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  • 08 ottobre 2024
  • Casale Monferrato

Teatro

Una Venere “mortale” tra classicità e musical fa applaudire un Municipale tutto esaurito

Giovedì scorso è andato in scena "Venere Nemica"

“Venere Nemica”. Drusilla Foer, alter ego di Gianluca Gori, sul palco del teatro cittadino (foto Serena Moretto)

Drusilla Foer (alter ego di uno straordinario attore come Gianluca Gori) da personaggio puramente televisivo a interprete di un testo del teatro classico, ispirato alla favola di Apuleio “Amore e Psiche”.

“Venere Nemica” (di Drusilla Foer e Giancarlo Marinelli; con la regia Dimitri Milopulos e la direzione artistica di Franco Godi), sold out di giovedì 3 ottobre al Municipale di Casale, racconta la discesa sulla Terra di una divinità immortale e bellissima come Venere, che sceglie Parigi come sua meta preferita («Basta quel mare umido con le alghe, mi venivano le doppie punte e poi non parliamo delle sirene...») e dove vive con la sua cameriera (una straordinaria Elena Talenti): le piace lo shopping, beve champagne, insomma impersona i vizi e gli eccessi dei “mortali”.

Una Venere lontana da quella dea crudele e capricciosa, dotata anche di molta superbia, con la quale da madre di Eros non accetta il rapporto del figlio con Psiche (sul palco Elena Talenti), fanciulla dalla straordinaria bellezza. E qui inizia il flashback… Amore (una luce gialla che vaga per la sala del teatro) comunica a Psiche di non volerle svelare la sua identità e la giovane donna per scoprire il volto del dio, accende una lampada e una goccia d’olio ustiona Eros («mio figlio con quelle alucce e le freccette…»), il quale torna dalla madre.

Venere si prende cura di lui e nella veste di una mamma molto protettiva e di donna inacidita, chiama al telefono tutti i parenti dell’Olimpo per far sì che Psiche venga punita. Ma è la fanciulla che incontra Venere e dopo varie peripezie, tutte superate, Psiche sale all’Olimpo e diventa immortale. Psiche ed Eros convolano a nozze: il palco si trasforma in un grande banchetto nuziale, Venere si sente padrona di casa e dà il benvenuto agli “dei-parenti”.

Tra eleganza ed efficacia recitativa, tra commedia e tragedia, cambia il registro in scena: Drusilla ed Elena danno inizio al duetto di charleston (tra lustrini e paiette) di Roxie e Welma nel musical Chicago. Applausi. Il grande specchio (che domina la scena e dal grande significato simbolico) si illumina con i riflessi oro e rosso di un Teatro Municipale che ora attende la stagione 2024/2025.


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Michele Castagnone

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