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Iniziativa a Trino

Le visiere protettive in 3D per i volontari in prima linea per contrastare il Coronavirus

L'idea di Corrado Pasino al servizio della collettività

Nei giorni del lockdown è capitato a molti di soffermarsi più del solito davanti alla televisione, dove inevitabilmente l’argomento principale era quello del coronavirus, attraverso le storie di chi si è messo al servizio della collettività per combattere la pandemia. Sia dal punto di vista del contrasto sanitario, ma non solo. 

È il caso di Fabrizio Giaconella, ventenne romano, studente iscritto al secondo anno dell’università di Economia a Tor Vergata, project leader di Visionari - MakeIT, prima non-profit italiana che riunisce tecnologi, imprenditori, dottori e le menti più creative per realizzare progetti ad alto impatto sociale. 

Nello specifico si tratta di visiere in 3D, un vero e proprio casco di materiale plastico che si stampa e protegge le persone dalla minaccia del Coronavirus. In prima battuta sono stati autoprodotti 2mila scudi da indossare per contribuire a proteggersi, distribuiti direttamente nei “posti caldi” anche se i materiali sono molto difficili da reperire. Il prodotto per fare il cerchietto è PLA, materiale plastico che si può riciclare, oppure TPU, una gomma che viene stampata e viene usata anche per prodotti sanitari. La parte trasparente è invece composta da fogli di acetato che purtroppo in Italia sono prodotti da poche aziende. La produzione avviene utilizzando stampanti 3D e la distribuzione è gratuita, con le donazioni ricevute che vengono riusate senza scopo di lucro. 

Efficacia e sicurezza

Secondo Giaconella «questi caschi sono efficaci se usati con le mascherine e ancora di più lo potranno essere al rientro a scuola per i professori. Soprattutto in estate con la visiera si blocca sia sudore e saliva in entrata che in uscita, protegge occhi, e funge anche da barriera psicologica perché protegge anche dal contatto involontario delle mani al volto. Parlando coi virologi ci hanno detto che protegge al 95%, meglio della soglia dell’80% delle comuni mascherine». 

«Io penso che ci saranno tre strade per sconfiggere il virus: il vaccino, la cura e la terza opzione è arrivare a contagio zero per cui è necessario qualsiasi mezzo di protezione. Ma deve essere regolamentato. Potrebbe aiutare molto sul fronte della sicurezza sul lavoro. Oltre a darci una maggiore sensazione psicologica di protezione».

Utile nell’emergenza sanitaria

Tra coloro che hanno ascoltato il servizio televisivo c’è anche Corrado Pasino, ex agente di polizia municipale a Trino, che in questa emergenza ha svolto servizio di volontariato con il gruppo Alpini. Corrado, appassionato di tecnologia, ha subito pensato a come questa idea potesse essere utile per Trino. 

«Dopo il servizio ho semplicemente contattato Francesco che si è dimostrato molto gentile, insieme abbiamo pattuito l’ordinazione di sessanta dispositivi che in breve tempo sono arrivati. Ho solo dovuto pagare le spese di trasporto, a cui ho aggiunto una donazione volontaria, mentre le visiere sono completamente gratuite». Nei giorni scorsi è stata completata la distribuzione a chi in questi mesi è stato in prima linea per l’emergenza sanitaria: corpo di Polizia Municipale, medici di famiglia, pediatra, veterinaria, Caritas parrocchiale, Carabinieri in congedo, Alpini, donatori di sangue della Fidas e alcuni commercianti. Una decina di visiere sono destinate anche alla RSA dell’Ipab di Trino e l’idea può essere sviluppata in qualunque settore. «Mi è subito sembrata una cosa bella e soprattutto molto utile in questo determinato momento dove ci viene ancora chiesto il distanziamento sociale, ma abbiamo comunque iniziato a muoverci - aggiunge Pasino - ci sono riuscito e sono molto contento». Le visiere che sono state consegnate erano accompagnate da un piccolo ma significativo messaggio: “Stai sicuro se devi uscire di casa: Visionari – MakeIT ti sostiene”.


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