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Nei negozi del quartiere

Raccolta di firme contro l’aumento di potenza dell’antenna di telefonia in via XX Settembre

L'iniziativa del Comitato Stop 5G

«Al fine di preservare la qualità della vita, il benessere e la salute degli abitanti, e l’attrattività del nostro bellissimo quartiere Ronzone, situato tra Po e Canale Lanza e vero polmone verde e naturalistico della nostra città di Casale Monferrato, desideriamo che nella nostra zona non ci siano ulteriori aumenti dell’elettrosmog dovuto alle antenne di telefonia».

È l’appello petizione del Comitato Stop 5G di Casale che annuncia una raccolta di firme (nei negozi di via XX Settembre) contro l’aumento di potenza dell’antenna di telefonia: «Chiediamo all’operatore telefonico titolare della concessione della stazione radio base (SRB) situata sul tetto del condominio di via XX Settembre 108 a Casale Monferrato, di non apportare modifiche a suddetta antenna, di non aumentarne la potenza e di non istallarvi nuovi tipi di segnali 5G o LTE DSS».

«Ricordiamo che, come in tutta Italia, a Casale il numero di persone che soffrono di disturbi legati alle onde elettromagnetiche della telefonia mobile, è cresciuto fortemente negli ultimi anni, e almeno una decina di Casalesi provano difficoltà a passare nelle vicinanze di antenne emittenti con segnali 5G o LTE DSS».

«Studi scientifici recenti hanno inoltre evidenziato che la nuova frequenza 3,7 GHz dei segnali 5G emessi dalle antenne, può essere molto impattante sia su cavie che sui residenti nelle immediate vicinanze. I segnali 5G e LTE DSS sono modulati, estremamente variabili e fortemente pulsati, e in addizione a tutti gli altri tipi di segnali presenti nel cielo casalese, producono un ‘cocktail’ bioattivo sempre più impattante». 

Concludono dal Comitato: «È ora di dire "basta": al Ronzone vogliamo bloccare questo aumento dell’elettrosmog che sembra inarrestabile, per preservare il benessere e la salute degli abitanti, lavoratori e frequentatori del quartiere. Il Ronzone ha pagato abbastanza in passato con la presenza della fabbrica Eternit e dell’amianto, vuole ora presentarsi come modello di riscatto e di qualità della vita, diventando un quartiere con l’elettrosmog arginato».


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Carlotta Prete

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