L’originale Parco della Rimembranza di Vignale è disseminato di cimeli della grande guerra, raccolti con cura da Luciano Serpentello, l’ideatore del parco, che li ha sistemati in grotte, rifugi e trincee che fanno ala al monumento ai caduti. Approvato all’unanimità dal consiglio comunale nella seduta del 16 febbraio 1919 e collocato nella piazza principale davanti al municipio, fu poi trasferito nel Parco della Rimembranza, inaugurato il 7 settembre 1924.
E’ formato da una lapide di marmo con i nomi dei vignalesi morti e dispersi nelle due guerre, posti sotto lo stemma del comune, e da una grande statua in graniglia della “Vittoria alata che sorregge il fante caduto”, opera dello scultore casalese Guido Capra. Questa l’epigrafe posta sotto: “Sacro alla memoria dei Vignalesi / vittime generose / del dovere valorosamente compiuto / per la gloria e la grandezza d’Italia / nell’immane conflitto europeo / vollero questo marmo / nell’anno MCMXIX / i reggitori del comune / lo pose Ranieri Callori conte di Vignale / gli abitanti di questa terra / lo serbino gelosamente / nel tempo e fra le domestiche mura / spesso ricordando i prodi / desiderati e cari”.
Nel libro intitolato “Il restauro del Parco della Rimembranza di Vignale Monferrato” (Tipolitografia di Borgosesia, settembre 2008), appena pubblicato dall’amministrazione comunale, Ugo Ranzani osserva: “Sono queste le matrici di numerosi monumenti ai Caduti che Guido Capra eseguì negli anni successivi (Popolo, Villanova, Vignale, Motta de’ Conti, Candia Lomellina, Fubine, Forneglio di Crea, Balzola, Ponzano, Montemagno - forse Mirabello e Trino e quello nell’ingresso del “Leardi”). Egli affermò sempre che eseguì 30 monumenti, con commesse vinte a seguito di concorsi».
E poco dopo aggiunge che l’allievo prediletto di Leonardo Bistolfi “ebbe una maturità artistica precoce, ma schivo e contrario ad ogni forma di pubblicità, con un’avversione verso le esposizioni, non si affermò subito”, nonostante non gli mancassero le capacità. Del resto il giornale casalese “L’Elettore” del 3 luglio 1908 riportava la notizia che “Capra alunno del I corso dell’Accademia, aveva ottenuto la medaglia d’oro negli esami di scultura e quella di bronzo negli altri”. Poi, ultimati gli studi in Accademia sotto la guida del concittadino Leonardo Bistolfi, fu assistente alla cattedra di Cesare Zocchi, autore del monumento a Dante nella città di Trento.
Guido Capra non eseguì solo monumenti di guerra, ma scolpì statue in chiese e conventi, opere per cappelle funerarie e busti di molti personaggi casalesi. «A Casale - scrive Ugo Ranzani - era stato per sette anni direttore ed insegnante di disegno e plastica nelle scuole di ornato e di disegno industriale. Si cimentò anche nel “Liberty” con decorazioni a rilievo rappresentanti steli di loto con movimento a spirale e con la sovrapposizione di uno spazio curvilineo ripieno di rami di magnolia con putti, grappoli, aironi e rane».
Lo scultore casalese morì in città il 13 febbraio 1963.
Dionigi Roggero
SERPENTELLO CI RICORDA UNPO' GAUDI'
UN BELLISSIMO RECUPERO. INAUGURAZIONE IL 26 OTTOBRE
Stanno tra Gaudì (si, quello della Sagrada famiglia di Barcellona...) e le costruzioni dei bambini sulla spiaggia... Ci ha sempre intrigato a Vignale la "casa Serpentello" al 91 di via Garibaldi decorata negli anni ‘30 da fitte immagini di arti e mestieri in maciaferro e ci intrigano oggi la riscoperta di un o mondo tragico e fantastico creato dall'artista al Parco della Rimembranza sotto la chiesa del convento.
Ci fanno da guida Tina Corona, vulcanico sindaco di Vignale e Piero Cordera capo gruppo degli alpini. Per il restauro del Parco il comune ha stanziato 35 milaeuro il resto lo hanno fatto le ore lavoro proprio degli alpini. E il risultato finale è sotto gli occhi di tutti (finale o quasi, l’inaugurazione ufficiale avverrà domenica 26 ottobre, arriverà anche la “terra di Russia” che sarà posta sotto l’altare mentre il libro con corredo di mostre sarà presentato sabato 11 alle 10,30, in Comune)
Il complesso era in pessime condizioni: attorno al monumento del Capra erano franati i sentieri e scomparse le lapidi che ricordavano i nomi dei caduti, rotte anche molte delle decorazioni e degli abbellimenti del Serpentello, interrate le vasche dei giochi d’acqua, illeggibili le scritte.
Ora il monumento brilla tra il verde e tra i muri a secco rifatti e sicuri si possono riapprezzare tanti gioiellini del nostro artigiano-artista: come l’anfratto che ospita la “Madonnina del grappa” e soprattutto le grotte di Postumia (Serpentello, ci dicono, era triestino) dove si vedono ancora le rotaie di un trenino, grotte che, se opportunamente illuminate, creeranno anche una suggestione notturna.
Da qui, ci spiega il sindaco, potrebbe partire un itinerario che sale alla cascina Callori, poi al centro paese, scende alla porta urbica, sfiora casa Serpentello, che il comune vorrebbe acquistare per dare una sede alla Biblioteca e con la chiesa gotica il cerchio si chiude anche se vorremmo inrodurci palazzo Callori che diventerà la nuova, prestigiosa, sede comunale.
Luigi Angelino
FOTO: I particolari del Parco creato da Serpentello e ricordato dal libro che sarà presentato sabato 11 in Comune