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Progetto “Le città che respirano” a Valenza

Mille nuove piante per rinaturalizzare 10mila metri quadrati nel Parco del Po

L’intervento di forestazione nel Bosco Musolino

Le frequenti esondazioni che, da tempo, colpiscono il territorio italiano mostrano l’impatto crescente di eventi atmosferici estremi e imprevisti, che mettono a dura prova territori e comunità. Con l’obiettivo di rafforzare la resilienza delle aree fluviali e il ruolo fondamentale che queste specifiche porzioni di territorio svolgono per contrastare le esondazioni, Nespresso torna in Piemonte, questa volta lungo le rive del Po, con un intervento di forestazione realizzato grazie al progetto “Le città che respirano”, per la messa a dimora di piante e alberi tipici delle aree fluviali, che contribuiscono a regolare il ciclo dell'acqua e ridurre il rischio di alluvioni.

Dopo l’intervento di rigenerazione ambientale realizzato a Torino, nel quartiere Villaretto, con oltre 1.000 nuove piante e la creazione di un nuovo bosco urbano, il progetto “Le città che respirano” arriva nel territorio del Comune di Valenza, in provincia di Alessandria, nel Parco Naturale del Po Piemontese, parte delle Aree Protette del Po Piemontese, che si estendono per una superficie di 14.035 ettari e racchiudono un patrimonio naturale, ecosistemico e paesaggistico di straordinario valore alimentato dall’attraversamento del fiume Po.   

Si tratta di un intervento di forestazione che consente di incrementare la copertura arborea di 10.000 mq complessivi, suddivisi in tre aree contigue situate nel Bosco Musolino, in una zona lungo il fiume Po riconosciuta come sito di importanza comunitaria. In particolare, l'area d'intervento si trova nella fascia di esondazione del Po, una zona soggetta a fenomeni di piena che, in media, provocano un innalzamento delle acque di circa un metro.

In questo contesto, il progetto assume un importante valore, poiché il bosco agisce come una barriera naturale capace di attenuare gli effetti delle inondazioni: la vegetazione, infatti, aiuta a rallentare il deflusso delle acque, riducendo l'impatto delle piene e limitando i danni alle aree circostanti. Si tratta di una porzione di territorio, questa, che è già stata oggetto negli ultimi anni di interventi di riqualificazione ambientale mirati al miglioramento delle sue condizioni ecologiche e questo intervento di forestazione rappresenta un ulteriore passo avanti in questa direzione, offrendo un contributo significativo al ripristino dell'ecosistema naturale e alla resilienza dell’area ad eventi climatici estremi e imprevedibili, sempre più frequenti.

Il progetto nel Bosco Musolino vede la messa a dimora di 1.000 piante tra specie arboree e arbustive, tra cui l'acero campestre, l'olmo, la farnia e il cerro, selezionate per le loro capacità di adattamento alle condizioni climatiche della zona fluviale e per il loro significativo contributo ecologico all'ambiente lungo le rive del Po. Le specie introdotte svolgeranno un ruolo fondamentale nella rigenerazione naturale dell'area, favorendo la ricostituzione di un patrimonio genetico naturale che negli anni si è progressivamente impoverito.

Inoltre, le radici delle piante contribuiranno a migliorare la stabilità del terreno, agendo come una rete naturale in grado di trattenere il suolo e ridurre il rischio di erosione. Questo non solo aiuterà a prevenire frane e cedimenti in caso di forti piogge, ma contribuirà ad assorbire anche parte dell'acqua in eccesso, mitigando gli effetti potenzialmente disastrosi delle esondazioni future e sostenendo il delicato equilibrio dell'ecosistema fluviale.

E non finisce qui, perché con l’obiettivo di intervenire concretamente sullo stato di salute dell’ambiente a tutela della biodiversità, l’intervento vedrà anche l’installazione di 15 Bee Hotel, rifugi artificiali progettati dall’uomo per la tutela delle api, che possono essere definite vere e proprie cartine tornasole circa lo stato di salute dell’ambiente.

L’impollinazione delle api, infatti, è un servizio ecosistemico essenziale, in assenza del quale si verificano danni sulla conservazione della biodiversità - fiori e piante, non essendo più impollinati, sono destinati a scomparire - e sulla disponibilità di varietà di alimenti. L’installazione dei Bee Hotel rientra nella campagna “Save The Queen” di Legambiente, che Nespresso ha deciso di supportare intraprendendo un percorso biennale che vedrà l’installazione di altri Bee Hotel durante futuri interventi nell’ambito del progetto “Le città che respirano”. 

In occasione dell’annuncio dell’intervento sono intervenuti oggi, mercoledì 26 marzo, Emanuela Sarzotti, Direttrice dell'Ente di gestione Aree protette Po piemontese, Luca Cristaldi, Tecnico forestale Ente di gestione Aree protette Po piemontese, Silvia Totaro, Sustainability & SHE Manager di Nespresso Italiana, Sergio Capelli, Direttore di Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta, e Elena Piazza, Responsabile dei Progetti di Forestazione di AzzeroCO2.  


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