San Salvatore: terribile bilancio di caduti - La medaglia d'oro Ollearo
di Luigi Angelino e Dionigi Roggero
Furono 126 i morti sul campo di San Salvatore Monferrato durante la Grande Guerra. Il pesante bilancio dei caduti era ricordato sulle facciate dell’obelisco in granito realizzato dallo scultore casalese Rodolfo Mazzoli con una epigrafe dettata dall’avv. Emilio Roncati.
Eretto con i proventi del comitato promotore presieduto dall’on. Edoardo Torre, deputato al Parlamento, venne inaugurato il 13 novembre 1921 nella piazzetta sottostante il palazzo comunale. Risultato poco adatto per l’aumento del traffico, l’obelisco fu trasferito nel grandioso monumento ai caduti di tutte le guerre, realizzato su progetto del geometra Ettore Pallavicino a fianco della chiesa parrocchiale di San Martino e di fronte alla salita di Via Prevignano.
Venne inaugurato il 9 novembre 1958 in occasione del 40° anniversario ella gloriosa battaglia di Vittorio Veneto (notizie fornite dalla bibliotecaria Elena Amisano, che ringraziamo). Le sei grandi lapidi ricordano rispettivamente i caduti nelle guerre per l’Indipendenza, le guerre coloniali, i decorati al valore, la prima e la seconda guerra mondiale.
Tra i caduti della Grande Guerra mancano i nomi dei quattro ufficiali, omessi perché presenti nell’elenco dei decorati. Il capitano Ulderico Ollearo, attivo nel 155° Reggimento fanteria, al quale fu conferita la medaglia d’oro al valor militare alla memoria con questa motivazione: “Incaricato della conquista di una posizione molto difficile, contro cui già si erano spuntati vari attacchi dei giorni precedenti, comprese che oc correva un atto ardito che avesse trascinato i soldati, e, coscientemente, lo compì, affrontando la morte certa; slanciatosi alla testa del suo reparto, primo, attraversò il reticolato, sotto il vivo fuoco di una mitragliatrice avversaria che ne imboccava il passaggio, conquistò la trincea al prezzo della propria vita. Monte San Michele, 21 ottobre 1915”. Il suo nome è ricordato da una via e dalla intitolazione delle scuole elementari.
Il primo anno di guerra fu crudele per la famiglia del medico Giovanni Ollearo che aveva già perso un altro figlio, il capitano Carlo (fratello maggiore di Ulderico), attivo nel 37° reggimento fanteria, morto il 12 giugno 1915 sul Carso a Plava per ferite riportate in combattimento. Fu insignito della medaglia d’argento con i fratelli Buzio: il colonnello Carlo, attivo nell’81° reggimento fanteria, morto il 25 febbraio all’ospedale di Venezia per ferite riportate in combattimento e il sottotenente Mario del 3° reggimento alpini, deceduto il 19 giugno 1917 sul Monte Ortigara per ferite riportate in combattimento.
Nel 1923 anche San Salvatore aderiva alla proposta formulata alla fine dell’anno precedente dal Sottosegretario alla Pubblica Istruzione Dario Lupi di creare in tutti i centri abitati d’Italia un parco o un Viale della Rimembranza, per ricordare e onorare i caduti della prima guerra mondiale.
Era podestà il cav. Ernesto Panza (padre del celebre collezionista di arte contemporanea Giuseppe, scomparso nel 2010), ma la scelta del Colle della Pieve per ospitare il viale della Rimembranza, fu promossa dall’assessore Carlo Felice Cerriana.
Nel luogo destinato dal 1848 al 1891 ad antico camposanto furono piantati abeti su ognuno dei quali venne apposta la targhetta con il nome di un caduto.
Il Murales di Leoni
Appuntamento al municipio col sindaco Corrado Tagliabue. Sono già pronti alcuni libri per noi, tra cui “San Salvatore nel ‘900”, catalogo di una mostra di successo con un ampio capitolo dedicato alla Grande Guerra (non ha l'album delle figurine coi personaggi sansalvatoresi che ha avuto un successo planetario...).
Con il primo cittadino saliamo al piazzale della grande chiesa parrocchiale dove è collocato come una immensa quinta il monumento ai Caduti di tutte le guerre. Il verde che lo sovrasta crea qualche problema per la manutenzione.
Cogliamo l’occasione per ammirare il vicino dipinto murale di Gianbattista Leoni di Bergamo, specializzato in questa forma d'arte, che ha realizzato l'opera, inaugurata lo scorso sabato 6 giugno in occasione del 70° anniversario della Liberazione. Davanti a quello che era un grande muro grigio si sono ritrovati gli alunni del liceo artistico di Valenza “Carrà” che hanno collaborato con Leoni in un laboratorio-stage organizzato nei giorni in cui è stato realizzato il graffito, mentre gli studenti della scuola secondaria di Primo Grado di San Salvatore hanno realizzato lavori didattici sulla figura di don Ernesto Camurati, medaglia d'oro al valore militare, protagonista del drammatico eccidio di Villadeati.
Altre inedite notizie d’archivio ci giungono in tempo reale dalla bibliotecaria Elena Amisano.
Dopo un saluto allo storico Roberto Barberis, che incontriamo una volta in piazza e ci annuncia una prossima mostra al Teatro Cavalli sulla Grande Guerra, ritorno a Casale dal Viale della Rimembranza.