L'odissea di una casalese in autostrada nella neve: sei ore da Alessandria Ovest a Casale Sud
di Emanuela Serafino
Reduce dalle due ore impiegate per arrivare da Casale Monferrato a Alessandria al mattino di venerdì 28, e con il rammarico dell'annullamento per neve di un convegno organizzato a Crea dopo mesi di lavoro... alle ore 18 dello stesso giorno sono entrata nel casello di Alessandria Ovest per tornare a Casale e da lì è iniziata la mia odissea. Lo svincolo con la A26 direzione Gravellona Toce è chiuso da una macchina della polizia messa di traverso: decido quindi di optare per la Piacenza- Brescia, sorprendentemente pulita in quel tratto, e noto che da quella lo svincolo della Gravellona è aperto e accessibile, con un pantano di neve comunque percorribile. Mi immetto: a non più di un chilometro la coda mi blocca, e io non immagino che resterò in quel luogo per ben sei ore. A dimostrare che non è stata solo un'iniziativa mia, decine di macchine si fermano dietro di me. Passano quarantacinque minuti: tramite cellulare riesco a sapere che forse ci sono dei tir di traverso dopo la galleria di S.Salvatore, ma sfortunatamente dopo quella chiamata il mio telefono si spegnerà. Anche nell'altro senso la viabilità è pessima. Il tempo passa le macchine ormai si rassegnano spegnere i motori e i fari. C'è gente cammina a piedi che dice che passeremo lì tutta la notte e che nessuno sta arrivando. Passa almeno un'altra ora e non ci sono informazioni. Fermo una persona a piedi per chiedere di usare il cellulare per chiamare casa per avere altre informazioni... ma non si saprà molto di più. La paura è di dover di star lì tutta la notte al buio e al freddo e quel che è peggio senza saper nulla. Sono ormai le venti e trenta.
Ad un certo punto passa una specie di enorme gru nella corsia invasa dalla neve: almeno si capisce che qualcuno sta facendo qualcosa, circa 5 minuti dopo una macchina della polizia tenta in modo lento e drammatico di far spostare le macchine sulla sinistra per poter passare. Ormai il pantano si neve è trasformato in un unico agglomerato di ghiaccio su cui difficilmente le auto, per non parlar dei camion riescono a muoversi. Ma da quel momento in poi le ore passano e non c'è nessuna informazione né movimento. Sono le ventidue e nell'altro senso di marcia c'è qualche mezzo di servizio che inizia a pulire le strade.. passa qualche macchina delle forze dell'ordine ma mai nessuno si ferma a dare informazioni o a chiedere se qualcuno ha bisogno d'aiuto.
Ad un certo punto, drammaticamente, qualcuno preso dalla disperazione si mette a urlare verso i mezzi nell'altro senso di marcia “Bastardi siete dei bastardi... Bastardi, ci avete mollati qui...” ed è veramente difficile non condividere quella rabbia e quel senso di abbandono in mezzo alle campagne e al gelo. I veicoli dall'altra parte sembra passino a gruppi di dieci o quindici, poi nessuno per un po' di tempo: forse anche da quella parte devono esserci dei problemi. Alla radio le notizie non confortano e nemmeno, se devo essere sincera, le telefonate in diretta di automobilisti che, avendoci visti probabilmente passando, denunciano la nostra situazione dicendo “Cosa dire a quei poveretti che passeranno tutta la notte al gelo sulla Gravellona”: questo non fa che aumentare l'ansia.
Qualcuno di quelli che nervosamente continuano a camminare avanti per cercare informazioni (e ogni tanto io ne fermo uno abbassando il finestrino) dice che non si sa quando riescono a girare almeno un camion e che forse stanno appena spalando la neve per farlo... un altro disperato dice “Sono andati via, torneranno domani mattina... ci lasceran qui tutta la nottata...” e nella coda ci sono un quel punto molte persone anziane. Sono ormai le ventitré, si vede che anche l'altra parte di autostrada è stata chiusa e che passano mezzi antigelo e pulitura (solo con una giornata di ritardo...) e noi continuiamo a non saper nulla. Alle ventitré e venti, mentre riuso un cellulare altrui per dare notizie a casa, si vede arrivare uno spazzaneve che libera la terza corsia dai 20 centimetri di neve. Il mezzo è largo e quindi ha già dietro di se una lunga coda di macchine che lo seguono... questo è il primo momento in cui forse si pensa che forse ci muoverà da lì. I movimenti di passaggio tra la nuova corsia e le due ferme sono immediati ma cauti e ovviamente lentissimi. Incolonnati comunque sulla terza corsia abbiamo iniziato a muoverci verso le ventitré e qua procedendo al massimo a 15 km orari.
Il percorso è complesso e articolato in mezzo a una marea di mezzi pesanti bloccati o auto ferme, ma lo sgombero è iniziato. Dopo la galleria di S.Salvatore non è possibile vedere alcunchè tranne il blocco sull'altro senso di marcia con un' altra interminabile coda (che pena vederli!). La strada ora da quel punto in poi è talmente pulita che pareva aspirata e asciugata, nulla a che vedere con quel che c'è prima della galleria. Imbarazzante: Alessandria Ovest – Casale Sud in sei ore.
Molto si può dire in questi casi, ma la cosa che mi preme di più, oltre al fatto che con 48 ore di preavviso di nevicata non è possibile che gli interventi degli organi competenti siano stati così inefficienti e inefficaci (per usare parole civili e di gran moda), è segnalare che l'intervento su chi è rimasto intrappolato in quel luogo pare esser stato nullo.
Non credo né di aver patito freddo, perché avevo un buon riscaldamento, né fame, né sete, ma credo di avere avuto paura, sconforto e abbandono in quel silenzio. Non mi sono nemmeno scandalizzata a far pipì in un bicchiere di plastica e gettarla dal finestrino (perché si sa, per una signora non è cosi semplice...) ma ho patito in particolare che nessuno è venuto lì a dirci qualcosa sulla nostra situazione. Sui giornali, il giorno dopo, ho letto di tutto ciò, ma posso garantire che in quel tratto non ho visto né Protezione civile ne aiuti di nessun genere e tipo di altri organismi segnalati, né una parola di conforto dai mezzi o forze dell'ordine che passavano di lì a passo d'uomo e ci guardavano e basta (e ci sarebbe voluto veramente poco... oppure ci sarebbe voluto tanto buon senso e civiltà ad abbassare il finestrino e dir qualcosa).
Spero che qualcun altro abbia ricevuto bevande calde e aiuti, (e non discuto quindi che sia avvenuto da qualche parte), spero che anche tutti gli altri bloccati siano a breve tornati in movimento, ringrazio chi comunque in quelle ore della notte ha lavorato per liberarci da lì, ma contesto coloro che (avran pur dei nomi e dei cognomi), nonostante tutti gli stati di allerta possibili, hanno lasciato incuranti che quella l'autostrada si trasformasse in una trappola per centinaia di persone.
Un gioco veramente crudele. Pulire e “dopo” non serve.