Articolo »
Manifestazione
Le Pro Loco monferrine al Festival delle Sagre di Asti
Un ristorante a cielo aperto in piazza Campo del Palio

La provincia scende in piazza e conquista il capoluogo. Nel weekend torna il “Festival delle Sagre” di Asti, il ristorante all’aperto più grande d’Italia. Ventiquattro stand enogastronomici di altrettante pro loco prepareranno le specialità della tradizione da sabato 9 settembre alle ore18.30 sino alle 23.30 e domenica no stop dalle 11.30 alle 22 in piazza Campo del Palio.
L’allestimento è quello solito, un vero e proprio villaggio con casette in muratura, la chiesa, il Municipio. Una manifestazione che attrae ogni anno decine di migliaia di persone e vanta una media di circa 500 mila piatti serviti. Dall’antipasto al dolce, ogni pro loco proporrà ricette tramandate di generazione in generazione e preparate con materie prime del territorio. Tra queste, alcune sono monferrine.
Calliano servirà le specialità a base di carne di asino, Cunico gli gnocchi alla cunichese, Montechiaro e Montiglio piatti a base di tartufo mentre per la prima volta ci sarà la pro loco di Tonco con la carpionata di tacchino con zucchine e i peperoni con bagna cauda. Tra i nomi spiccano le assenze di Moncalvo e Grazzano Badoglio.
Presente invece Viarigi con gli immancabili agnolotti alla moda di Viarigi conditi con sugo d’arrosto. Il tutto accompagnato da vini esclusivamente DOC e DOCG del territorio, proposti da 56 aziende agricole del territorio. Fiore all’occhiello del Festival delle Sagre Astigiane è la grande rievocazione storica che, domenica mattina, anima le vie del centro della città. Partirà da piazza Marconi alle ore 9.30, la sfilata vedrà oltre migliaia di figuranti in costumi originali d’epoca per rievocare la vita nella campagna piemontese tra ‘800 e ‘900. Uno spettacolo unico capace di portare alla memoria ricordi nelle generazioni più anziane e di raccontare un mondo semplice, genuino, a volte crudo ma senza dubbio di grande fascino alle nuove generazioni.
Per tutta la mattina le vie di Asti si trasformano in un set cinematografico dove ogni paese mette in scena l’orgoglio del Piemonte contadino, sfilando con le sue figure di spicco e i suoi antichi mestieri. I temi proposti dalle vari pro loco sono tanti e diversificati. Montiglio porterà in scena l’acqua come elemento essenziale di vita e di lavoro del Monferrato agli inizi del ‘900, Tonco “Il tambass”: il gioco della palla a tamburello, Montechiaro le sarte del paese, Calliano la fonte solforosa della Pirenta, Cunico la vinificazione e Viarigi riproporrà il tema con cui vinse l’edizione del 2019: “Al maseng”, la fienagione di una volta.
È una sfilata molto dispendiosa per la preparazione dei carri e dei molti attrezzi che abbiamo dovuto recuperare, per non parlare della maestosa coppia di buoi che porta a casa la ‘caria ad fen’ in chiusura – spiega il viarigino Diego Pastore -. La soddisfazione che abbiamo avuto nel vincere il primo premio per la prima volta ci ha ripagato di ogni fatica. Quest'anno sarà ancora più ricca, aggiungendo qualche particolare in più. Terminata la festa patronale lo scorso fine luglio, il mese di agosto lo abbiamo dedicato a ultimare i preparativi per il festival.
Dopo quattro anni abbiamo dovuto rimettere mano alla nostra casetta per fargli un po' di manutenzione e ritinteggiarla, preparare la sfilata e vestire i nostri 90 figurati viarigini, e ora siamo pronti”. Anche quest’anno, nei giorni seguenti all’evento, la commissione speciale assegnerà una serie di premi alle Pro Loco, compreso il Supertrofeo “Giovanni Borello”, in base a cinque parametri: la sfilata, la casetta, la cucina, il servizio e la quantità e qualità dei prodotti.
Profili monferrini
Questa settimana su "Il Monferrato"