5 (2009)- I giardini (e la teleferica) di Funchal - Pizzi, merletti, assaggi di Madeira (vino)- A Nossa Senhora do Monte la tomba di Carlo I imperatore d'Austria
di Luigi Angelino
Avevamo lasciato i nostri duecento crocieristi giovedì mentre sbarcavano a Funchal capitale di Madeira (Portogallo). Al mattino per noi lotta con le comunicazioni (spedizione di foto e pezzo risolta anche grazie alla nostra Guest monferrina e attraverso l'admin del personal) e al pomeriggio meritato tour che inizia (la guida si chiama Grazia) con il lungomare di Funchal e uno stop al mercato ittico e a un centro artigiano (corsa alle tovaglie...). Il centro offre anche l’assaggio di tre tipi di vini locali.
La guida ricorda fra i primi “turisti” dell’isola Cristoforo Colombo che, avendo sposato la figlia dell’allora governatore di Porto Santo, visse qui per qualche tempo.
A MONTE
Sei chilometri di salita (ultimo tratto a piedi attraverso il Caminho Padre Jose Marque Jardim) e arriviamo al paesino di Monte che domina Funchal, passando dalla “stazione di partenza” dei cestinos, i tipici slittoni che ti portano a valle guidati da due esperti in abiti tipici, a velocità folli, lungo le strade asfaltate fino al porto, in tutto quattro chilometri adrenalici con le macchine che si fermano all’ultimo. Brivido provato da molti monferratini al tour del mattino.
CARLO I ULTIMO IMPERATORE D'AUSTRIA
Il nostro gruppo invece prima ammira il panorama (siamo a 598 metri di altitudine, la nave in fondo è un modellino...) e poi la chiesa settecentesca dalla tipica facciata bianca turrita stile coloniale (Igreja de Nossa Senhora do Monte) dove in una capella a sinistra riposano le spoglie mortali (non lo sapeva neanche il prof. Roggero, ma lo sa Roberto Coaloa che ne scrive un libro per la Vallecchi....) di Carlo I, imperatore d'Austria, re di Ungheria e Boemia qui esiliato dopo la prima guerra mondiale (vedi scheda).La nostra disegnatrice accende due candele, una per lui e una per noi.
IN FUNIVIA SUL GOMES
Per far le foto siamo gli ultimi (con la signora Bonzano) ad affrontare la scalinata di 68 gradini (per nostra fortuna in discesa) che ci porta in mezzo al verde e poi alla partenza di una moderna funivia vetrata che a sua volta (cadono goccioloni di pioggia ma siamo al coperto) scende in mezzo a una gola sul fiume Gomes; sembra di sorvolare una foresta tropicale. Abbiamo la sensazione di essere arrivati in un altro mondo con un microclima che favorisce anche chi il pollice verde non l’ha, abbiamo la conferma nella visita al Giardino botanico (è praticamente all'arrivo della funivia) ricco di centinaia di specie esotiche dove quello che da noi magari è un fiorellino e qui un fiorellone. Leggiamo le indicazioni in portoghese e inglese da cui apprendiamo che ben 1226 sono le specie tipiche della flora di Madeira...
In finale si ammirano coloratissimi grandi riquadri floreali e un bel panorama sul porto di Funchal.
Uscendo ci sono pure i pappagalli (loiros) ma non ripetono “Mi son ad Casà ca son...”. Desistiamo.
-Approfondimento-
SCHEDA DI CARLO I
Carlo I d’Austria (in tedesco Karl Franz Josef Ludwig Hubert Georg Maria von Habsburg-Lothringen; Persenbeug, 17 agosto 1887 – Funchal, 1 aprile 1922) fu imperatore d’Austria, re d’Ungheria e Boemia, e monarca della Casa d’Asburgo-Lorena.
Regnò come imperatore Carlo I d’Austria, re Carlo III di Boemia e re Carlo IV d’Ungheria.
Fu beatificato da papa Giovanni Paolo II il 3 ottobre 2004 e la ricorrenza viene celebrata il 21 ottobre.
Figlio primogenito dell’arciduca Ottone d’Austria (1865-1906) e della principessa Maria Giuseppina di Sassonia (1867-1944), nel 1911 sposò la principessa italiana Zita di Borbone-Parma.
Divenne erede al trono in seguito all’assassinio di Francesco Ferdinando il 28 giugno 1914; fu incoronato imperatore alla morte di Francesco Giuseppe nel 1916. In seguito alla sconfitta dell’Austria-Ungheria nella Prima Guerra Mondiale andò in esilio con la famiglia nell’isola portoghese di Madeira dove morì di polmonite all’età di soli 34 anni.
Negli ultimi giorni di vita chiamò a sé il figlio primogenito Otto perché volle che costui vedesse “come muore un imperatore”.
Il 3 ottobre 2004 è stato beatificato da Papa Giovanni Paolo II.
Della sua vita si ricorda il grande impegno affinché la guerra terminasse. Cattolico, prese a cuore le parole dell’allora Papa Benedetto XV che ripeté più volte che si trattava di una “inutile strage”. Appena salito al trono, nel suo discorso iniziale, dichiarò che il suo obiettivo era la pace dei popoli.
Le trattative di pace svolte in segreto da Sisto, fratello della moglie Zita, nella primavera del 1917, portarono ad un sostanziale accordo con Francia e Gran Bretagna, ma l’Italia si oppose ad un ritorno alla situazione prebellica. Inoltre c’era anche il problema dell’alleato Germania che voleva una “pace vittoriosa”. Si ricorda inoltre l’opposizione del sovrano all’utilizzo delle nuove e devastanti armi e per questo andò incontro alla diffidenza dell’alleato germanico e agli ambienti pangermanici che cercarono di sminuirne la personalità.
Durante il suo regno fu notevolmente ridotto lo sfarzo della corte asburgica, tanto che si faceva servire il pane nero e non quello bianco che veniva destinato ai feriti ed ammalati del fronte. Le sua aperture autonomistiche nei confronti dei popoli dell’impero furono bloccate dalla componente ungherese che non voleva concedere spazio alle minoranze (serbi e rumeni). Per questo non fu mai appoggiato e visto con dispetto sia dalla parte pangermanica dell’Austria che dalla componente ungherese, che erano legate al vecchio sistema di impero.
L’11 novembre 1918, Carlo aveva abdicato al trono. Cominciava per lui l’esilio. Il 24 marzo 1919, riparava in Svizzera. Nel 1921, seguirono due tentativi da parte del sovrano di riprendere la corona d’Ungheria a cui non aveva mai rinunciato. Ma il 24 ottobre, insieme a Zita, fu fatto prigioniero dalle truppe di Horty, il reggente di Ungheria e consegnato agli Inglesi. Caricati su una nave, attraverso il Danubio, il Mar Nero, il Mediterraneo, Carlo e Zita furono portati nell’isola di Madera, in mezzo all’Atlantico. A Madera, finalmente poterono raggiungerli i loro bambini, il più grande dei quali aveva solo nove anni. Nella casa dove abitavano, Carlo aveva avuto il permesso di avere una cappellina con Gesù Eucaristico.
Il 9 marzo 1922, Carlo prese un raffreddore e fu subito polmonite: gravissimo. Sofferenze fortissime e il decesso a 35 anni Il medico che lo curava, miscredente, esclamò: «Alla morte di questo santo, devo ritrovare la fede perduta». E si convertì. Da tutta l’isola vennero a rendergli omaggio. Ai funerali, lo seguirono 30 mila persone.
Durante la cerimonia di beatificazione papa Giovanni Paolo II disse che Carlo doveva essere « un esempio per noi tutti, soprattutto per quelli che oggi hanno in Europa la responsabilità politica!». Inoltre si ricorda l’enorme fede cattolica che l’imperatore praticava tanto di voler presenziare al Te Deum del capodanno 1918-19. Alla domanda del perché voleva ringraziare il Signore nell’anno della sconfitta e nell’anno in cui perse tutto, Carlo rispose che «...l’importante è che i popoli abbiano ritrovato la pace...» e per questo bisognava ringraziare Dio.
Dal matrimonio con Zita nacquero 8 figli:
Otto (1912), capo della Casa d'Asburgo;
Adelaide (1914-1971);
Roberto (1915-1996);
Felice (1916);
Carlo Ludovico (1918-2007);
Rodolfo (1919-2010);
Carlotta (1921-1989);
Elisabetta (1922-1993).
I titoli di Carlo I
Per grazia di Dio, Imperatore d'Austria, Apostolico re d'Ungheria, il quarto con il suo nome, Re di Boemia, Dalmazia, Croazia, Slavonia, Galizia, Lodomeria e Illiria; Re di Gerusalemme ecc., Arciduca d'Austria; Granduca di Toscana e di Cracovia, Duca di Lorena e di Salisburgo, di Stiria, di Carinzia, di Carniola di Bucovina; Grande Principe di Transilvania; Margravio di Moravia; Duca dell'Alta e Bassa Slesia, di Modena, Parma, Piacenza e Guastalla, di Auschwitz e Zator, di Teschen, del Friuli, di Ragusa e Zara; Conte di Habsburg e del Tirolo, di Kyburg, Gorizia e Gradisca; Principe di Trento e Bressanone; Marchese della Bassa e Alta Lusazia e Istria; Conte di Hohenems, Feldkirch, Bregenz, Sonnenberg, ecc.; Signore di Trieste, di Cattaro e della Marca vindica; Gran Voivoda del voivodato di Serbia ecc. ecc.
FOTO. Nel lancio: i giardini, parte finale.
In questa pagina l'arrivo a Funchal dalla nave; nei giardini; si ammira una grande tovaglia ricamata a mano (da villa nobiliare) in un centro artigianale (con assaggi enoici...)
ALTRE 50 IMMAGINI NEL NOSTRO SITO IN MEDIACENTER (photogallery crociera)