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La Villa delle «cento finestre» di Casale finisce sul mercato

Un pezzo di patrimonio architettonico casalese dell’epoca barocca è sul mercato. Si tratta della Villa delle «cento finestre», la settecentesca dimora storica sulla collina di Sant’Anna ora di proprietà della ‘Bianco Paolo e Daniele’. Il nome vero è Villa Regina Apostolorum, fatta costruire nella seconda metà del XVIII secolo dal marchese di Cereseto Vincenzo Stanislao Ricci che la tenne in proprietà fino ai primi anni dell’Ottocento per poi cederla ai Callori di Vignale. La grandiosa villa appartenne anche ai Sannazzaro Natta dei conti di Giarole e Rivalta, baroni di Ozzano, ai Maistre di Castelgrana e, in ultimo, ai Lovara de Maria. La studiosa d’arte Noemi Gabrielli - alla metà degli anni Trenta - definiva la villa ‘bellissima, posta sui colli in magnifica posizione, ampia, circondata da vasti giardini, grandiosa, con un bel loggiato verso la città e con un grande salone centrale che occupa tutta l’altezza dell’edificio, eseguita su un elegante disegno barocco, armonica nelle proporzioni’. La Gabrielli ipotizzava che il progettista della villa fosse l’arch. conte Francesco Ottavio Magnocavallo. In quegli anni, a Casale, operarono affermati architetti quali Scapitta, Bernando Vittone, Benedetto Alfieri, Magnocavallo, Robilant, Vitali, Bertotti Scamozzi, tutti autori di realizzazioni degni di figurare in centri maggiori. Barocco e revival classico sono gli stili della dimora con raffinate decorazioni a stucco, pareti e inserti affrescati. Villa Regina Apostolorum ha una superficie di 2000 metri quadrati di cui 500 per ognuno dei quattro piani ed è circondata da un parco di oltre 10.000 metri quadrati. Il frequente susseguirsi delle aperture, tipica di certo cosiddetto ‘neoguarinismo’, che si esprime attraverso l’intensa elaborazione di una struttura compenetrata di luce, raggiunge toni di straordinaria compostezza, stemperati magistralmente nella rarefatta pausa di ritmi impressa dai loggiati, purtroppo ora in parte tamponati o manomessi. Tipicamente di gusto barocco e derivati dalla villa tardo rinascimentale sono invece la creazione di un secondo piano destinato agli alloggi per la servitù e i radi abbaini con oculi ovaleggianti. Quando, nel Settecento, fu costruita Villa Regina Apostolorum, l’area di Sant’Anna era totalmente extraurbana, in splendida posizione dominante sulla città immersa in una fitta vegetazione, boschi, vigne e terreni coltivati. Le stampe del XVII secolo che ritraggono il luogo indicano il campo dove alloggiarono le truppe spagnole che assediarono Casale e, nel 1706, gli austropiemontesi ottennero, proprio sulla collina di Sant’Anna, la schiacciante vittoria che cambiò i destini dei Savoia, del Monferrato e dell’intera Europa. Gli astigiani Obermitto fecero, di questa, un’area residenziale e la villa passò all’Apostolato Mariano che vi insediò fondazioni assistenziali. Nel corso degli anni la Villa delle cento finestre ha ospitato manifestazioni musicali, espositive e commerciali e, con le esibizioni di vivaisti ed espositori del ramo giardiniero, ha rivissuto tratti dell’antico splendore. Adesso è in attesa di un recupero che riporti a dignità le sue eleganti strutture e i pregevoli apparati decorativi.

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Germana Rondano

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