Sogin: «Nella centrale nucleare “Enrico Fermi” di Trino non saranno costruiti nuovi depositi temporanei»
Si è svolto giovedì a Torino il Tavolo della trasparenza per le attività di smantellamento degli impianti nucleari di Trino, Saluggia e Bosco Marengo, convocato dall’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, Alberto Valmaggia. Al Tavolo hanno partecipato, oltre al management di Sogin, la società di Stato che si occupa del decommissioning degli impianti nucleari e della gestione dei rifiuti radioattivi, rappresentanti di Arpa, Ispra, Prefettura di Vercelli ed Enti locali interessati, associazioni di tutela ambientale e di categoria.
«Il “Tavolo di confronto e trasparenza e partecipazione sulle attività di messa in sicurezza dei materiali e dei siti nucleari, sull’impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti e sul trasporto di materie radioattive e fissili” (“Tavolo della trasparenza nucleare”), è nato nel 2000 e definitivamente istituito dalla legge regionale 18 febbraio 2010 n° 5 “Norme sulla protezione dai rischi da esposizione a radiazioni ionizzanti”,. Nel corso del tavolo è stato fatto il punto sull’avanzamento delle attività di disattivazione dei tre impianti nucleari piemontesi di Trino, Saluggia e Bosco Marengo da parte dei rappresentanti del management di Sogin».
Secondo quanto comunicato da Sogin, «nella centrale nucleare “Enrico Fermi” di Trino non saranno costruiti nuovi depositi temporanei ma solo adeguati quelli esistenti, grazie alla conclusione, con un anticipo di 3 anni, delle attività di supercompattazione del primo lotto di oltre 1000 fusti radioattivi, che ha ridotto il loro volume di 2,5 volte».
I delegati Sogin hanno aggiunto che «è stata completata la rimozione dei sistemi e degli apparati elettrici non più in uso all’interno del RadWaste Disposal, lavoro propedeutico alla realizzazione dell’Impianto di trattamento delle resine esaurite mediante ossidazione ad umido (Wet Oxidation, WOX). Per accelerare le prossime attività finalizzate allo smantellamento dell’isola nucleare è terminata la rimozione dell’amianto dalla testa del vessel. È stata conclusa la progettazione esecutiva dello smantellamento del sistema primario. È stato adeguato il Mock-Up del processo di trattamento delle resine a scambio ionico e si sono concluse in modo positivo le prove di messa a punto del processo. Sono in corso le verifiche di fattibilità per demolire la sala macchine e l’edificio additivazione chimica».
In base a quanto relazionato dai rappresentanti della Sogin, «nell’impianto Eurex di Saluggia sono terminati i lavori di realizzazione del deposito temporaneo D2 e della Nuova Cabina Elettrica e si è in attesa delle relative licenze d’esercizio. È in corso la costruzione del complesso Cemex, comprensivo del deposito temporaneo D3, per il quale sono iniziati i lavori di realizzazione del solaio della struttura a piano campagna. Il Cemex consentirà la cementazione dei rifiuti radioattivi liquidi presenti sul sito in vista del loro successivo conferimento al Deposito Nazionale.
L’impianto FN di Bosco Marengo sarà il primo impianto nucleare italiano nel quale - ha assicurato Sogin - terminerà le attività di decommissioning».
La società prevede infatti «il raggiungimento del “brown field” dell’impianto di Bosco Marengo nel 2017. Con la condizione di “brown field” le strutture sono smantellate e i rifiuti radioattivi condizionati sono stoccati nel deposito temporaneo del sito, pronti per essere trasferiti al Deposito Nazionale. Nel sito è stato autorizzato lo svolgimento delle operazioni di supercompattazione e cementazione di circa 900 fusti di rifiuti radioattivi presso un operatore terzo. Questi rifiuti saranno quindi stoccati nel locale B106 nel quale sono state avviate le attività per adeguarlo a deposito temporaneo».