5G applicata su scala mondiale in modo pervasivo. Pubblicheremo sulla pagina Fb, una succinta ma solida base di materiale scientifico, oltre a consigli concreti e facilmente attuabili per ridurre l’esposizione ai campi elettromagnetici».
Il Comitato Stop 5G ritiene essenziale inoltre «analizzare nel dettaglio l’elettrosmog a Casale, le sue variazioni geografiche e il suo recente aumento negli ultimi anni, per identificare le zone particolarmente critiche, in considerazione anche dei siti sensibili (ospedale e case di cure, scuole e asili, case di riposo) o della presenza di persone particolarmente fragili (elettrosensibili, portatori di pacemaker, malati oncologici...). Lo ripetiamo, pur essendo ampiamente nei limiti di legge e non essendo forse più importante dell’elettrosmog di altre città di simile dimensione, l’elettrosmog a Casale Monferrato provoca già disturbi a diversi cittadini».
«ARPA, organismo di controllo di fonti e di fattori di inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo, acustico ed elettromagnetico, ha il compito di verificare il rispetto dei limiti di legge. Secondo noi non basta, bisogna analizzare e controllare in dettaglio l’evoluzione delle emissioni delle singole antenne, per conoscerne l’impatto nel loro raggio di azione. Sono informazioni che interessano perlomeno i residenti, e alle quali hanno diritto. Per questo nel luglio scorso avevamo richiesto il dossier completo relativo agli impianti di telecomunicazione operanti con frequenze 4 e 5G ubicati nel Comune di Casale Monferrato. Su “Il Monferrato” del 7 agosto l’assessore all’Ambiente, Maria Teresa Lombardi, aveva dichiarato che da parte del Comune non c’era nessuna volontà di nascondere queste informazioni, che si trattava solo di modificare la formulazione della richiesta.
La seconda richiesta di accesso agli atti, stesa in base alle indicazioni suggerite, è stata presentata a metà ottobre. Finora non abbiamo ancora ricevuto nessun riscontro, anche se il Comune era tenuto a rispondere entro 30 giorni».
In seguito, «sperando di incontrare la stessa volontà nell’amministrazione comunale, potremo suggerire al Comune alcune azioni concrete per il controllo dell’aumento continuo dell’elettrosmog. La prima di queste azioni, però, è di comunicarci i dati richiesti, che è nostro diritto conoscere».