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A Casale Monferrato
Casa di Cura S. Anna: via gli psichiatrici, spazio alla Chirurgia
Torna l’interventistica: 72 posti accreditati su 80

Riconversione in vista per la Casa di Cura Sant’Anna. Tutto questo dall’inizio della primavera (fine febbraio-inizio marzo). Stop ai pazienti psichiatrici (ce ne saranno solo alcuni) e via libera dunque alle acuzie chirurgiche con 80 posti letto dei quali 72 accreditati. I lavori inizieranno tra breve con il riadeguamento di due camere operatorie. Ma quali branche specialistiche verranno esercitate? «Quelle che riguardano la Chirurgia Generale, ortopedica, vascolare» dice il manager Giacomo Brizio. Nel frattempo sono ancora in fase di ultimazione i lavori di sistemazione della copertura con la chiusura di un tratto di viale Cavalli d’Olivola.
Gli psichiatrici dal 2015
La precedente riconversione della struttura venne compiuta nell’agosto del 2015 che vide la cessazione dell’attività interventistica con più di 3mila operazioni all’anno che fu rimpiazzata dalla lungodegenza in continuità assistenziale e dalla psichiatria. Tutto questo - lo sottolineò all’epoca l’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta - per ottenere uno scopo preciso: il salvataggio (‘sacrificio’ lo definì) del Santo Spirito. La riconversione - secondo l’intento della Regione di allora – per eliminare quella spada di Damocle che pendeva sul nosocomio casalese, quello scomodo asterisco che era comparso accanto alla voce Ospedale Santo Spirito per l’anno 2015. «L’ospedale di Casale Monferrato - disse Saitta - manterrà l’etichetta di Dea di primo livello. Una qualifica importante che non sarebbe stato possibile mantenere qualora non fosse intervenuta la riconversione della clinica Sant’Anna. La struttura ospedaliera non avrebbe i requisiti necessari per quanto concerne il bacino d’utenza ma, grazie a questo, sarà possibile passare oltre in virtù della deroga ottenuta dal ministero».
Sulla stessa linea di pensiero fu il sindaco Titti Palazzetti: «Con la riconversione della clinica sarà possibile salvare l’ospedale. Con i risparmi nel 2016 si potranno anche assumere infermieri». I casalesi manifestarono il loro dissenso per il futuro destino della clinica: «Un pezzo dopo l’altro la città perde importanza: trasporti soppressi, tribunale trasferito, enti e strutture che se vanno e adesso anche la clinica, un brandello di storia che va in frantumi...».
La politica del carciofo che perde di volta in volta le foglie fino al torso. Fu questa la scelta della Regione - definita scellerata dal duro commento dell’opposizione - spiegata dall’assessore Antonio Saitta e condivisa da Palazzo Sangiorgio. L’opposizione dell’epoca reagì duramente: Demezzi, Sirchia, Capra intervennero ripetutamente criticando la mossa della Regione guidata da Chiamparino. La Casa di Cura Sant’Anna, dopo la riconversione da Clinica Chirurgica a Riabilitazione Psichiatrica con 72 posti letto accreditati, è sicuramente diventata un punto di riferimento regionale ma non solo per pazienti psichiatrici con quadri clinici subacuti, in massima parte provenienti dagli SPDC e bisognosi di un recupero della stabilità psicofisica di base con ripresa del funzionamento lavorativo e sociale.
A tale scopo la struttura si è avvalsa di una organizzazione complessa e multidisciplinare articolata in equipe formate da 8 medici specialisti e 10 psicologi psicoterapeuti più un nutrito numero di infermieri, educatori e operatori socio-assistenziali che lavorano in sinergia avendo come obiettivo la valorizzazione delle capacità di resilienza e di coping del soggetto inteso come paziente ma soprattutto come persona in grado di recuperare la qualità della propria vita. I programmi di riabilitazione psichiatrica si sono rivolti a persone con problematiche di ansia, disturbi da attacchi di panico e depressione, schizofrenia, disturbi della personalità, disturbi del comportamento alimentare, dipendenze da sostanze e dipendenze da addiction, disturbi ossessivi compulsivi.
Nata negli anni Cinquanta
La Casa di Cura Sant’Anna nasce negli anni ’50 e, da allora, ha affrontato diverse ristrutturazioni ed adeguamenti strutturali, l’ultima delle quali ha restituito alla struttura un aspetto gradevole e moderno, allineandola a standard superiori di comfort ed efficienza.La Casa di Cura Sant’Anna ha ottenuto la Certificazione di Qualità UNI EN ISO 9001 già nel 2002, mentre dal marzo 2008 ha ottenuto l’Accreditamento Definitivo con la Regione Piemonte (Fascia A) per l’erogazione di prestazioni sanitarie per contodel Servizio Sanitario Nazionale.
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