Riapre palazzo Mazzetti che ospita la Pinacoteca civica (e due Moncalvo)
di Annalisa Cerruti Prosio
Dopo circa un quarto di secolo e un lungo intervento di recupero il cui completamento richiederà ancora un paio di anni, ha riaperto ad Asti lo storico edificio di Palazzo Mazzetti che ospita la Pinacoteca civica.
Al momento è disponibile per le visite una prima parte del palazzo che permette di ammirare opere di Giacomo Grosso, Valerio Castello, Carlo Nogaro, Lorenzo Delleani, Michelangelo Pittatore nonchè gli stucchi di metà Settecento eseguiti da artigiani luganesi con la supervisione dell'architetto di Casa Savoia, Benedetto Alfieri zio del famoso trageda Vittorio. Spiccano inoltre, in un piccolo salotto fra stucchi, oro e damaschi, due piccole opere sacre di Guglielmo Caccia "Il Moncalvo" che documentano la sua attività come esecutore di piccoli dipinti destinati a collezioni private ("Madonna con Bambino" e "San Giovannino"). Altra importante raccolta esposta sono le finissime micro sculture dell'ebanista Giuseppe Maria Bonzanigo. Per la parziale riapertura di Palazzo Mazzetti è stata inoltre allestita, al piano terra, la mostra: "Il Teatro del sacro: scultura lignea del Sei e Settecento nell'Astgiano". Organizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e Soprintendenza per i Beni Storico Artistici ed Entoantropologici del Piemonte, con la collaborazione della Diocesi di Asti, la mostra dedicata ai tesori dell'arte sacra astigiana vuol fare meglio conoscere un'arte di grande qualità e rilevanza storico culturale con le diverse influenze artistiche del territorio. La collezione di opere d'arte legata alla storia locale è divisa in due sezioni: una sulla scultura del Seicento con artisti e botteghe locali, l'altra sulla scultura del Settecento con artisti locali ma anche con botteghe di altre città e committenze astigiane. Delle settantaquattro statue lignee restaurate, ne sono state scelte per l'esposizione una quarantina provenineti dalle Diocesi di Asti, Casale Monferrato e Acqui Terme. Altre opere collegate al tema della mostra si possono ammirare nelle chiese cittadine in cui vengono normalmente custodite e che, per difficoltà espositive, si è preferito lasciare nel loro originario contesto. L'esposizione è suddivisa in cinque sezioni: le molte lingue della scultura del Seicento; la Bottega degli Enaten; i Maestri del Settecento; le Macchine processionali; gli Arredi d'altare. Tra le numerose opere, compaiono le sculture dell'artista fiammingo Enaten, che nel Seicento ebbe in Asti una delle numerose botteghe di maestri artigiani. Oltre agli Enaten di Liegi, tra le famiglie di artisti figurano i Riva, i Clemente, i Bonzanigo emigrati da Lugano ad Asti a metà Seicento, Francesco Borello, Carlo Plura di Torino, Ignazio Perucca, i Cassina originari di Como ma attivi a Casale Monferrato tra 1698 e 1726 e numerosi altri valenti sebbene anonimi scultori dell'epoca.
-(Palazzo Mazzetti, Corso Alfieri 357, sino al 18 ottobre dal martedì alla domenica 10,30-18,30; ingresso 5 euro devoluti ad interventi di restauro in Abruzzo.