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Antica tradizione

A Frassinello la festa votiva di San Spiridione

Un ricco programma di iniziative domenica 5 maggio

La festa votiva di San Spiridione torna domenica 5 maggio (foto repertorio)

La comunità frassinellese celebrerà questa domenica la 294° festa votiva di San Spiridione, compatrono del paese, appuntamento solenne che rinnova la sinergia tra l'Amministrazione comunale del sindaco Federico Andreone e il Comitato Festeggiamenti San Spiridione, presieduto da Mario Cravino.

Il programma prevede alle 9:30 il ritrovo in Municipio della popolazione e delle autorità, alle 10,15 la Messa Solenne in Onore del Santo Compatrono con la partecipazione della Cantoria Frassinellese. Nel pomeriggio la cerimonia proseguirà alle 16 con il Vespro Solenne e la Processione con lo Stendardo e la Reliquia del Santo accompagnati dalla Cantoria Frassinellese e dalla Banda Musicale di Confienza, funzione presieduta dal Vescovo Emerito di Mondovì mons. Luciano Pacomio, e si concluderà alle 17:30, in Piazza degli Angeli, con il rinfresco e il concerto della Banda Musicale offerti a tutti i presenti. Intanto, il Comitato Festeggiamenti sta raccogliendo e renderà pubbliche presso il Municipio tutte le offerte di coloro i quali desiderano contribuire alla buona riuscita della plurisecolare manifestazione di fede e devozione. Il collettivo utilizzerà l'avanzo dei contributi benefici per il restauro degli arredi della Chiesa Parrocchiale. 

Ogni anno, ai primi di maggio ed ininterrottamente dal 1730, la comunità di Frassinello festeggia il suo compatrono, San Spiridione vescovo. È una tradizione con salde radici storiche, profondamente sentita e motivata dall'impegno assunto all’epoca dagli amministratori come scioglimento di Voto Pubblico, concretizzato con la partecipazione diretta nell'organizzazione e svolgimento della ricorrenza.

La festa votiva di San Spiridione dura ininterrottamente dalla metà del '700, originata da un voto pubblico legato ad un episodio singolare. Un vescovo greco proveniente da Torino ed in visita a diverse parrocchie monferrine giunse a Frassinello un giorno in cui si era sollevato un tremendo temporale, portatore di grave calamità per le campagne e la popolazione, a quel tempo totalmente legata alle risorse agricole. Consigliò i reggitori del popolo di invocare l'intercessione di San Spiridione il cui "patrocinio era validissimo per allontanare la gragnuola" ed il pericolo miracolosamente cessò. Era il 4 maggio 1730, ed Autorità e Comunità da quel momento promisero di solennizzare annualmente tale data in onore di San Spiridione.

Riporta il canonico Fresia, reggitore parrocchiale dell'epoca, che per 45 anni il flagello della tempesta non arrecò più danni alle colture "tuttochè per replicate volte danneggiasse i vicini territori". Un notabile del luogo acquistò a Milano e donò alla parrocchia una reliquia del Santo Vescovo, dapprima racchiusa in un busto di legno argentato, ed ora esposta in uno ottocentesco in rame argentato e dorato. Fino all'inizio del secolo scorso il Compatrono veniva festeggiato anche il 14 dicembre, ricorrenza indicata nel Martirologio Romano, dalla Compagnia di San Spiridione, patrocinata dai conti Sacchi Nemours, antichi feudatari del luogo, che poi donarono il prezioso stendardo di seta della Compagnia al Comune. Ogni anno il Voto viene sciolto solennemente dalle componenti civili e religiose con grande partecipazione della Comunità alla Messa solenne, al Vespro cantato, alla Processione, al Panegirico e al bacio della Reliquia.

San Spiridione è il Patrono dell'isola greca di Corfù, ma il suo culto si estende in tutta l'area mediterranea. Nato a Cipro verso la fine del III secolo in una famiglia di pastori, il giovane custode di greggi scelse la vita religiosa e fu consacrato vescovo nella sua terra, accrescendo la fama di taumaturgo e di artefice di atti prodigiosi durante diverse calamità. Dopo l'occupazione araba dell'isola, il suo corpo incorrotto venne traslato a Costantinopoli e vi restò fino alla caduta dell'impero bizantino, nel 1453, quando le spoglie furono trasferite avventurosamente a Corfù, dove sono custodite e venerate nella chiesa ortodossa a lui dedicata.


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Beppe Sartirana

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