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Caccia anticipata? All’ATC Valcerrina l’idea non piace

La scelta regionale di anticipare la stagione di caccia al cinghiale fissandone l’apertura al 21 settembre (in passato è sempre stata a partire dal 1° novembre) e la chiusura al 31 gennaio, alle 7 squadre dell’ATC (Ambito Territoriale di Caccia) AL1 Valcerrina Casalese, proprio non è piaciuta. I sette caposquadra dei 7 raggruppamenti, in rappresentanza di circa 400 cacciatori, hanno infatti inoltrato nei giorni scorsi ai sindaci dei 16 Comuni della Valcerrina, una “richiesta di ordinanza” che vieti la caccia fino al 31 ottobre. Ma quali sono le motivazioni che animano la contrarietà dei cacciatori? «Tre mesi di caccia al cinghiale - ha esordito il caposquadra Renzo Iuli di Montaldo - che da sempre nella nostra zona sono stati calendarizzati con Legge Regionale, dal 1° novembre al 31 di gennaio, sono più che sufficienti. Anticipare la caccia al 21 settembre - ha proseguito Iuli - rischia di ricreare seri problemi di sicurezza». Secondo i cacciatori della Valcerrina infatti, la prima metà della stagione autunnale, in questo ambito territoriale, risulta essere a forte rischio di sicurezza in funzione della folta, fitta e, talvolta impenetrabile, vegetazione ancora presente. Un tavolo particolarmente caldo ed animato ha così caratterizzato l’incontro chiarificatore tenutosi giovedì scorso a Cerrina dove erano presenti tutti i caposquadra della Valcerrina, l’assessore provinciale per il settore della fauna Giancarlo Caldone, il consigliere provinciale Corrado Calvo, il presidente della Comunità Collinare della Valcerrina Gianni Brusa ed alcuni sindaci del territorio, mentre un chiarimento tecnico rispetto alla decisione della Regione è stato reso noto dal funzionario provinciale Fabio Muti. «Sotto il profilo tecnico - ha esordito Muti - la Regione ha ritenuto di anticipare la caccia al cinghiale al 21 settembre nella zona ATC AL 1 per uniformarla al calendario regionale delle altre tre zone in provincia di Alessandria che sono appunto l’ATC AL 2, 3 e 4. Inoltre così facendo, si dovrebbe riuscire a tenere meglio sotto controllo la presenza del cinghiale». Motivazioni evidentemente plausibili a tavolino ma non in pratica. La conformazione del territorio dell’ATC AL 1 (quelle della Valcerrina), risulta infatti particolarmente diversa da quella delle altre ATC dove, per esempio, la AL 2 è prevalentemente di pianura. Non tutti i territori risultano uguali e, in funzione delle diverse condizioni, va da sé che le esigenze possano essere diverse. Inoltre in fatto di controllo della presenza dei cinghiali, i cacciatori hanno ricordato l’efficacia e l’efficienza di piani di abbattimento programmati. Sulla base di tante motivazioni, i sindaci e la Provincia hanno accolto la protesta dei cacciatori che, intenderanno sostenere, non attraverso ad un’ordinanza ma rafforzandola con una lettera alla Regione.

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Enea Morotti

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