Pio Gerolamo Vidua: da capo della municipalità a ministro degli Interni
Il 12 dicembre 1798 iniziava a Casale l’occupazione francese, rimasta fino all’arrivo, nel maggio 1799, degli Austro-russi, culminato nell’arresto dei giacobini, poi liberati all’indomani della vittoria napoleonica di Marengo.
Pochi giorni dopo la celebre battaglia, il 19
giugno 1800, ritornava a Casale il generale francese Vigne che poco prima aveva innalzato nella Piazza Maggiore della città l’albero della libertà.
Il 22 giugno dello stesso anno, liberata
Torino, Napoleone affidava ai generali Berthier e Jourdan l’incarico di organizzare il governo provvisorio e il 6 luglio la Commissione di Governo del Piemonte affidava l’incarico di Commissario della Provincia di Monferrato al figlio del conte Francesco Ottavio, il giacobino Giacinto Magnocavalli (Casale, 1739-1806) con
il compito di “far cessare dalle sue funzioni la presente Civica
Amministrazione di questa Comune,
ed installarvi una nuova Municipalità da essa Comune nominata”.
Così si legge nel “Processo Verbale” che porta la data del 20 messidoro dell’anno VIII della Repubblica Francese (9 luglio
1800), redatto nella sala del consiglio comunale alla presenza dei membri del vecchio consiglio, destituiti di ogni potere
e licenziati in tronco.
Recentemente restituito dal mercato antiquario, l’importante documento, pubblicato dalla tipografia di Paolo Corrado, riporta il discorso di Pio Gerolamo Vidua, chiamato per ragioni di età a presiedere la Municipalità per “regolare
gl’interessi della Patria, in una nuova forma di Governo” e presentare il nuovo commissario che ha dato alla città “distinte, e luminose prove di un animo
benigno, e caritatevole, di una
non ordinaria penetrazione di
spirito”.
Espletato il giuramento di fedeltà
alla Repubblica Francese,
sottoscritto da Pio Vidua,
Evasio Bertolini, Giorgio Rivetta,
Giuseppe Francia, Evasio
Gozzani, Clemente Foro, Pietro
Giacomo Rogeri, Evasio Chiesa
e Francesco Barzizza, la riunione
si concludeva con i doverosi
ringraziamenti “alla vittoriosa
Nazione Francese, per aver voluto
- si legge nel verbale - con
impareggiabile saviezza, generosità,
e moderazione, insinuarci
quelle regole di regime
a cui noi stessi naturalmente
incliniamo”.
Poco più che quarantenne, Pio
Gerolamo Vidua già commissario
generale dei confìni dello
Stato col titolo di senatore dal
1782, fu nominato agente dei
beni nazionali dell’allora provincia
di Casale (1800), poi consigliere
dipartimentale (1810),
membro della commissione
circondariale per la sorveglianza
delle strade (1812), quindi
Primo Segretario di Stato per
gli Affari Interni nel 1814, riuscendo
a conservare la propria
autonomia durante l’annessione
del Piemonte alla Francia
e mantenendo, come ricorda
Franco Scarrone, un leale attaccamento
a casa Savoia che lo
premiò con la concessione delle
più alte onorificenze: Gran
Croce, Gran Cancelliere e Gran
Cordone Mauriziano.
Dionigi Roggero
L'AVVENTURA DEL VIAGGIO
Il comune di Conzano è tanto piccolo quanto attivo nel campo artistico e culturale. Con un certo ritardo (causa sempre libro abbonati...) rispondiamo all’appello (leggi cortese invito) del
sindaco Emanuele Demaria che in quello splendido contenitore che è Villa Vidua ha organizzato una mostra antropologica. Il
titolo è: “Matis, Zo’è’, Korubo. Isolati del Brasile’’, fotografie e oggetti esposti di Odina Grosso Roviera, curatrice Francesca
F. Pregnolato. Installazione di Claudio Rotta Loria.
‘‘Segna, ci dice il sindaco. la prima tappa di un percorso espositivo teso a gettare un ponte tra l’arte contemporanea, l’antropologia, i viaggiatori e i popoli del mondo che rivendicano il diritto di
difendere e tutelare la
propria cultura e il proprio
ambiente di vita’’.
C’è un parallelo, le
opere esposte sono della
collezione privata di Odina
Grosso, una viaggiatrice
coraggiosa, turista anomala, sulle
orme del viaggio così come Carlo Vidua
(Casale 1785 – Amboina, 25 dicembre 1830) lo concepiva,
ossia come avventura della conoscenza.
Qui siamo proprio nel buon ritiro del grande viaggiatore
monferrino, abbellito dai dipinti della sala cinese (foto).
Nel corso del nostro ‘viaggio’ a Conzano la mostra è visitata da
Vilma Barbano (segretaria di OperO di Ozzano) e, riconoscibile
per un vistoso purillo rosso. Gianluca Bonazzi ‘‘camminAttore’’
e poeta del Movimento Lento.
Subito dopo arrivano Gerardo Lanzarone, già console generale d’Australia a Milano (è stato il primo a favorire il gemellaggio tra Conzano e Ingham) con il
fratello Rolando e le loro mogli Francoise e Josette.
Demaria salutandoci ci mostra una chicca della sua collezione
relativa ai Vidua, al mercatino di Casale ha reperito un ‘verbale’
della Municipalità di Casale del 1800 presieduta dal conte Pio
Gerolamo Vidua (1748-1834, vedi articolo a fianco) padre di
Carlo sepolto come lui nella chiesa abbaziale di San Maurizio di
Conzano alla cui tomba rendiamo onore (del resto siamo vicino
al Giorno dedicato ai defunti).
l.a.
FOTO. La lapide funebre del conte Pio Gerolamo Vidua a San Maurizio; sala cinese al primo piano di villa Vidua di Conzano; nel lancio piazza Australia da villa Vidua