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  • 16 dicembre 2010
  • Casale Monferrato

Valutati 15 milioni i beni dell'Ente Trevisio - Il presidente Portaluppi risponde a Ferraris

Alla lettera inviata al CdA dell’Ente Trevisio da Giorgio Ferraris, portavoce de “I Democratici per Casale”, risponde il presidente Portaluppi facendo anche il punto sulla situazione dell’Ente stesso. Egregio signor Ferraris, ho letto con interesse la sua lettera e mi fa piacere venire a conoscenza della preoccupazione sullo stato dei prestigiosi immobili che, di proprietà dell’Ente Trevisio, di fatto sono un bene dei cittadini di Casale e non solo. E’ un vero peccato che negli ultimi quarant’anni non sia stato fatto nulla o molto poco per mantenere in uno stato accettabile questi beni. L’attuale Consiglio di Amministrazione, in carica dagli ultimi giorni di dicembre dell’anno scorso, ha dovuto affrontare la situazione di tetti pericolanti (Scuola e Palazzo Vitta), impianti di riscaldamento degli appartamenti dati locazione, ed una miriade di situazioni e spese risultato dello stato di abbandono. Le cause sono molteplici e, molte di queste, dovute alla assenza di risorse finanziarie adeguate al valore dei beni. L’avvio della attuale gestione è avvenuto con debiti per oltre € 400.000 e, se molte opere sono state eseguite, lo si deve alla collaborazione prestata dal Comune in tutte le sue funzioni. Giustamente lei invita a vendere e, molto correttamente, non chiede la svendita dei beni. Vendere a chi? Vale la pena, a questo proposito, rammentare che la valutazione fatta eseguire nel 2009, a spese dell’Ente, ha indicato per i beni di piazza Castello un valore di € 2.240.000, per il Palazzo Vitta € 3.757.000 e per la scuola e le proprietà immobiliari € 9.175.000. Quella che lei definisce “trasformazione patrimoniale” altro non è, quindi, che la vendita di beni. Sulla modalità della vendita si può discutere a lungo. Tutti abbiamo esperienza del senso delle aste e della loro gestione. L’invito, in questo momento, non dovrebbe essere solo di vendere ma dovrebbe essere quello, rivolto ad altri ovviamente, di comperare! Tuttavia la domanda che si pone immediatamente dopo il realizzo dei beni riguarda l’uso dei quattrini ricavati. A questo proposito è bene rammentare che l’Ente Trevisio non ha lo scopo di restaurare beni se non al fine di ricavarne un reddito maggiore per raggiungere gli scopi ben indicati nello Statuto del 2001: “Il collegio ha come scopo quello stabilito dal fondatore nelle tavole di fondazione, rammodernato, però, in ragione della necessità di adeguare le esigenze del tempo del fondatore a quelle attuali”. Lo scopo è, quindi, sempre quello di educazione e di istruzione e assistenza fra loro integrate. Questo scopo generale si attualizza nei seguenti scopi specifici: - La concessione di borse di studio a studenti meritevoli ma di condizione disagiata residenti in Comuni della Provincia di Alessandria e frequentanti scuole di ogni ordine e grado del Comune di Casale Monferrato. - L’istituzione di convitto universitario per gli studenti universitari che frequentino l’Università di Casale Monferrato e residenti nella Regione Piemonte. - Il doposcuola con biblioteca e sala di lettura, per tutti gli studenti delle scuole casalesi o universitari come sopra scritto.” Di quanto sopra scritto vengono concesse le borse di studio, il convitto è stato aperto ma molto rimane da fare mentre per il dopo scuola è tutto da fare. Il Consiglio di Amministrazione che ho l’onore di presiedere è conscio della realtà e delle aspettative della cittadinanza e per questo lavora. I numerosi volontari che hanno collaborato e collaborano alla soluzione delle tante esigenze, la partecipazione dei casalesi alle iniziative proposte, gli interventi delle numerose persone sensibili alla bellezza sono segno tangibile della volontà di tutti al mantenimento in vita delle opere che, se giuridicamente sono dell’Ente Trevisio, di fatto sono di ogni casalese. Nel ringraziarla nuovamente per aver fatto conoscere il suo pensiero sono certo che se sapremo liberarci da ogni pregiudizio ideologico riconoscendo ciò che la realtà pone di fronte ai nostri occhi, che già funziona, e se sapremo sostenere chi lavora per il bene di tutti avremo fatto un importante passo per raggiungere gli scopi prefissati non solo dell’Ente.

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Michele Castagnone

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