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Migliaia di fiaccole per tenere acceso il lume della Giustizia che la Cassazione ha voluto spegnere

Tanta, tantissima gente alla fiaccolata che ha concluso la lunga giornata di venerdì 21 novembre dedicata alla riflessione sulla aberrante sentenza della Cassazione riguardo al Processo Eternit. Cittadini, rappresentanti di associazioni che da decenni lottano in tutto il mondo contro il mostro dell'impresa criminale dell'asbesto, esponenti di istituzioni: sindaci, parlamentari, rappresentanti di Provincia e Regione, sindacalisti... Tanta gente - almeno 3500 persone - e la più forte indignazione per una sentenza che - ormai lo hanno detto in molti, giuristi, avvocati e persone di semplice buon senso - non era affatto scontata, ma è stata una scelta voluta per cancellare il processo con il chiaro intento di mettere una pietra tombale sulle responsabilità di Stephan Schmidheiny, ultimo proprietario e dirigente massimo della multinazionale che ha causato migliaia di vittime solo in Italia, è stato evidenziato in assemblea. “La gente - detto il sindaco di Casale Titti Palazzetti - ha dimostrato di essere migliore di chi li rappresenta. Casale non è la città dell'amianto, è la città della lotta all'amianto". La giornata era iniziata al mattino con una riunione degli esponenti delle associazioni provenienti da molti Paesi d'Europa e America, ma anche dal Giappone e dall'Asia. Al pomeriggio la riunione a cui ha preso parte anche il presidente della Regione Sergio Chiamparino. Poi la fiaccolata per le vie del centro. Una sentenza a cui Casale non intende rassegnarsi ma reagire - invece - alzando il livello della lotta, tentando tutte le strade percorribili, dalla Corte Europea dei diritti dell'uomo, alle cause civili, a un nuovo processo per gli omicidi... Fiaccole per tenere acceso il lume della giustizia che la Cassazione ha cercato di spegnere.

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Carlotta Prete

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