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Olimpia e il lato B - Imbarco a Savona sulla Pacifica, cattederale del mare

Crociera “Monferrato – Stat”: partenza venerdì 10 dicembre. Saluto del direttore de “Il Monferrato” Marco Giorcelli alla foto di gruppo alla cittadella poi con quattro pullman verso l’imbarco di Savona. Il tentativo di abbronzatura sulle terrazze del Pala-Costa mitiga l’attesa della Costa Pacifica. Ne gusteremo l’arrivo: una vera cattedrale del mare. Imbarco. Ricevuti nell’atrio “welcome” oltre che dal suono di un pianista (siamo sulla “nave della musica” in cabina entrano le note della Boheme) dalla Guest Relation Manager Ingrid Miletta, savonese, grande risolutrice di problemi. Con Paolo e Simona (Pia, Stat, nostri referenti con la Costa) affontiamo subito la scaletta degli eventi collaterali (tra i quali un pomeriggio benefico pro hospice dottoressa Degiovanni che ci raggiungerà ad Atene) Sabato. Indossiamo i giubbotti salvagente per le esercitazioni abbandona-nave (tocca ferro) poi assalto all’info-point dei Monferratini sul ponte V, al “bar Rapsody” (profumo di cioccolata). Assalto retto con collaudata gentilezza e professionalità da Simona, Samantha, Patrizia, Dino. La giornata passa veloce. C’è chi prova il centro benessere (Samsara), la scuola di valzer, le piscine…. (chi perde gli occhiali per dar modo al ‘super Pia’ di recuperarli) poi tutti al brindisi (veloce, ma è solo il primo) col comandante Giacomo Longo. Cena con un menù “da sera”. Il primo “Tanti auguri” (torta, champagne, coretto) è per la signora Orsola Lupano, festeggia con noi il compleanno. Nel frattempo la nave è di traverso a sinistra dell'isola di Ponza, poi Stromboli, Panarea e verso le 18 passa lo stretto di Messina (è proprio stretto). Ancora a traverso fi Capo delle Armi e di quello Spartivento, si lascia l'Italia (Calabria) con rotta a Oriente alla volta della Grecia. Tempo di un caffè e a teatro i Monferratini sono attesi da un musical di livello ispirato allo Sport. Il Teatro si chiama Stardust, è dominato da un puntuto lampadario in vetro di Murano. La notte continua festaiola. DOMENICA. Zante (e la prof. Cafissi ci recita Foscolo...) annuncia Katakolon e Katacolon vuole dire Olympia. Due le escursioni dei Monferratini, una agli scavi ed una, più complessa, con l’aggiunta del Museo. Noi siamo sulle seconda, ci guida l’ateniese Aspasia Lacafossi ( o Lakafosi?) perfetta nel far rivivere l’antico in parallelismo con il moderno (giochi olimpici). Al Museo una crocierista ammira una statua del grande Prassitele raffigurante Hermes (per i Romani sarà mercurio), poi invita le amiche: «Venite a vedere anche il lato B, mi ricorda quello di Roberto Bolle», il grande ballerino casalese-trinese (come scoprimmo lo diciamo sempre da inviati speciali al Festival della canzone di Sanremo). Il l capo di Gabinetto del comune Flavio D’Andria fa arrivare a bordo gli auguri a tutti i crocieristi del sindaco Giorgio Demezzi. Li giriamo anche al comandante Longo Luigi Angelino PER SAPERNE DI PIU' Il Museo Archeologico di Olympia, uno dei musei più importanti della Grecia, illustra nelle sue sale la storia del santuario di Zeus, il santuario più celebre dell’antichità, che ospitava nel recinto sacro dell’Altis i giuochi panellenici delle Olimpiadi. L’esposizione permanente del museo contiene i numerosi reperti provenienti dagli scavi nella zona Il Museo Archeologico è stato riorganizzato nel 2004 per soddisfare i moderni standard museografici. Attraverso i numerosi reperti della mostra permanente del Museo Archeologico di Olympia, il visitatore viene introdotto alla storia del grande santuario panellenico dalla prima età del Bronzo al sesto-settimo secolo d.C. La decorazione scultorea (metope e frontoni) del tempio di Zeus, il più importante esempio di stile severo dell’arte greca, la statua di Nike da Paionios e l’Hermes di Prassitele sono i pezzi più importanti e noti del museo, come la collezione dei bronzi, la più ricca del suo genere al mondo. La mostra occupa 12 sale, nelle quali i reperti sono distribuiti in ordine cronologico. Il periodo preistorico di Olympia (Sala 1). include ceramiche e utensili di pietra in gran parte del primo periodo Elladico II e III (2700-2000 a.C.) insieme a reperti provenienti dal tumulo del Pelopion, di cui viene mostrato il modello. Terracotta, oggetti in bronzo e pietra e gioielli provenienti dalle caratteristiche tombe a tholos, illustrano il periodo miceneo (1600-1100 a.C.). Periodo geometrico arcaico (Sala 2) Presenta parte della vasta collezione di offerte votive in bronzo alla divinità, del periodo geometrico e arcaico, la più ricca collezione del suo genere al mondo. Statuette antropomorfe e di animali, iscrizioni incise, calderoni, treppiedi, molti altri tipi di imbarcazioni e di strumenti, grifoni e sfingi, tutti esempi di squisita lavorazione bronzea, illustrano la ricchezza e lo splendore di Olimpia, durante questo periodo. Altrettanto importanti sono le armi che venivano dedicate a Zeus Tardo periodo arcaico e decorazione architettonica (Sala 3) Questa sezione presenta ceramiche, gioielli in bronzo e vasi, e le importanti decorazioni scultoree di alcuni monumenti, come il frontone del Tesoro di Megara, il cornicione acrotoriale del Tesoro di Gela. Periodo dello stile severo (Sala 4) Numerosi esempi di grandi terrecotte, compreso l’importante gruppo di Zeus e di Ganymides, vengono presentati in questa sezione, insieme ad una testa di ariete e agli elmi di Milziade e Hieron. La decorazione scultorea del tempio di Zeus (Sala 5) La grande galleria centrale ospita le sculture frontonali in marmo e le metope del tempio di Zeus, l’esposizione più importante del museo, tutti esempi caratteristici dello stile severo. La Nike di Paionios (Sala 6) La Nike di Paionios, una delle più belle sculture del periodo classico, è presente in questa sezione dell’esposizione. Fidia e la sua bottega (Sala 7) Questa sezione è dedicata al grande scultore Fidia e alla realizzazione della sua famosa statua criselefantina di Zeus. Presenta stampi, utensili, ceramiche, la famosa coppa fidiaca e di altri oggetti della bottega. L’Hermes di Prassitele (Sala 8) Questa statua squisita di Prassitele, il più bell’esempio di statuaria del tardo IV secolo a.C., è inondata con luce naturale dai lucernari della galleria e poggia su una base fornita di protezione anti-sismica. Periodo tardo-classico e ellenistico (Galleria 9) Questa sezione presenta ceramiche, sculture ed elementi architettonici del periodo tardo classico ed ellenistico. Scultura romana (Sale 10-11) La sala accoglie la grande collezione della scultura romana. La statuaria presente nelle nicchie del Nympheion di Erode Attico viene visualizzata nella parete curva imitando l’impostazione originaria della fontana. Gli ultimi anni del santuario (Sala 12) Con quest’ultima sezione si conclude l’esposizione dei reperti archeologici del santuario. Essa contiene oggetti in terracotta, bronzo e ferro databili dal secondo fino al sesto decennio del VII secolo d.C., quando il sito fu abbandonato. FOTO. Olimpia, Museo e scavi

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Enea Morotti

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