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"Le Mille e una Notte". I crocieristi sono arrivati in Monferrato dopo la sosta a Milano per la colazione e gli omaggi - Diario dalla Costa Fortuna

Il nostro sito internet ha seguito quasi ora per ora i Monferratini in crociera con aggiornamenti telefonici (voce o sms, di Luigi Angelino da posti impensati come i forti di Nizwa e Jabrin, il Museo di Muscat o il fiordo di Khasab) e in due casi con testi più lunghi via internet; le foto erano trasmesse, anch'esse non senza difficoltà (grazie Dino...) sempre in internet. Una sintesi. Venerdì 17 ore 10 - Il tempo freddo e nevoso invoglia ancora di più alla partenza della crociera Il Monferrato-Stat, “Le Mille e una Notte”, verso il sole e il fascino di un contrasto antico (forti, moschee...) e moderno. Circa 200 “monferratini” sono partiti da Casale oggi, venerdì 17 alle ore 10 (proprio sotto la neve - nelle foto di Igor Furlan i preparativi per la partenza); a Malpensa l'aereo vede la partenza alle 14,35. L’arrivo a Dubai, ora locale (il fuso orario ha una differenza di tre ore), alle 23,40. E' un charter unico tutto casalese grazie anche all'interessamento del responsabile voli di Costa Crociere Flavio Ottone. Venerdì 17 ore 20,45 (ora italiana, ci sono tre ore di fuso orario) - I "monferratini" sono arrivati a Dubai. Tutto ok durante il volo con una sopresa: agnonolotti per merenda sinoira. Inoltre il comandante dell'aereo, Stefano Tocco, ha dato il benvenuto a tutti i lettori de "Il Monferrato"; ci saluta anche Stefano Ronco responsabile equipaggi Neos. I nostri duecento si sono poi subito imbarcati sulla Costa Fortuna: nel tragitto dall'aeroporto al porto (un'ora circa di bus) visione notturna di Dubai, autostrade a sette corsie con, ai lati, grandi fiori luminosi. Sabato 18 ore 9 - C'è uno splendido sole e molti sono già a bordo piscina. Esercitazione (i due primi signori in giubbetto rosso nella gallery sono i coniugi Coltello). Sabato 18 ore 14,30 (ore 17,30 locali) - Il sole tramonta verso la città di Dubai (21° la temperatura) e sulle vicine piattaforme petrolifere. Prosegue la navigazione in mare. Sabato 18 ore 20,45 - Primi festeggiamenti sulla nave: a cena gli auguri di compleanno sono stati (tra l'altro) per Michelina Sanlorenzo, 89 anni. Domenica 19 ore 8 (locali) Attracco a Muscat, porto dell'Oman anticipato sulle rocce da un grande incensiere, sotto fontame. SI sbarca e si parte per una lunga escursione. I Monferratini sono su due bus, sul vetro anteriore il logo del Monferrato. La nostra guida è un indiano: Rawinder Coman. Domenica 19 ore 9-18 - Giornata di escursione a Nizwa, storica capitale dell'Oman. Una passeggiata nel souk anche per una "degustazione" di dolci tipici a base (ovviamente) di datteri. Una tazzina per Laura Genovesio, acqua colorata corretta col cardamomo ed altre spezie, "ma molto digestiva". Bella, anzi imponente, la fortezza circolare. All'uscita un gruppo di studentesse (in nero) ascolta una lezione all'aperto. Trasferimento poi a Jabrin per la fortezza color ocra che ricorda (perlomeno a chi scrive) "Il deserto dei Tartari" di Buzzati (v. articolo). Domenica 19 (ore 16 Casale-19 Oman) - Ricevo un Sms da Flavio D'Andria, capo di gabinetto del Comune di Casale(ma da militare radarista...) 'Vi vedo in porto a Muscat. Banchina illuminata a poppa. Molo con auto a ridosso. Temperatura 22,25°, Atm 1016, vento 7 nodi. Tempo molto migliore di qui. Caro saluto'. Rispondo dalla nave riportando poi a cena a tutti il saluto che in fin dei conti arriva da Palazzo Sangiorgio. Lunedì 20 gennaio, articolo riassunitvo trasmesso per il Monferrato di martedì, uscirà col titolo 'Tra Souk e fortezze' sette foto e un bel richiamo in prima pagina con foto e titolo 'I Monferratini iniziano a parlare arabo' Si parte venerdì addirittura col saluto via radio del comandante dell'aereo Stefano Tocco. Del resto siamo un po’ raccomandati visto che tutti i “monferratini” (e non è una cosa facile siamo 180) sono imbarcati sullo stesso aeromobile alzatosi dalla Malpensa alle 14,45 di venerdì (la partenza da Casale in mattinata è avvenuta sotto la neve). Merito di un casalese, Flavio Ottone, responsabile dei charter Costa. Una confraternita buona di cui fa parte anche Dante Barbano, press officer (in parole povere addetto stampa della compagnia) che è della frazione San Germano. Se vogliamo andare indietro ricordiamo la raccomandazione del cardinal Poletto (don Severino da Oltreponte) ci fece salutare dal Papa in un’altra memorabile crociera (eravamo sei pullman, ritardò la nave per attenderci...). Partiamo appunto con neve e temperatura sullo zero e arriviamo al caldo (senza esagerare). In sintesi: dopo sei ore esatte di volo atterraggio a Dubai (che sorvoliamo, un mare di luci), la più grande città degli Emirati Arabi Uniti. L’aeroporto è il terzo nel mondo per il traffico internazionale dei passeggeri. In effetti la sua visione e quella dello skyline della città anticipa il titolo del nostro viaggio “Le Mille e una Notte”, il fascino di un contrasto antico (forti, moschee...) e moderno (come il grattacielo più alto del mondo). Un po’ kitch: grandi, molto grandi, fiori al neon ci accolgono lungo l’autostrada a sei corsie. Subito una buona impressione dalla pulizia. In nave sulla Costa Fortuna in cabina, sul letto il “today” col saluto del comandante Massimo Calisto Garbarino. Poi i primi contatti con Miriam Iaconelli efficiente guest relation manager. Sabato 18 gennaio passa in navigazione (Golfo Persico) con relativa esercitazione “tocca ferro”. Ma è giusto farla subito. Si apre l’info point “Il Monferrato-Stat” con alle spalle un tramonto sul mare tra dhow (barche pescatori) e piattaforme petrolifere. C’è anche la corsa alla prima abbronzatura a bordo piscina. Domenica 19 gennaio la nave attracca a Muscat la capitale dell’Oman. Città antica dai mitici itinerari come la “Via dell’incenso” già citata da Marco Polo nel “Milione”. Per la precisione la Fortuna cala le ancore alle 8,30. La maggior parte dei nostri crocieristi parte per una escursione di otto ore alla volta di Nizwa (antica capitale) con un passaggio nel souq (per assaggi e degustazioni, curioso il mercato del pesce), e contigua visita al Forte (siamo nel centro della città) forte che si distingue per la massiccia forma circolare. Alto 24 m, ha un diametro esterno di 43 m e un diametro interno di 36. L’imam Sultan bin Sayf Al Ya’rubi, che cacciò i portoghesi, l’edificò verso la metà del XVII secolo. Fortografiamo feritoie e annessi cannoni. Poi pranzo a bordo piscina al 'Falaj Daris Hotel' dall’ingresso bianco merlato, dai mobili antichi (curioso il tavolo esponi-spezie); c’è chi come Alessandro apprezza il pesce e chi -il sottoscritto- il dolce. (E' l'unico momento della crociera in cui il cielo minaccia pioggia, ndr). Quindi trasferta al forte di Jabrin: scale e scalette fino all’ultima terrazza panoramica sul deserto (ma in primo piano c'è un cimitero), mentre in lontananza un muezzin intona la sua preghiera. Belli anche i soffitti di alcune sale, Curiosa la torre del vento. Traduciamo all'impronta una scritta che indica: "Tra i segreti più scaltri del castello di difesa erano strette apertura a feritoia dalle quali si versavano liquidi bollenti sugli assalitori...". Finiamo in uscita al magazzino di datteri, con il sistema di convogliamento del succo (secondo la guida fa l'effetto del Viagra) in canali appositi. Ritorno tra i monti aguzzi che evocano medioevo. Un altro gruppo fa una passeggiata per il centro di Muscat fino al souq con acquisti di abbigliamento tipico che indosseranno alla prossima festa araba a bordo. Festa anticipata a cena con primi “tanti auguri”. Citazione meritata per Michelina Sanlorenzo di Rolasco (madre della dottoressa Daniela Degiovanni) che compie 89 anni ed è la decana del nostro gruppo. Lunedì 20 gennaio - È in programma “Muscat Mistica” con la Grande Moschea, il souq di Mutrah, il Museo di Bait Al Zubair, i Forti Mirani e Jalali (vedi articolo successivo). Martedì 21 gennaio - (commento via pc dalla nave) - Sembrava di essere in via Roma (a Casale) lunedì al Souq di Moutrak di Muscat la capitale dell’Oman. Questo per via del dialetto monferrino imperante. Merito della Crociera Il Monferrato-Stat che ha portato duecento monferratini in quest’angolo del pianeta ( da conoscere visto che questi signori in impeccabile abito bianco lungo sono già tra i protagonisti del mondo). Scendendo nei dettagli, i “nostri” lunedì hanno partecipato all’escursione “ Muscat Mistica”. Inizio con arcobaleno nel cielo alla “Grande Moschea” del Sultano Qaboos (vale da sola un viaggio in Oman , 40.000 mq ). Si è guadagnata fama anche solo per il lampadario della sala centrale, lampadario di qualche tonnellata… Quattordici metri di cristallo Swarovski. Ci stupisce la guida: entrano dentro il lampadario da una porticina quattro uomini addetti alla manutenzione… Invidia dal crocierista Paolo Formaggio: “Quando devo cambiare una lampadina al Teatro municipale di Casale, il lampadario centrale devo abbassarlo a terra”. Ci spiega il grande complesso religioso Amid, indiano, una delle dieci guide ufficiali che qui parlano l’italo-arabo, che non manca anche di sottolienare la tolelranza religiosa del paese. Moschea costruita alla “Mille e una Notte” dal sultano Kabus bin Said, di cui tutti dicono un gran bene: inaugurò il suo regno il 23 luglio 1970, partendo dal nome: non si sarebbe più chiamato Sultanato di Mascate e Oman, ma che avrebbe cambiato in "Sultanato dell'Oman", per meglio rifletterne l'unità politica. In breve ha modernizzato con giudizio quello che era uno degli stati più arretrati del mondo. Ce lo rende simpatico anche il suo amore per la musica. Torniamo alla moschea, ovviamente le signore del gruppo entrano a capo velato dopo aver ammirato le bordure di fiori all’ingresso (e siamo nel deserto). Citazione ancora nella sala di preghiera maschile per il tappeto persiano fatto a mano, composto da 1.700 milioni di nodi, del peso di 21 tonnellate e realizzato in un unico pezzo di 70 x 60 metri. Dalla fase di progettazione alla sua realizzazione ci sono voluti 4 anni, e sono state coinvolte 600 tessitrici dalla provincia di Khorasan in Iran. Souq nei pressi del porto, tanti negozianti ( non invadenti, conferma l'impressione di un paese "tollerante"); al centro notiamo una loggia lignea che sa di “Seicento”. Vanno forte le spezie in primis l’incenso che è una resina prodotta da arbusti che crescono appunto in queste zone, da non confondere con i bastoncini sintetici cinesi in vendita un po’ ovunque. Il nostro amico Pietro (Picollo) fa salire il venditore con scaletta al soppalco per un cappello (due euro). La guida passa una pashmina nell’anello di una signora casalese per provarne l’autenticità. Terza tappa al museo Bait (traduzione:Casa) Al Zubair. E' introdotto da un pannello bronzeo bilingue con orari, indirizzi e mail et similia. Una gradita sorpresa. Dagli oggetti esposti con cura (e buone didascalie), come abiti, monili (quanto era scomoda una cavigliera, sia pure di argento), armi (ma i fucili li tenevano assieme con lo spago?), mobili, ceramiche, emerge la raffinata civiltà del popolo omanita. Ci intrigano anche i modellini dei fortini più importanti. Il negozio di souvenir offre una gamma speciale di artigianato, libri, cartoline (di livello, lo dicamo da collezionisti) gioielli, sciarpe, abbigliamento e profumi. Infine arrivo del nostro tour ad uno degli otto palazzi del Sultano (annunziato da grande spianata: piazza Collonnade) che permette anche una prima visione sui forti di origine portoghese delle montagne vicine (del 1500: Al-Jalali e Al-Mirani, foto di gruppo). Forti che avremo in visione panoramica più tardi dai ponti della Costa Fortuna la quale lascia lentamente quella che è stata e che è una Capitale. Nel porto grigia e discreta una nave da guerra. Alla cena a bordo “festa italiana”: balli sfrenati e canzoni famose; si distingue Felice Pampirio, valenzano, ma ormai monferrino ad honorem. Poi a teatro al musical, Paolo Pia, gran capo Stat: “Siamo a Broadway!”. Si finisce con l’elezione di Mister Crociera. Per i “tanti auguri” (torta, brindisi, coro -che ci segnalano un po stonato-) giusta segnalazione per i 55 anni di matrimonio di Carmine Pugliese e Giovannina Cipriano, arrivati a Casale da Frigerio (Avellino), lui frigorista, lei metalmeccanica alla Come di San Maurizio di Conzano. Oggi martedì a Khasab (altro scalo in Oman) si inizia bene con il sole e con la stampatina dell’ultimo Monferrato in distribuzione nelle cabine. Per non aumentare il "peso" della spedizione da Casale (Costa Genova impone un mega, rimango con qualche, anzi molte, perplessità) Umberto Quartero ha realizzato una prima pagina nuova (da tenere per i collezionisti). Martedì 21 gennaio ore 8 - Arrivo a Kashab, tutti sul ponte a fare il pieno di sole e osservare sulla spiaggia uno strano traffico di barchini, ci dicono di contrabbando dall'Iran di pecore in cambio di tecnologia. Martedì 21 gennaio ore 15 - Bellissima escursione (offerta agli abbonati de “Il Monferrato”) quella a Khasab e Musandam il fiordo della “Norvegia Araba”. A bordo del dhow, tipica imbarcazione a vela (alla ruota del timone un signore che sembra un pirata, ka guida è un signore tunisino), è stato possibile osservare tutta la costa (rocce calcaree bianco latte che al tramonto si coloreranno di rosso) e anche i delfini (erano richiamati dal trillo del capo barca in bilico sulla punta di prua). Al termine, presso l’Isola del Telegrafo (postazione inglese India-Bassora), il bagno: il primo a buttarsi è stato l’ingegner Angelo Marelli di Sesto San Giovanni ma con residenza a Cuccaro. Un tuffo, quello di Marelli, per festeggiare un particolare evento: è diventato nonno bis, il nipotino Pablo è appena nato a Londra. Il gruppo giovani sale sull'isola, ormai le abitazioni ottocentesche sono in rovina. Certo non doveva esser facile vivere qui, come non è tuttora facile farlo in un paesino che si affaccia più in la e dovrebbe guardare direttamente nello stretto di Hormuz (anche se, dice la guida, arriva l'elicottero in caso di bisogno o anche solo per portare gli studenti a scuola) Ora la Costa Fortuna salpa per Abu Dhabi capitale degli Emirati. Mercoledì 22 gennaio ore 8 - Arrivo dopo 165 miglia nautiche ad Abu Dhabi: a prima vista, già dalla nostra nave, sembra New York con la skyline dei grattacieli. Scendiamo, ci accoglie, per eventuali foto, un falcone con il suo falconiere che sembra appena arrivato dall'esercito di Saladino alle Crociate. Torniamo nella storia attuale, sono quattro i pullman, tutti targati Monferrato (che bello!) che portano i "monferratini" alla scoperta della capitale. Dal porto svolta a destra verso il centro città. Guida un giovane cairota, Mohammed Fawzi, laurea in italiano e pre-studi all'istituto italiano di cultura. E' sincero: "Tutto qui è nuovo. Tutto qui è esagerato....". Capta la benevolenza con l'invito al coro "Viva l'Italia". Inizio con una sosta fotografica a Piazza Ittihad ("ittihad" significa "unione") per immortalare gli spettacolari monumenti bianchi e blù, tra cui una grande caffettiera e un bruciatore d’incenso, simboli dell’ospitalità’e della tradizione araba. Poi la corniche con tutti i tipi di grattacieli, il mare è sulla destra, Golfo arabo o persiano (se lo chiami solo arabo gli raniani dice la guida, si arrabbiano). Disquisiamo sulla raccolat delle perle che venivano pagate in rupie (il mercato era indiano). Prima tappa al Museo delle tradizioni locali. Si chiama 'Heritage Village', mostra la vita nella zona pre scoperta petrolio. Olga Bonzano compra un pugnale d'argento a lama ricurva per il nipote Davide, questi pugnali si chiamano khanjar, sono ancora utilizzati come complemento dell’abbigliamento, soprattutto nelle occasioni più importanti. Mercoledì 22 gennaio ore 12 Entriamo, riveriti da un portiere gallonato, al Palazzo degli Emirati: all'arrivo del gruppo, nel salone, campeggia il logo del nostro giornale "Il Monferrato"... una bella accoglienza in un luogo dal lusso al cubo. Intanto sui visi di alcuni "monferratini" ci sono i segni (un'abbronzatura stile aragosta) dell'escursione di ieri a Khasab (con bagno in mare), al primo posto il sindacalista Paolo Pondrano seguito da Egenio Buttiero e Paolo Pia; anche il vostro cronista doveva venire fin qui per perdere l'aria fantasmatica. Mercoledì 22 gennaio ore 14 - A fine pranzo al Palazzo degli Emirati i "monferratini" hanno potuto degustare dolci locali realizzati con miele, cannella, burro bollito all'acqua di rose, zafferano e biscotti ai datteri. Per noi sono stati illustrati da Jasem Zaiton, cruise manager delle crociere negli Emirati (un signore dallo stile impeccabile che ci offre il caffè nel salone d'onore). Nessuno prova quello che è il primo bancomat che offre oro in cambio di contanti: dieci diverse varianti di lingotti d'oro 24 carati con differenti disegni, come il canguro, la foglia d'acero e i Krugerrand in tagli da uno, cinque e dieci grammi, nonché un decimo, un quarto e un'oncia d'oro. Al termine è ripresa la visita della città con il museo di storia degli Emirati. Passiamo Yas Island, conosciuta per il circuito di Formula 1 ed il parco Ferrari World. Ci attende quindi una visita allo “Zayed Cultural Center”, che illustra la vita del sultano fondatore degli Emirati Arabi Uniti, conosciuto per essere “giusto”, “generoso” e sempre pronto a soccorrere i piu’ bisognosi. Il Centro ha delle poltrone molto comode. Il pullman ha dei problemi microfonici, non cambiamo il microdono ma il mezzo. Finale alla Grande Moschea Bianca di Sheikh Zayed, dedicata al padre fondatore degli Emirati, una delle più grandi al mondo, minareti e cupolotti di colore bianco, appunto, ma contornati in giallo che, visto lo sfarzo di queste parti, sarà oro. E' capace di ospitare 40.000 fedeli. La prima cerimonia della moschea è stato il funerale dello Sceicco Zayed, da cui prende il nome. Altre cifre: è dotata di 80 cupole, quella principale, ha un diametro esterno di oltre 32 metri, circa 1.000 colonne, lampadari placcati d'oro a 24 carati, in particolare la sala di preghiera principale è dominata da un lampadario di 10 metri di diametro, 15 metri di altezza e oltre 9 tonnellate di peso. il tappeto che ricopre tutta la superficie della sala è fatto con 35 tonnellate di lana e cotone. Vasche d'acqua riflettenti circondano la moschea, amplificandone la bellezza. Mercoledì 22 gennaio ore 18 - Durante il cocktail con il comandante è stata estratta, come di tradizione, una crociera premio. Ha vinto Eva Peratoner di Cattolica. Un evento da cui ha preso spunto Paolo Pia, patron della Stat, che ha annunciato i festeggiamenti per i 50 anni della linea Casale-Cattolica, in pratica la sua prima linea gran turismo (pensa te c'eravamo). Il comandante della Costa Fortuna, Massimo Garbarino ha salutato affettuosamente i casalesi e sottolineato l'importanza di un giornale locale per l'aggregazione del territorio (era preparato dal materiale che avevamo mandato alla sua guest, storia delle crociere compresa). Scambio di doni per Garbarino Adesso la nave fa ritorno a Dubai. Giovedì 23 gennaio ore 8 - -La Costa Fortuna attracca alle ore 7 a Dubai. Un'ora e mezza dopo i "monferratini" sono alla scoperta della città degli Emirati. Primo giro in centro per ammirare decine, anzi centinaia, di grattacieli. Commento: qui siamo oltre a New York, nel futuro. La domanda costante alla guida (che è il simpatico cairota di ieri) è: "Ma questi grattacieli li occupano tutti". Lui risponde positivamente e aggiunge che visto, che siamo in alta stagione, quelli che sono alberghi sono stra esauriti. Puntiamo al Il Burj Khalifa che potrebbe significare tanto "Torre dell'Emiro Khalifa" quanto "Torre del Califfo"), precedentemente conosciuto con il nome di Burj Dubai, è il più alto del mondo: 829.8 metri. Prima percorriamo un chilometro di centro commerciale (a piedi) qualche negozio ha insegna italiana. Giovedì 23 gennaio ore 9 - E adesso siamo sotto il più alto grattacielo del mondo (800 metri e qualcosa), Il Burj Khalifa: una penna rivolta verso il cielo. Controlli. Coda non esagerata. In un minuto un ascensore, con 28 persone, ci porta al 124° piano, a 400 metri. E' il più veloce ascensore al mondo che si muove a 18 m/s (64,8 km/h). Arrivati possiamo godere di un panorama fantastico: grattaciell di tutti i tipi e super strade, sembra un film di fantascienza ma è realtà, chi dice esagerata e chi dice, hanno i soldi bellezza (citazione bogartiana). Si possono anche fare compere (in euro, ma con il resto in loro moneta) e partecipare a un set curioso dove una cinese un po' urlante crea immagini che poi ti ritraggono tipo in bilico su una trave sulla città... (lo prova il clan Pia, vedi il risultato nella gallery fotografica annessa, ndr). La vista dalla terrazza circolare ci porta un po' lontano fino alla torre “della vela” altro grattacielo famoso. Giovedì 23 gennaio, ore 13 Venti minuti di pullman, barriera con portiere gallonato e entriamo (un po' in ritardo) alla ''Vela'' (Burj al Arab) dove ci attende un pranzo veramente a “sette stelle” (nell’hotel la camera costa 15mila euro a notte!): in tutto 52 portate: 16 antipasti, 24 tra primi e secondi, 12 dolci ( ps. non abbiamo contato i formaggi). Alla fine è arrivata anche una torta, ovviamente a forma di vele per festeggiare i 17 anni di Alessandro Pia (il merito segreto è di Jasem Zaiton, auguri e auguri). Il tutto tra marmi e fontane. Dire favoloso questa volta non è sprecato. Giovedì 23 gennaio ore 14,30-18 - Nel pomeriggio è ripresa la visita di Dubai con il souk Madinat Jumeirah (e uno sguardo esterno alla moschea color terra). Poi il Museo all'interno del forte di Dubai Al Fahidi Fort. Intermezzi al mare (località come Dubai Marina, Yachts Marina, Palm Island Jumeirah) per foto di gruppo con grattacieli sorvolati da jet. Nel viale Zumeira lavori per le transenne in vista della Maratona di Dubai. Qualcuno si ferma per lo spettacolo delle fontane e rientra in taxi, noi corriamo dietro alle foto (chissà perchè delle cinque spedite all'alba ne è arrivata in Redazione solo una, si riprova aggiungendo un Dubai). b>Giovedì 23 gennaio ore 21 Al rientro in nave tutti pronti per il taglio della grande (e anche buona al cioccolato) torta "Il Monferrato-Stat" e il brindisi. Venerdì 24 gennaio ore 17 - -Volge al termine la crociera "Le Mille e una Notte". Alcuni hanno ancora partecipato a una escursione sulle dune del deserto a bordo di mezzi quattro per quattro ruote motrici guidati da esperti. Sosta all’accampamento in stile beduino per degustare il caffè arabo accompagnato da deliziosi datteri, frutta fresca e succhi di frutta. Come digestivo piccolo tour a dorso di un cammello bordeggiando le scoscese dune di sabbia ("Bellissima escursione, ero partita un poì titubante... Hanno pure estratto una macchina incagliata nella sabbia..", commenta per noi Piera Barbonaglia, noto agente immobiliare). Per altri ancora shopping. Verso mezzogiorno la mia cabinista (filippina) appare lungo il corridoio sventolando la stampatina del Monferrato, perfetta, foto leggibili (ma abbiamo usato un Dino-escamotage). Bene, ultima cena a bordo (alle 17,30 ora locale, il che vuol dire 13,30 Casale) il nostro bel gruppo recupera i bagagli e riattraversa Dubai direzione areoporto. L'arrivo in Monferrato è previsto per sabato mattina 25 gennaio. All'aeroporto (mega duty-free) ancora compere: brillano i datteri, un curioso cioccolato al latte di cammello, cuscini, profumi (che nuvola!), ma anche il meno ingombrante oro (che un esperto giudica conveniente, è un valenzano, chi meglio di lui...). Sabato 25 gennaio ore 9 - I "monferratini" sono arrivati a Milano (Malpensa ore 6) con il volo da Dubai (e scalo tecnico a Larnaca-Cipro). Caccia (fortunata, e dormiamo in piedi...) al bagaglio. Sosta preziosa (bravo Paolo) presso NH Hotel (in zona fiera, costruzione attraversata dal sole che roge) per la colazione (offre Stat) e per l'omaggio de "Il Monferrato-Stat" a tutti i partecipanti: una ceramica d'autore su disegno di Laura Rossi, che raffigura il forte di Nizwa, prima escursione della crociera, la prima copia di questo pratico svuota tasche viene simbolicamente consegnata alla dottoressa Daniela Degiovanni che ringrazia a nome dei Monferratini, un gruppo, aggiungiamo noi, perfetto per simpatia, conoscenza, puntualità. Poi, sempre a tutti, in dono la grande foto della partenza (quella sotto la neve, riaggiungiamo che viste sulla Costa Fortuna nella nostra gallery, quasi non ci credevano). Sul bus hanno trovato anche (omaggio dell'editrice) per tutti la copia (cartacea e completa) del Monferrato di venerdì. La sosta permette pure di ricordare la prossima Expo' milanese e il legame con Dubai dove ovunque rilanciavano l'Expò del 2014. AUGURI. Torte con candelina (coro e bacio obbligatorio) a cena sulla nave per gli anniversari di matrimonio di Carmine Pugliese e Giovannina Cipriano,(55 anni), Valter Fante e Mirella Leporati (50), Luigi Borghino e Letizia Rampone (45), Maio Trovò e Lidia Canzian (40), Michelangelo Melchiorre e Luisa Ambrosio (40), Sergio Cortello e Natalina Garelli (40), Gian Paolo Saltarelli e Vilma Fonsatti (40), Marco Frascarolo e Antonella Calbi (35), Luciano Celi e Daniela Zanellato (25), Paolo Formaggio e Marisa Rota (25), Pier Giorgio Nebbia e Laura Genovesio (20) e Maurizio Volpato e Antonella Bordignon (20). Una torta con la dicitura "Ai nonni" per Angelo Giuseppe Marelli e la moglie Gabriella Mauri (nascita di Pablo) Torta per i compleanni: Maria Michela Pugliese, Giocondo Bianco, Giuseppina Martinotti, Maria Paola Pretti, Giuseppina Balbi, Liberina Castelli, Gian Paolo Saltarelli, Giuseppe Sciortino, Nadia Zulian, Michelina Sanlorenzo, Italia Cocuzza e Alessandro Pia. GRATI: a nome di tutti i croceristi e personale un grazie all'efficiente (il loro logo potrebbe essere cortesia e professionalità) staff della Stat: Paolo Pia, Simona Piccioni Pia, Patrizia Pagliano, Samantha Badino, Dino Chierotti. Grato anche alla Guesta relation manager Miriam Iaconelli. CURIOSITA' La carta Costa (quella che a bordo serve per tutto e che non devi perdere) nella sezione Pearl è abbellita da 'Notturno' dipinto del casalese Paolo Novelli. PER SAPERNE DI PIU' Abū Dhabī o, per chi non voglia ricorrere alla traslitterazione inglese, più correttamente Abu Ẓaby è la capitale degli Emirati Arabi Uniti e capoluogo dell'emirato omonimo. La città fu fondata nel 1791 dalla tribù beduina dei Banū Yās. Essi avevano occupato la regione, lasciando il Najd poiché in disaccordo con i wahhabiti dell'Arabia. Un recente sondaggio sostiene che Abū Dhabī sarebbe la città più ricca del pianeta grazie all'enorme patrimonio petrolifero che possiede. Il Sultanato dell'Oman è uno stato asiatico situato nella porzione sud-orientale della penisola arabica. Confina con gli Emirati Arabi Uniti a nord-ovest, con l'Arabia Saudita a ovest e con lo Yemen a sud-ovest. Si affaccia sul mar Arabico a sud e a est, sul golfo dell'Oman a nord-est. All'Oman appartengono anche le exclavi di Madha e Musandam, che confinano con gli Emirati Arabi Uniti, la seconda è bagnata dallo stretto di Hormuz e dal golfo dell'Oman. Capitale Muscat. Bait Al Zubair (Casa di Al Zubair) a Muscat è un museo privato che ha aperto le sue porte di legno intagliato al pubblico nel 1998, finanziata dai suoi fondatori, la famiglia Zubair. Il museo espone collezione di manufatti dell'Oman che si estende su un certo numero di secoli. Bait Al Bagh (casa di Giardini) è il principale edificio del museo nato come casa di famiglia nel 1914 dello sceicco Al Zubair bin Ali, che ha servito tre sultani come ministro e consigliere. E-mail: museum@baitalzubair.com Sito Web http://www.baitalzubairmuseum.com http://facebook.com/bait.alzubair http://twitter.com/Bait_AlZubair http://instagram.com/bait_alzubair Dubai che significa "lucertola" o "piccola locusta") è uno dei sette emirati che compongono gli Emirati Arabi Uniti. Si trova a sud del Golfo Persico nella Penisola Araba. Dubai ha la più grande popolazione ed è il secondo più grande emirato per area dopo Abu Dhabi. Dubai e Abu Dhabi, secondo la legislazione nazionale, sono inoltre gli unici due emirati ad avere potere di veto riguardo a questioni critiche di rilevanza nazionale. Nell'aeroporto internazionale di Dubai il Terminal 3 è il secondo edificio più grande al mondo per superficie e il più grande terminal aeroportuale al mondo, la capacità complessiva dello scalo, grazie al nuovo Terminal 3 è di oltre 75 milioni di passeggeri. L'aeroporto ha rivelato i suoi piani futuri nel maggio 2011, che prevedono la realizzazione di un nuovo Concorse D per tutte le compagnie che attualmente operano nel Concorse C. Il Concorse D prevede di portare la capacità complessiva dello scalo a oltre 90 milioni di passeggeri e sarà operativo dal 2016. L'aeroporto di Dubai ha costruito un apposito centro del fiore per gestire le importazioni e le esportazioni di fiori. Il Burj Khalifa a Dubai, precedentemente conosciuto con il nome di Burj Dubai, è la più alta struttura mai realizzata dall'uomo, con un significativo margine di vantaggio in termini di altezza rispetto a qualsiasi altro edificio. Durante l'inaugurazione, svoltasi il 4 gennaio 2010, è stata ufficialmente dichiarata la sua altezza complessiva comprensiva di guglia, pari a 829.8 metri. Il Burj Khalifa è il centro di un vasto complesso che si sviluppa nel centro di Dubai, che comprende, tra gli altri, il 2° albergo più alto del mondo, il Burj al-Arab, la più grande marina artificiale del mondo, la Dubai Marina, le più grandi isole artificiali (le Palm Islands, le World Islands e il Dubai Waterfront) ed il più grande centro commerciale al mondo, il Dubai Mall. Il Museo di Dubai è il principale museo delal città, negli Emirati Arabi Uniti. È situato nel Forte di Al Fahidi, che fu costruito nel 1787 e per questo ne fa l'edificio più antico di Dubai. Il museo è stato inaugurato dall'emiro di Dubai nel 1971, con l'obiettivo di mostrare al pubblico lo stile di vita tradizionale dell'Emirato di Dubai. La collezione comprende manufatti antichi del luogo e reperti proveniente dai paesi africani e asiatici che commerciavano con Dubai, alcuni vecchi anche di 5.000 anni, e diorami che mostrano come si viveva prima della scoperta del petrolio. Nel 2007, il Museo di Dubai ha accolto 1.800 visitatori al giorno, con un totale annuo di 611.840. Nel marzo 2008, il museo ha avuto 80.000 visitatori. Il periodo più frequentato va da agosto ad aprile. Curiosità: con i suoi 23 metri, è stato per anni l’edificio più alto degli Emirati. Considerata ormai da lungo tempo il simbolo stesso della ricchezza opulenza e fasto di Dubai, Burj al Arab (www.burj-al-arab.com) che noi chiamiamo anche 'La vela' è un albergo di lusso, considerato il primo albergo a sette stelle del mondo. Burj al Arab è situato in una isola artificiale nei pressi della spiaggia di Jumeirah a 280 metri dalla costa. L'isola è collegata alla terra ferma da un ponte che permette il passaggio delle auto. Progettato da Tom Wright, con i suoi 321 metri di altezza attualmente Burj al Arab è la più alta costruzione al mondo completamente dedicata ad hotel. La sua forma ricorda, in maniera abbastanza evidente, una vela gonfia di vento. La struttura è formata da un esoscheletro di acciaio e da una torre interna di cemento armato. Le due strutture sono collegate tra loro, oltre che da montanti di acciaio, da una vela di teflon che contribuisce a dare la caratteristica struttura alla costruzione. In un lato della vela trova posto una piattaforma sospesa circolare, usata per lo più come pista di atterraggio degli elicotteri. In passato perà la stessa piattaforma è stata temporaneamente destinata ad usi diversi. Epico è stato, ad esempio, l'incontro amichevole di tennis tra Federer ed Agassi.Gli interni, disegnati da Khuan Chew, ideatore, tra l'altro, del palazzo del sultano del Brunei, dell'aeroporto internazionale di Dubai e della località di villeggiatura di Jumeirah, non lesinano ricchezza ed opulenza. Ad esempio Burj al Arab è l'albergo con l'atrio più alto al mondo: 180 metri Lo Stretto di Hormuz o Stretto di Ormuz è i braccio di mare lungo circa 60 km e largo 30 che separa l'Iran, a nord, dalla Penisola Musandam, exclave dell'Oman nel territorio degli Emirati Arabi Uniti, a sud, descrive una specie di gomito ed è un punto di grandissima importanza strategica se si pensa che vi transita, attraverso le petroliere, circa un quinto di tutto il petrolio prodotto nel mondo. Sul lato ovest del gomito, presso le coste iraniane, si trova l'isola di Hormuz. Un tempo la zona attorno allo stretto di Hormuz era preda dei pirati. Luigi Angelino La foto di copertina riguarda il cocktail col comandante Garbarino con estrazione premi, madrina la decana Sanlorenzo

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Carlotta Prete

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