«Più collaborazione e dialogo e sempre meno individualismi per il futuro dei nostri Comuni»
di Riccardo Triglia - presidente Associazioni Comuni del Monferrato
Nelle ultime settimane i Comuni che hanno eletto i sindaci a fine maggio hanno ormai proceduto alle nomine delle Giunte e le otto Unioni dei Comuni del casalese si apprestano a definire Presidenze e organi esecutivi. Si apre così un quinquennio che sarà decisivo per il futuro del nostro territorio Casale compreso. Si aprono ulteriori cambiamenti per i Comuni minori: entro la fine dell’anno tutte le funzioni amministrative passano da ogni singolo Comune alle Unioni; a partire dal gennaio 2015 i bilanci dei Comuni dovranno essere redatti sul principio di cassa con significativi cambiamenti dell’equilibrio finanziario; l’acquisto di forniture e/o servizi e l’aggiudicazione di appalti escono dalle competenze comunali e passano a Centrali di Committenza che devono operare per più amministrazioni comunali.
La legislazione in corso, che era partita dalla costituzione di semplici Unioni, spinge sempre più per gestioni collegiali; anziché abolire i piccoli Comuni come si era pensato in un primo momento si impongono gestioni a base demografica più ampia. Come se non bastasse, a fine anno chiudono le vecchie province sostituite nella gestione dei servizi da gruppi ristretti eletti tra i sindaci. In mancanza delle province la Regione Piemonte è prevedibile che dovrà definire nuovi sistemi organizzativi della periferia istituzionale (Unioni di maggiore grandezza? Costituzione di Comprensori?).
L’Associazione dei Comuni del Monferrato continuando un lavoro che dura da più di 15 anni giocherà la propria parte in termini di informazione, formazione e fornitura di servizi al territorio: sindaci, amministratori comunali, segretari e dipendenti comunali verranno sempre più chiamati a corsi di informazione e formazione per l’applicazione delle grandi novità. Non verrà meno l’impegno iniziato con progetti di innovazione tecnologica del territorio e di rafforzamento dell’economia dello stesso (digitalizzazione, illuminazione a led, sviluppo economico nel settore dell’agricoltura). Ma un ruolo nuovo e decisivo spetta alle stesse amministrazioni comunali.
Frammentazione ed individualismi sui quali finora si è largamente giocato, a mio giudizio, devono lasciare spazio a forme di coesione di collaborazione e collegialità in misura significativa. Anche e soprattutto Casale giocherà un ruolo molto importante: l’uscita dalla crisi e nella crescente concorrenza tra aree territoriali Casale senza il territorio del suo Monferrato è debolissimo e viceversa quest’ultimo senza Casale resta con scarso futuro. La perdita di abitanti della città e dei paesi, il largo abbandono di case nella collina, la debolezza nel sistema dei trasporti che insidia la scolarizzazione di Casale, le sfide vicine dell’Expo, la corretta gestione dell’area delimitata dall’Unesco sono problematiche da far tremare i polsi.
Come feci con Demezzi, nel fare visita al nuovo sindaco Palazzetti ho dichiarato la piena disponibilità dell’esperienza dell’Associazione per un lavoro comune. Mi auguro che anche tra i sindaci la collaborazione e la democrazia non restino parole vuote: siano loro a designare area per area i loro rappresentanti negli organismi e nelle società che lavorano con Casale senza essere condizionate da premi o divisioni politiche operate dal capoluogo. Anche nei metodi dobbiamo “cambiare verso”.