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Sanità

Centro Retina dell’ospedale di Casale: percorsi per i pazienti di tutta la provincia

Trattamenti di medicina e chirurgia della retina, anche di secondo e terzo livello

L’attività altamente specialistica del Centro Retina dell’ospedale Santo Spirito di Casale, di cui è referente Ilaria Scatassi, all’interno del reparto di Oculistica, ha visto un nuovo impulso dopo la recente acquisizione di attrezzature donate da parte dell’Associazione Sostenitori Santo Spirito, in cordata con alcune aziende.

Il Centro di Retina Medica, infatti, si fa carico di patologie croniche quali la degenerazione maculare legata all’età, la retinopatia diabetica, la trombosi venosa retinica e la miopia patologica: si tratta di un’importante risposta di salute rivolta all’intero territorio provinciale, con un bacino di utenza di circa 450.000 abitanti ed un tasso di ultrasessantacinquenni che rappresenta il 27% della popolazione.
 
Il trattamento di queste patologie croniche ha un forte impatto sulla qualità della vita delle persone: solo a titolo di esempio, la degenerazione maculare correlata all’età rappresenta una delle malattie oculari più invalidanti dopo i 55 anni, colpendo circa l’8% della popolazione, per raggiungere il 30% dopo i 75 anni. La patologia comporta alterazioni alla normale struttura della macula che, non funzionando correttamente, fa perdere alla persona la capacità della visione centrale. Così anche la retinopatia diabetica, grazie alle cure prestate presso il Centro, vede migliorare sensibilmente la qualità di vita dei pazienti che ne sono affetti.
 
I trattamenti vengono affrontati da uno staff multidisciplinare esperto, formato da medici, infermieri ed ortottisti, che, attraverso un approccio personalizzato, garantiscono l’appropriatezza terapeutica e la sostenibilità del sistema (vengono infatti utilizzati farmaci ad alto costo, che prevedono un trattamento costante).
 
Inoltre il reparto di Oculistica, diretto da Andrea Colonna dopo il pensionamento di Mauro Fioretto, da sempre offre la possibilità di accedere anche a trattamenti di chirurgia retinica di secondo e terzo livello, per quei pazienti per cui si pone tale indicazione, rappresentando una risposta completa ed altamente qualificata ad un bisogno di salute sempre più rilevante per un cospicuo numero di cittadini e pazienti.

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