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Nuovo progetto
Riflettori su spettro autistico: conoscerlo per comprenderlo
Al Balbo la presentazione: formare docenti e alunni per diventare “facilitatori”
Martedì scorso, nell’aula magna dell’Istituto Balbo di Casale Monferrato, si è tenuta la presentazione del nuovo progetto: “Autism Spectrum Disorder: Conoscerlo per Comprenderlo”. Questa iniziativa è volta a formare i docenti, ma anche gli alunni, così che possano essere essi stessi dei “facilitatori” per i compagni affetti da disturbi dello spettro dell’autismo. La paternità di quest’idea è del maestro Angelo Cardillo, insegnante della primaria di Ozzano Monferrato, che, aiutato dalla collega Elena Moro, ha iniziato a cercare di creare le condizioni per una integrazione effettiva di questi ragazzi fra i banchi di scuola.
«Ci ho tenuto che questa conferenza si svolgesse proprio qui, nell’aula magna del nostro istituto, proprio perché è un progetto che sentiamo particolarmente vicino - ha detto la dirigente scolastica dell’I.C. Vignale-Ozzano e dell’Istituto Balbo, Emanuela Cavalli - La nostra speranza è che lo sia anche per tutti gli altri istituti comprensivi e superiori del territorio. Questa iniziativa si è strutturata e articolata, riuscendo a coinvolgere una rete di grandi professionisti dell’ambito sanitario formativo e del mondo dell’associazionismo. Tutte queste persone lavorano per poter garantire, anche nell’ottica dell’educazione civica, una scuola dove valicano queste “barriere”, contando anche sui ragazzi come strumento di grande aiuto ai compagni neuro divergenti».
I professionisti a cui si riferisce la dirigente Cavalli, sono molti e provenienti dagli ambiti più disparati: Paolo Casamento, direttore della struttura di Salute Mentale dell’Asl di Alessandria; Paola Ughè, direttrice della struttura di Neuropsichiatria Infantile dell’Asl di Alessandria; Maria Emilia Seira Ozino, docente dell’Università degli studi di Torino; Cristina Tartara, presidente dell’Associazione Nazionale Genitori Persone con Autismo di Casale Monferrato; Carmela Santaniello, Psicologa Psicoterapeuta dello studio multidisciplinare “Il Calicanto” di Casale e diversi altri psicologi e pedagogisti.
«Mi auguro - ha aggiunto Cardillo - che questo sia solo l’inizio di un’interlocuzione su progetto che è di per sé semplice, ma affrontato con questa équipe di specialisti, potrebbe avere potenzialità mastodontiche. Le scuole, anche se situate in piccoli paesi o cittadine, sono spesso dotate di validi professionisti in grado di realizzare un grande seminario». Michela Sala, ha spiegato come il punto chiave di questo programma sia proprio il cambio di prospettiva: «Oggi, i medici stanno ancora cercando di cambiare il paradigma con cui affrontano questa problematica. Questo è proprio il fondamento di questo progetto, cioè creare un paradigma in cui il medico non è più il “regista”, ma viene dato maggiore spazio alla famiglia, alle istituzioni e ai docenti». Seira, che sarà una dei relatori al seminario per i docenti del 18 giugno, ha spiegato l’importanza del ruolo che giocherà la scuola in questa iniziativa, considerando che è un’importante “tappa obbligata” nella vita di tutti. Santaniello ha parlato di alcune delle modalità di sensibilizzazione che ha utilizzato nelle scuole, a seconda del grado.
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