Truffa con assegno bancario rubato in Francia e versato su un conto aperto a Casale
Tre africani sono stati rinviati a giudizio dal gup Antonio Marozzo. Si tratta di Lapo Antonio Sanha, 47enne originario della Guinea e residente a Maur de Fosses, in Francia, già domiciliato a Cerrina; Bouba Kandji, 25 anni, senegalese, residente a Serralunga di Crea; Idrica Sambu, guineano di 52 anni, abitante a Parigi. Per tutti l’accusa è di concorso in truffa aggravata; Lapo Antonio Sanha è anche imputato di utilizzo di documenti falsi. L’udienza nei loro confronti è fissata per il 24 ottobre prossimo davanti al Tribunale collegiale.
La vicenda che li vede coinvolti - i cui particolari forse saranno meglio chiariti nel corso del processo - ha dell’incredibile. Sì perchè se a un onesto cittadino italiano viene impedito di prelevare mille euro dal proprio conto corrente regolarmente registrato in quanto è necessario, per legge, avere la tracciabilità del denaro movimentato, ai tre africani, nel periodo compreso tra agosto e settembre di quattro anni fa, a quanto pare era riuscita una truffa sostanziosa. Semplicemente con il trasferimento di un assegno bancario dell’importo di oltre 222mila euro, provento di furto, emesso da una banca francese e versato su un conto corrente aperto a Casale nell’agenzia 1 della Cassa di Risparmio di Alessandria. Il tutto utilizzando false generalità e documenti naturalmente falsificati. Denaro che i tre - secondo l’accusa - in parte sarebbero riusciti a monetizzare direttamente e in parte utilizzato in bonifici dati in pagamento ad altre persone e poi incassato tramite queste ultime. b.c.