Articolo »

  • 12 maggio 2017
  • Casale Monferrato

«Il tempo è scaduto è ora di riaprire le linee ferroviarie»

Un maggio anomalo ci lascia desiderare una voglia di sole e giornate limpide, lasciandoci troppo spesso nel dubbio di piogge e saltuarie nebbie: temperature basse come a tenere tenui gli entusiasmi che i recenti eventi hanno prodotto in noi e in quei cittadini che hanno partecipato alla grande rivendicazione democratica per la mobilità sostenibile che ha nel ripristino delle nostre ferrovie afferenti il nodo di Casale Monferrato un imprescindibile baricentro. È nato tutto nemmeno due anni fa, quando forze sociali e forze politiche hanno abbracciato la tesi del ripristino delle linee ferroviarie Casale-Vercelli e Casale-Mortara come unico volano possibile per ridare a un territorio esausto di tagli e ridimensionamenti dei suoi servizi essenziali non solo la dignità di un servizio che risponda al suo diritto alla mobilità, ma anche una concreta opportunità di sviluppo economico sostenibile. Essendo una rivendicazione sociale sono state superate le opportunità politiche per approdare a un progetto condiviso e guidato dall’Amministrazione Comunale di una grande e partecipata assemblea pubblica avente a tema la mobilità sostenibile e quindi il ripristino del nodo ferroviario di Casale Monferrato. A sostegno della rivendicazione è stato redatto un documento tecnico che riassume fattibilità e potenzialità di un servizio ferroviario inopinatamente sospeso dalla vecchia amministrazione regionale e attualmente ancora negato, seppure oggetto di una attenta discussione, grazie proprio agli eventi brevemente accennati. Sono stati celebrati vari incontri, e già nel marzo 2016, come la cronaca amministrativa riporta, ottenemmo la prima vittoria della lunga lotta di Casale Monferrato per la mobilità universale e sostenibile. Si parlò delle prospettive non solo immediate e rivendicate da buona parte dei plessi scolastici, associazioni culturali e ambientaliste, sindacati, ma di una visione della città e del suo futuro. Non è mai mancata la convergenza delle opinioni verso la necessità di fare quanto prima quello che poteva essere fatto per la riattivazione delle linee ferroviarie perfettamente efficienti e lasciate alle ortiche. È seguita una manifestazione davanti alla stazione ferroviaria il 4 novembre 2016 promossa da Casale Bene Comune, Legambiente Casale e Associazione Ferrovie Piemontesi, cui ha partecipato anche l’Amministrazione Comunale confermando le sue intenzioni di portare avanti quel progetto che l’estate aveva inopinatamente assopito. Si procedette alla redazione di una istanza non politica, ma tecnica, una bozza di fattibilità credibile che è stata accolta dall’Associazione Comuni del Monferrato, dai plessi scolastici casalesi e da altre associazioni oltre ai citati promotori della prima manifestazione. All’istanza è seguita una manifestazione il 4 febbraio 2017 che ha coinvolto tutti gli attori dell’Istanza cui si sono aggiunti la città di Vercelli e rappresentanze significative della Provincia di Pavia e della città di Mortara: 1300 approssimativamente i cittadini che hanno marciato in città guidati dalle fasce tricolori dei sindaci. È stata lanciata una raccolta firme che in breve tempo è arrivata quasi a 9000 adesioni e che costituisce un’ulteriore conferma della volontà del territorio di ottenere la riattivazione del nodo ferroviario casalese. Da quella data si sono susseguiti incontri fra Amministrazioni e Regioni e nel frattempo altre realtà, se non spronate di certo incoraggiate dal “modello Casale” hanno iniziato significativi momenti di partecipazione aventi lo scopo di riattivare le linee ferroviarie del Monferrato, da Alba fino a Casale passando da Asti. Sono stati celebrati incontri con l’Amministrazione regionale e le sue emanazioni tecniche per verificare la fattibilità del ripristino delle linee casalesi e l’Amministrazione comunale si è mossa anche con le realtà imprenditoriali locali di concerto con quella vercellese per incoraggiare la logistica ferroviaria in sinergia con la ripresa dell’esercizio viaggiatori. A maggio 2017 ormai inoltrato si attende il risultato di una data di riapertura, essendo evidenti le volontà del territorio come la sua necessità del servizio finora negato, ed essendo evidenti i numeri che sono a corollario di questa richiesta: numeri molto piccoli rispetto a quelli in gioco nello scenario regionale il cui impiego darebbe, invece, risultati molto grandi. La gestione ferroviaria delle tratte Casale-Vercelli come di Casale-Mortara potrebbe attestarsi sul milione l’una approssimando fra i possibili modelli di esercizio e al traffico passeggeri dovrebbe, auspicabilmente, aggiungersi il traffico merci con i conseguenti benefici socio-ambientali del passaggio modale da gomma a ferro. Approssimando verso l’alto 2.5 milioni di euro all’anno per la gestione di entrambe le tratte ci viene da confrontare il dato con la spesa regionale per il servizio ferroviario oltre 250 milioni di euro sui 500 circa del settore trasporti, attestando l’investimento richiesto su circa un centesimo di quanto annualmente speso solo per il servizio ferroviario regionale e senza considerare i risparmi che si otterranno da una rimodulazione coerente e utile degli autoservizi in adduzione. Per quanto concerne l’investimento sull’infrastruttura che fa capo a Rete Ferroviaria Italiana non è pensabile sia un problema il ripristino di linee efficienti il cui traffico è solo sospeso e prive di qualunque criticità, senza considerare che la cura del ferro varata da Governo Nazionale produrrà investimenti aggiuntivi presso RFI di 17000 milioni all’anno per due anni, difficile pensare che 2 milioni di 17000 non possano essere spesi per 50 km di ferrovia (Vercelli – Casale – Mortara) che interessa a un bacino di tre province sui cui si affacciano un milione di residenti potenzialmente attratti dai servizi realizzabile su quell’asse, cui si aggiungono le esigenze della logistica e di un territorio UNESCO con ciò che ne consegue in termini di servizi e economia indotti dal turismo. Diventa quindi imprescindibile individuare un percorso conclusivo di eventi e di iniziative dei decisori politici che porti in tempi brevissimi all’inaugurazione di un rinato servizio ferroviario nella stazione di Casale Monferrato e non, come avverrà a breve, dell’inaugurazione di una stazione rimodernata negli impianti, ma dove i treni hanno solo il ruolo della comparsa. Evidenziati e circostanziati gli argomenti ora si attende dai competenti decisori non l’impegno di prendere in considerazione l’eventualità di riaprire, ma l’annuncio dell’avvio e la descrizione dell’iter della riapertura delle ferrovie casalesi con un servizio puntuale, efficiente e efficace.

Profili monferrini

Questa settimana su "Il Monferrato"

Michele Castagnone

Michele Castagnone
Cerca nell’archivio dei profili dal 1871!