La satira di guerra: mostra a Grazzano al Museo Badoglio e giornata di studio
di Rosanna Amerio
Vignette satiriche di giornali di trincea del 1915/’18, rilegati con il titolo ‘Quando l’Italia inventò la satira di guerra’ saranno in mostra sabato 3 novembre a Grazzano Badoglio nell’ambito di un’esposizione sull’intera “storia” illustrata di quegli anni di guerra: giornali, libri, riviste d’epoca saranno visibili presso la Casa Museo Badoglio, articolati in quattro differenti sezioni dedicate alla Satira Antiaustriaca, agli Asburgo, ai Savoia Aosta, e alla Grande Guerra degli Italiani. Sarà anche esposto (con divieto di aprirlo) l’ormai famoso album della Missione Militare italiana a Vienna.
La mostra sarà allestita nell’ambito di una Giornata di Studio aperta al pubblico, che avrà luogo domani al Centro culturale grazzanese (in Via Badoglio 20), sarà aperta anche domenica dalle 15,30 alle 18.
Il libro di Coaloa su Carlo d’Asburgo
Molti gli appuntamenti previsti da Amministrazione Comunale e Museo Storico Badogliano per l’incontro (inizio 15,30): in primo luogo la presentazione del libro ‘Carlo d’Asburgo, l’ultimo Imperatore’ (ed. Il Canneto, Genova): ne parlerà l’autore, Roberto Coaloa; sarà presente il nipote del nobile personaggio protagonista della biografia: l’Arciduca Martino d’Austria-Este, il quale darà luogo ad una conversazione sul tema “94 anni fa: l’Armistizio di Villa Giusti tra il Comando Supremo dell’Esercito austroungarico e quello italiano”.
La presentazione in Casa Badoglio del libro di Coaloa su Carlo I dà àdito infatti ad una straordinaria e contrastante coincidenza: l’imperatore asburgico che fu considerato ‘nemico’ storico del popolo e dell’esercito italiano, sarà idealmente ospite a Casa Badoglio, dimora di famiglia del generale italiano che – come ricorda Coaloa nelle ‘conclusioni’ del suo volume - davanti al capo della delegazione austro-ungarica gen. Von Webenau, dettò quelle clausole dell’armistizio di Villa Giusti, che contribuirono alla caduta dell’impero austriaco.
Si potrebbe dire che sabato 3, a 94 anni dal giorno d’anniversario dell’armistizio di Villa Giusti, a Grazzano avrà quindi luogo una ‘pacificazione’ simbolica, nel più ampio spirito europeo che animò ‘ante litteram’ le scelte di quell’ultimo imperatore, ascritto nell’ottobre del 2004 da Papa Giovanni Paolo II nella schiera dei beati. ‘Carlo d’Asburgo – scrive Coaloa nella biografia - fu profeta del tramonto della vecchia Europa’, e secondo la Chiesa (annota nel libro a p. 235) “è degno di essere ricordato per i suoi tentativi di pace, per le sue misure sociali, e per la sua pietà personale.
Quasi a riprova postuma dell’ampiezza di vedute del mancato imperatore, la sua biografia firmata Coaloa (l’unica politica e l’unica scritta per parte italiana’ – scrive Martino d’Austria nell’introduzione) sarà inoltre presentata a Casa Badoglio nello stesso giorno in cui viene mostrata al pubblico la ricca collezione di giornali di trincea in cui Carlo è duramente preso di mira e sminuito con nomignoli tipo ‘Carletto’, ‘Carlino’, ‘Carlo il Bugiardo’, ‘Carlo Piria’ (in triestino: imbuto), come nella vignetta satirica di Antonio Rubino tratta da “La Tradotta”, giornale della III Armata comandata da Emanuele Filiberto di Savoia Aosta, vignetta che Coaloa ha pubblicato in quarta di copertina del suo volume, e che rappresenta un fante italiano che caccia a pedate dalla linea del Piave l’imperatore Carlo, il quale si tiene ben stretto un fiasco: infatti per screditarlo agli occhi dell’opinione pubblica si diceva che fosse un beone (in realtà era astemio...).
La raccolta dei giornali di trincea è dono di Chiara Badoglio.
Storia delle caricature
Tutto iniziò nell’ottobre del 1917 quando per distruggere la credibilità del nemico e rinvigorire gli animi dei combattenti nacque ‘l’ufficio P’ (propaganda antiaustriaca); nel gennaio del ‘18 poi l’Ufficio informazioni del Comando Supremo dell’esercito italiano instaurava un “servizio informazioni sul morale delle truppe”, alias: servizio ITO (Informazione Truppe Operanti); solo un mese dopo il Comando Supremo emanava la circolare 1117/P avente per oggetto la propaganda patriottica.
Era fine marzo, quando il capo ufficio informazioni dell’esercito, colonnello Odoardo Marchetti, emanava la circolare 2293/S.I. Sezione U, con cui si dava libertà allo ‘scambio reciproco delle pubblicazioni per la propaganda patriottica fra le truppe’ approvando la compilazione dei giornaletti satirico-umoristici d’Armata, “da diffondersi fra le truppe – recita la normativa - il più largamente possibile”.
A raccontare per immagini le storie di orgoglio e irrisione, odio, denigrazione che infiammarono i soldati italiani contro il ‘nemico asburgico’ nacquero così molti dei giornali che domani saranno esposti a Casa Badoglio: ‘L’Astico’, il ‘Bianco Rosso e Verde’, ‘Il Mantello’ (con scritti di M. Sironi e M. Bontempelli), ‘Il Ghirba’ (che si fregiò dei tratti di G. De Chirico e C. Carrà), il ‘Sempre avanti...’ (ci scrissero C. Malaparte e G. Ungaretti, che vide lì pubblicate le sue prime poesie poi celebri, come ‘Veglia’, ‘I fiumi’, ‘Sono una creatura’, ‘Immagini di guerra’), e ‘La Tradotta’ (con disegni di Antonio Rubino e testi di A Fraccaroli, diffuso nella III Armata comandata da E. Filiberto Savoia Aosta, tirato in 42mila copie: ne vennero pubblicati 25 numeri).
Un raro album sulla spedizione a Vienna
Donata appunto al Museo grazzanese da Chiara Badoglio (scomparsa giovanissima nel 1999), figlia di Gian Luca Badoglio, (a sua volta figlio di Mario, primogenito di Pietro Badoglio) la “rara e preziosa’ raccolta esposta a Casa Badoglio – ci spiega Coaloa – mi è stata utilissima per la stesura di alcuni capitoli del libro in cui scrivo dell’azione di sistematico dileggio compiuta ai danni di Carlo I utilizzando la satira di trincea.”
Degli approfondimenti compiuti a Casa Badoglio per la stesura del suo libro, Coaloa racconta a p. 281 dove scrive ‘al museo badogliano, dove grazie alla disponibilità del suo curatore, Alessandro Allemano, ho rintracciato anche il raro album sulla spedizione italiana a Vienna, è anche affiancata una ricca biblioteca con parte dei libri appartenuti al militare piemontese’.
I volumi della biblioteca Badoglio sono disponibili alla consultazione di storici, ricercatori e studiosi, su richiesta al direttore Allemano.