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Mostra
Pellizza e Morbelli a Novara per “Paesaggi. Realtà, impressione, simbolo"
È visitabile fino al prossimo 6 aprile
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È visitabile fino al prossimo 6 aprile la mostra “Paesaggi. Realtà, impressione, simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo” al castello di Novara a cura di Elisabetta Chiodini.
Una mostra che parla anche monferrino e non solamente per la presenza di alcuni capolavori di Giuseppe Pellizza (uno su tutti, “Sul fienile”): l’“ospite in galleria” dell’esposizione, infatti, è Angelo Morbelli.
L’esposizione novarese, in particolare, mette a confronto due particolari tele del pittore divisionista originario della Colma di Rosignano: “Nebbia domenicale” e “Alba domenicale”. Sono due quadri molto simili e, come evidente, l’uno un rimaneggiamento dell’altro. Il primo, “Nebbia domenicale”, è del 1890 e raffigura una strada di campagna con uno sfondo collinare e quattro persone, tre donne e un uomo, diretti a messa. Nel secondo, “Alba domenicale”, del 1915, il soggetto è il medesimo, ma con alcune modifiche: i personaggi sono diventati tre (rimane la coppia, ma con solamente un’altra donna), il paesaggio è dilatato e, sullo sfondo, compare la vicina Terruggia.
Queste due tele raffrontate permettono di seguire l’evoluzione dell’arte morbelliana: in “Nebbia domenicale”, definito da lui stesso «dipinto luminoso», Morbelli è alle prese con lo studio della luce e delle ombre. Uno studio che, però, già qualche anno dopo, nel 1889, parlando di opera «stonata o ingenua», non lo convince più. Ma la bontà dell’idea e del paesaggio monferrino sono chiari: a distanza di 25 anni da “Nebbia domenicale”, Morbelli riprende quel soggetto e lo ripropone in “Alba domenicale”, ma con tecnica divisionista.
Come scrive la curatrice della mostra, «“Alba domenicale” non solo è riflesso della maturità linguistica raggiunta da Morbelli in decenni di strenue sperimentazioni sulla luce e sul colore, ma si impone tra le prove più alte eseguite in quegli anni».
Profili monferrini
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