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Associazione Fondiaria

Progetto “Valle dei Frati”

Maiali sentinelle dei boschi

Si rinnova l’esperimento dei maiali sentinelle dei boschi condotto nel 2018 a Cella Monte. Questa volta, i suini utilizzati saranno una ventina, nell’area che fa capo alla Valle dei Frati, in territorio di Ottiglio ai confini con quelli di Cella Monte e Sala Monferrato.

Del progetto si è discusso mercoledì a Ottiglio con i tre sindaci Massimo Pasciuta, Mario Melotti e Maurizio Deevasis, diversi privati. L’iniziativa si colloca nell’alveo dell’associazione fondiaria che i tre paesi andranno a sottoscrivere quanto prima.

I maiali avranno il compito di combattere gli incolti e di porre un freno all’espansione della flavescenza dorata. Con tanto di recinzione elettrica, casette, abbeveratoi. E’ il progetto finanziato dalla Regione e supportato dall’Università di Torino denominato Food for Forest che si basa sull’Associazione Fondiaria, una progettualità nata per i terreni della montagna.

L’idea è nata nel 2017 per combattere il flagello della flavescenza. In altre aree quali il Tortonese è stato risolto con le buone pratiche colturali, la pulizia dei bordi stradali, le viti incolte. Ripulire i boschi dalle viti selvatiche, infestanti, è la soluzione vantaggiosa perchè, tagliare, spesso produce danni.

Cella Monte, Sala Monferrato, e Ottiglio sostengono l’iniziativa alla quale, per il momento, hanno aderito una ventina di proprietari. Giovanni Rava, produttore vitivinicolo cellese, all’epoca della presentazione del progetto, nell’aprile del 2018, aveva spiegato: «Sono stato in Sardegna e in Spagna, nei terreni con gli alberi da sughero, e ho visto che l’introduzione dei maiali allevati in loco si era dimostrata decisiva per la pulizia dei suoli. In più, si è originata una filiera con il prosciutto, il famoso patanegro. Abbiamo pensato di importare questa sperimentazione in Monferrato sulla scia dell’Associazione Fondiaria presente a Lauriano, Monteu da Po e Verrua Savoia».

Dopo il progetto sperimentale, biennale, compiuto a Cella Monte su un ettaro di terreno dove furono immessi i maiali che si nutrono di sottobosco con l’aggiunta di cibo integrato, ecco dunque questo della Valle dei Frati. I suini avranno casette a disposizione, abbeveratoi, il tutto recintato da filo elettrico. Esiste un problema cinghiali ma, con i guardia parco, si è raggiunta l’intesa per compiere alcune battute per poterli allontanare. Il peso dei suini sarà all’inizio di 50 chili poi, dopo l’ingrassamento, saranno macellati e pronti per la filiera. E sono già pronti altre due ettari per analoghi esperimenti. L’Associazione Fondiaria porta il nome di un fiore raro, l’asfodelo ed è acronimo di Associazione Fondiaria difesa enologica locale.

Le Associazioni Fondiarie nascono con l’obiettivo di recuperare la produttività delle proprietà fondiarie frammentate e dei terreni agricoli incolti o abbandonati attraverso la gestione associata, consentendo la valorizzazione del patrimonio fondiario, la tutela dell’ambiente e del paesaggio, la prevenzione dei rischi idrogeologici e degli incendi nonché l’applicazione di misure di lotta obbligatoria degli organismi nocivi ai vegetali.

Si tratta di un importante esperimento di gestione comunitaria del territorio che già comincia a dare i suoi frutti poiché, senza interferire con il diritto di proprietà, in modo intelligente e produttivo l’associazione rivitalizza le attività agro-silvo-pastorali, garantisce la conservazione del paesaggio e incentiva il turismo e le produzioni locali. La Regione Piemonte, con l’approvazione della Legge regionale del 2016, riconosce nell’associazionismo fondiario uno strumento per il miglioramento dei fondi e per la valorizzazione funzionale del territorio, comprendenti tutti i terreni di qualsiasi natura.


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Carlotta Prete

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