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  • 30 agosto 2013
  • Casale Monferrato

Gli Ordini degli Avvocati di Casale, Saluzzo, Mondovì, Acqui, e Tortona contestano Cota

Gent.mo Direttore, preso atto delle dichiarazioni rese agli organi di stampa e della plateale discesa in campo del Presidente Cota a favore del solo Tribunale di Alba, gli Ordini Forensi di Saluzzo, Mondovì, Acqui Terme, Casale Monferrato e Tortona sono costretti a protestare il loro più totale sconcerto e la più decisa deplorazione per siffatto intervento “ad personam”. Nulla da obiettare in merito alla salvezza del Foro Albese, ma posto che ciò viene invocato dal Governatore non già perché questa rientri nelle pur assurde e pluri-contestate ragioni tecniche insite nella legge-delega (in base alla quale, invece, anche Alba è destinata alla soppressione), bensì per le più generali ragioni attinenti all’importanza per cittadini e imprese del radicamento sul territorio del “servizio-giustizia”, allo spreco di denaro pubblico ed all’irrazionalità totale della riforma, i nostri Ordini – arrogandosi la rappresentanza di tutte le rispettive cittadinanze e municipalità - non possono tacere a fronte di questo ennesimo mortificante “trattamento” da figli di un Dio minore ricevuto dal Presidente della Regione. Benchè già due anni fa, ed in tempi non sospetti, convocato da tutti i Presidenti degli Ordini dei Fori Piemontesi per richiamare la sua attenzione sulle sciagurate conseguenze di questa pazzesca riforma, il successivo assordante silenzio (sino a questi ultimi tempi, a buoi scappati dalle stalle) del Governatore della regione più “scippata” d’Italia con la perdita di ben 7 Tribunali e 9 Sez. Distaccate, oltre ai numerosi Giudici di Pace, si pone in stridente contrasto con la difesa a spada tratta di un unico Foro. Se è vero – come è vero – che questa riforma si sta rivelando come un danno grave ed irreparabile per i cittadini e per tutto l'apparato economico-sociale albese, altrettanto lo è per Saluzzo, Mondovì, Acqui Terme, Casale Monferrato, Tortona e tutta Italia, perché la giustizia di prossimità è principio basilare di uno stato civile che vale per tutta la regione e tutta la nazione, non solo per Alba. Non sappiamo in base a quali elementi il Governatore abbia inteso scendere così unilateralmente in campo, senza nemmeno ritenersi soggetto al dovere morale e politico di consultare le istanze di tutto il territorio, anzi trascurandone in modo a dir poco offensivo una enorme porzione parimenti operosa e produttiva. Se il Governatore è convinto della bontà delle tesi spese per il Tribunale di Alba, non può non estenderne effetti e considerazioni a tutto il territorio regionale ed assumersi quindi in prima persona il ruolo di oppositore per tutti ad una riforma sbagliata, pasticciata, incongrua ed antieconomica, chiedendone a gran voce la sospensione e quindi la rivisitazione in contraddittorio anche con le da sempre “snobbate” istituzioni forensi, oltre che con i rappresentanti del territorio. Se invece intende proseguire in questo preannunziato “spot” personalizzato e se lo stralcio della posizione di Alba (buon per lei) verrà ottenuto, se ne assuma tutte le conseguenze sul piano politico ed istituzionale, poiché nulla potrà rimuovere il dubbio che la legge venga applicata "a discrezione" e di certo non sia uguale per tutti, non solo fra Stato e cittadini, ma neppure fra Stato e le sue Istituzioni. Pietro Caire (Presidente Ordine Avvocati di Casale Monferrato) Maurizio Bonatesta (Presidente Ordine Avvocati di Saluzzo) Piero Piroddi (Presidente Ordine Avvocati di Acqui Terme) Piero Jemina (Presidente Ordine Avvocati di Mondovì) Enrico Zani (Presidente Ordine Avvocati di Tortona)

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