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A Grana Monferrato

Una targa per il maestro Abele Truffa

Cerimonia di commemorazione al monumento ai Caduti

La cerimonia di intitolazione di una targa al maestro Truffa

Dopo Moncalvo anche Grana celebra la memoria del maestro Abele Truffa (1898-1980). Sabato scorso, 26 ottobre, è stata posata, nei pressi del Monumento ai Caduti, una targa in memoria dell’illustre cittadino che unisce nel segno della bontà e della cultura Grana e Moncalvo.

Alla presenza dei parenti di Truffa, del sindaco Bruno Doriano e del parroco don Simon, il presidente dell’associazione Grana Arte e Tradizione Gianfranco Balliano ha scoperto la targa per il maestro “i cui innumerevoli meriti non solo professionali, ma anche umani sono stati ampiamente riconosciuti e premiati a Moncalvo, sua città di adozione”, ha detto Balliano.

Nato a Grana nel 1898, “è proprio a Moncalvo che ha messo in luce le apprezzate doti di insegnante e la sua grande bontà d’animo. Amato dai suoi allievi e stimato dai dirigenti scolastici, ha ricevuto la medaglia d’oro al valore della Pubblica Istruzione ed è stato precursore di metodi d’insegnamento innovativi per l’epoca, dalle lezioni all’aperto al tema libero e alle visite ai luoghi di lavoro.

Si è distinto nel campo della scrittura e della pittura, dimostrando una grande passione per l’arte, ma è stata la sua attenzione per gli ultimi e i bisognosi a mettere in luce la sua innata e grande umanità”, ha proseguito Balliano. A una medaglia d’oro per un articolo su Orsola Caccia si sono accompagnati il “Premio della Bontà” e la medaglia d’oro “Città di Moncalvo” e, con la sua scomparsa nel 1980, quale ultimo estremo atto di generosità, ha voluto donare le sue cornee.

Un ulteriore, importante riconoscimento è stato l’intitolazione al maestro Truffa di una via della cittadina. Il 5 ottobre scorso, nella chiesa di San Francesco a Moncalvo, gli è stato assegnato il premio alla memoria “Guglielmo e Orsola Caccia” per la sua preziosa opera di divulgazione storica ed estetica dell’arte dei due pittori, esprimendo al contempo la riconoscenza della comunità moncalvese per la sua rilevante opera di storico dell’arte, di insegnante e testimone di carità.

In quell’occasione il premio è stato ritirato dal presidente Balliano e in accordo con i parenti del maestro Abele Truffa e del parroco don Simon sarà custodito nel Museo parrocchiale di Grana.

Durante l’incontro del 5 ottobre scorso il professore Alessandro Allemano, autore di una biografia sul maestro Truffa aveva parlato del granese toccando tutti gli aspetti della sua esistenza: da quello artistico a quello letterario, soffermandosi sulla bontà e la grande carità che caratterizzava Truffa.

Fu merito suo se la Società di San Vincenzo di Moncalvo rimase attiva nel periodo della Seconda Guerra Mondiale, riprese a pieno ritmo nel Dopoguerra e ancora oggi esiste. “L’affetto degli allievi è dimostrato da dati inconfutabili – ha detto Allemano - riuscì infatti a ridurre la dispersione scolastica quando fu maestro a Moncalvo dal 1935 al 1964”. L’allora parroco di Moncalvo che celebrò le esequie di Truffa, don Carlo Grattarola, paragonò il maestro “al chicco della parabola evangelica che, morto e sepolto nel buon terreno, dà vita ad una pianta rigogliosa”.


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Michele Castagnone

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