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Gemellaggio Casale-Spagna.

Amianto: Uralita ed Eternit erano parte di un cartello?

Lotta internazionale: verso una battaglia comune con la città di Cerdaynola

Anche una delegazione casalese della AFEVA (Associazione familiari e vittime amianto) ha preso parte nei giorni scorsi al primo convegno organizzato a Barcellona, in Spagna, sulle problematiche dell’amianto. «Oltre al convegno si è anche svolta una manifestazione pubblica internazionale, a cui hanno preso parte esponenti di Francia, Inghilterra, Giappone Svizzera, oltre a noi e, naturalmente, alle associazioni spagnole», spiega Bruno Pesce.

«Manifestazione interessante perché ha riunito i numerosi sodalizi, una decina, che negli ultimi dieci anni sono nati in territorio spagnolo». La visita ha consentito anche di conoscere meglio la vicenda della Uralita di Cerdaynola, una località nell’hinterland di Barcellona: «Una fabbrica che aveva cointeressi societari, o che comunque faceva parte di un cartello con Eternit - dice Pesce - visto che un casalese, Gian Paolo Bernardi, fu chiamato dalla direzione di via Oggero perché andasse a Barcellona, proprio alla Uralita, in quanto una macchina non funzionava. Così capimmo che erano due aziende collegate...».

Molte le analogie con la situazione casalese, dal polverino seppellito sotto il selciato a causa dello smaltimento selvaggio degli scarti, al fiume che attraversa la città e lambisce la fabbrica. «Per questo ho proposto - dice Pesce - un gemellaggio di lotta!».

Gli esponenti della Afeva - Bruno Pesce, Tommaso Anello e Alessandro Pugno, che da qualche tempo vive a Madrid ma continua a occuparsi di mantenere i rapporti internazionali tra AFEVA e le altre associazioni che si battono contro l’amianto in tutto il mondo - hanno partecipato giovedì sera a un primo incontro con il sindaco di Cerdaynola e di un’altra città vicina, poi nei giorni seguenti  a manifestazioni e dibattiti.

E il dibattito con le altre associazioni ha messo in evidenza una volta di più la globalità del problema amianto e i ritardi nelle bonifiche che in alcuni Paesi si comincia a ottenere a partire, soprattutto dalle scuole: come in Giappone, Inghilterra, Francia, dice Pesce.

«La lotta è partita quasi ovunque dai risarcimenti ma poi - ovviamente sono andate avanti con i nostri stessi obiettivi»; accanto alla giustizia - dunque - la bonifica, e la ricerca, ma anche l’assistenza ai malati per garantire sostegno nel percorso terapeutico.


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