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Teatro
Una Venere “mortale” tra classicità e musical fa applaudire un Municipale tutto esaurito
Giovedì scorso è andato in scena "Venere Nemica"
Drusilla Foer (alter ego di uno straordinario attore come Gianluca Gori) da personaggio puramente televisivo a interprete di un testo del teatro classico, ispirato alla favola di Apuleio “Amore e Psiche”.
“Venere Nemica” (di Drusilla Foer e Giancarlo Marinelli; con la regia Dimitri Milopulos e la direzione artistica di Franco Godi), sold out di giovedì 3 ottobre al Municipale di Casale, racconta la discesa sulla Terra di una divinità immortale e bellissima come Venere, che sceglie Parigi come sua meta preferita («Basta quel mare umido con le alghe, mi venivano le doppie punte e poi non parliamo delle sirene...») e dove vive con la sua cameriera (una straordinaria Elena Talenti): le piace lo shopping, beve champagne, insomma impersona i vizi e gli eccessi dei “mortali”.
Una Venere lontana da quella dea crudele e capricciosa, dotata anche di molta superbia, con la quale da madre di Eros non accetta il rapporto del figlio con Psiche (sul palco Elena Talenti), fanciulla dalla straordinaria bellezza. E qui inizia il flashback… Amore (una luce gialla che vaga per la sala del teatro) comunica a Psiche di non volerle svelare la sua identità e la giovane donna per scoprire il volto del dio, accende una lampada e una goccia d’olio ustiona Eros («mio figlio con quelle alucce e le freccette…»), il quale torna dalla madre.
Venere si prende cura di lui e nella veste di una mamma molto protettiva e di donna inacidita, chiama al telefono tutti i parenti dell’Olimpo per far sì che Psiche venga punita. Ma è la fanciulla che incontra Venere e dopo varie peripezie, tutte superate, Psiche sale all’Olimpo e diventa immortale. Psiche ed Eros convolano a nozze: il palco si trasforma in un grande banchetto nuziale, Venere si sente padrona di casa e dà il benvenuto agli “dei-parenti”.
Tra eleganza ed efficacia recitativa, tra commedia e tragedia, cambia il registro in scena: Drusilla ed Elena danno inizio al duetto di charleston (tra lustrini e paiette) di Roxie e Welma nel musical Chicago. Applausi. Il grande specchio (che domina la scena e dal grande significato simbolico) si illumina con i riflessi oro e rosso di un Teatro Municipale che ora attende la stagione 2024/2025.
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