Amianto e ricerca / «La solita logica spartitoria tra gruppi e gruppetti»
di Luciano Mutti
In occasione di un incontro tenuto nella città di Casale il 17 settembre scorso al teatro Municipale di Casale ho ricevuto testimonianza dell’intervento del prof. Terracini, epidemiologo.
Tutte le persone meritano rispetto e tutte le opinioni (appunto perchè opinioni) devono essere ascoltate. Altro è il silenzio davanti all’incredibile leggerezza di attacchi oggettivamente (direi scientificamente) e completamente infondati espressi in eventi ufficiali.
Attacchi astiosi ed intempestivi da risultare imbarazzanti per tutti, tranne, ovviamente, per chi li sferra. Qui il rispetto va riservato ai malati che soffrono. Agli altri quello generico che va riservato a tutti. Non altro.
Bisognerebbe ricordare che dagli anni ‘80 la biologia molecolare e la genetica applicata al cancro hanno rivoluzionato prognosi e terapia di molte neoplasie. Ci sono voluti 3 decenni ma davvero è cambiato molto.Il mesotelioma è rimasto indietro ma sarebbe stato sufficiente finanziare la ricerca: un attuale “esperto” del Ministro disse (solo 4 anni fa) che non si doveva investire sul mesotelioma, neoplasia che stava per scomparire con la scomparsa dell’uso di amianto. Chissà che cosa pensano i malati e le loro famiglie di queste affermazioni...
Comunque, sarebbe stato sufficiente venire a Boston, dove 500 esperti (veri) sul mesotelioma provenienti da tutto il mondo si sono riuniti per capire che il nichilismo di taluni deriva solo da un’ignoranza totale sull’argomento.
Molte nuove terapie (con miglioramento della sopravvivenza) condotte da gruppi italiani e italo-americani (che hanno fatto la parte del leone) europei e statunitensi, le pubblicazioni scientifiche sul mesotelioma quintuplicate negli ultimi due anni, una vitalità mai vista nella mia ventennale funzione di direttore italiano del Board Internazionale sul Mesotelioma.
E poi nuovi marcatori precoci. Sì, nuovi marcatori precoci di malattia (certo da validare su popolazioni ampie) ma che ci consentono di guardare avanti ed i cui risultati sono stati pubblicati su prestigiosissime riviste scientifiche internazionali alla cui lettura forse taluno è stato distratto dall’astio. Ricerca vera, non stima dei morti e disprezzo tanto infondato da risultare solo un boomerang per chi lo manifesta. Invito tutti ad andare su internet e cercare “pubmed” e poi come “authors”, “Carbone M. Mesothelioma” (con la H) e , magari anche “Mutti L. and Mesothelioma”. Poi, se vorrete, mettete anche altri nomi...
Poi, incredibilmente, si enfatizza nello stesso intervento il ruolo della Banca Biologica di Alessandria a cui a detta del suo stesso ex responsabile “a giugno di questo anno non aveva ricevuto una sola richiesta di campioni”. Su che basi si può fare una simile affermazione?
Rete Europea: esiste già, comprende almeno una decina di laboratori che lavorano grazie alla Fondazione Buzzi ed a risorse scientifiche da altri paesi.
Forse qualcuno assorto a fare altro, non se ne è accorto. Motivo in più per meritarsi un po’ di riposo.
Purtroppo quello che chi fa ricerca vede in questa storia la solita logica spartitoria tra gruppi e gruppetti completamente avulsa dalle capacità delle persone sull’argomento.
E l’unità di misura della competenza scientifica esiste, eccome. Lo strumento del sito Pubmed citato prima ne è parte essenziale e chiunque lo può utilizzare. Sig Ministro (mi permetto) si faccia consigliare un pò meglio, la prego il silenzio è rotto. Lo dovevo a tutti i pazienti è.