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Consacrato a Cereseto il nuovo tempio buddhista Guhozan Renkoji Nichiren Shu

Tanta curiosità sabato pomeriggio a Cereseto dove è stato tenuto a battesimo il tempio buddhista Guhozan Renkoji Nichiren Shu, il secondo in provincia dopo quello di Alessandria. Una consacrazione suggestiva all’insegna della serenità con dovizia di particolari: colorati costumi orientali e minuziosi cerimoniali che hanno rasentato la maniacalità. E poi monaci, Lama, vescovi (li chiamano così anche i buddhisti, i dignitari della gerarchia). Il tempio è stato ricavato in un ampio scantinato in mattoni con volte a botte di un edificio ristrutturato di via Fossa 2, sotto l’imponente mole del castello gualiniano. Per accedervi si è dovuto percorrere un ponte metallico per bypassare la storica frana. Alla cerimonia hanno parteciapato adepti da tutto il mondo: italiani, europei, nipponici e anche dagli Stati Uniti. Presente anche un Lama. Tre i vescovi: Yoneda, Kanai e Ishili, maestro cerimoniere Josho Yamamura. A far gli onori di casa Shoryo Tarabini, piemontese originario di Ceva che dopo aver vissuto tanti anni in Giappone ha assimilato la cultura del Sol Levante e la filosofia del Buddha. La consacrazione è iniziata alle 14 in punto e si è protratta per circa due ore con preghiere, incenso, suono di gong, canti davanti alla grande tatua di Buddha su un altare ornato di orpelli, frutta, candelabri. Tra i presenti il sindaco Renato Tribocco, il vice Aurelio Marchese e l’assessore Davide Gentilomo. All’esterno un folto stuolo di curiosi, accorsi a Cereseto a vedere il rito della consacrazione. «Questo paese - ci confida un residente sottovoce per non disturbare la preghiera - è davvero particolare. Emana una speciale energia visto che Gualino scelse il colle di Cereseto per costruire il castello e che uno stabile, ora chiuso, ospitò per alcuni anni un centro di esoterismo ed occultismo. Adesso ci sono i buddhisti, sinonimo di globalizzazione». Al termine, la foto di rito con la gente del posto. Al tempio nipponico di via Fossa vengono da ogni parte: sono i seguaci dellaNichiren Shu, la scuola buddhista fondata nel 1253 da Nichiren Shonin che ha esposto la dottrina del Sutra del Loto che rappresenta la ‘summa’ degli insegnamenti del fondatore del Buddhismo.

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Enea Morotti

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