DOVE SI TROVA Azienda Agricola La Nocciola, via Brusa 5, Moncestino (AL). Per eventuali visite prendere contatti preventivamente
Non solo il nome del prodotto ma anche la denominazione dell’azienda che lo produce. «La Nocciola» è un termine che la dice lunga sulla specializzazione che Roberto Brusa ha voluto dare al suo podere agricolo ai margini del Monferrato Casalese, dove i rilievi si protendono verso il torinese e le pianure del Po.
Moncestino, e in particolare la sua frazione Seminenga, hanno atteso il ritorno di Roberto da Torino dove in passato ha lavorato.
La capitale sabauda non ha offuscato i ricordi della tenuta agricola che gli avi si tramandavano da tempo sui colli che guardano verso la verde vallata di Moncestino.
E così, quando nel ’94 si è delineata l’idea di rimettere in attività i terreni salvandoli dal gerbido, Roberto Brusa ha fatto ricorso a un prodotto a lui gradito. «Alla coltura della nocciola dedicai inizialmente un ettaro di terra, dando vita ad un progetto allora sperimentale.
Poi, visto che la coltura si dimostrava buona, ho esteso gli impianti ad altri terreni arrivando via via agli attuali 30 ettari».
L’ottica è quella del «lungo periodo» in quanto per i primi anni dalla messa a dimora non vi è raccolto, ma la produttività delle piante si spinge fino ai 40-50 anni.
Il nocciolo sposa bene gli obiettivi prefissati da Brusa: rivalutare i terreni incolti (anche se piuttosto irti) e ottenere un prodotto di qualità.
Altro vantaggio è che la lavorazione della nocciola non richiede troppi trattamenti, né esige un lungo lavoro manuale, anche per via delle attrezzature oggi disponibili per chi è specializzato nella corilicoltura.
«La scelta è caduta sulla Nocciola Piemonte IGP, che ha nel mondo una riconosciuta fama e molti usi tanto che oggi si utilizzano nocciole e derivati dall’antipasto al dolce».
Varie le forme di produzione e vendita: dalla nocciola sgusciata alla farina per dolci, dalla nocciola tostata alla granella.
Si può persino sconfinare nella cosmesi (creme, bagni schiuma o latte detergente).
I destinatari non sono soltanto i consumatori finali (che pure possono concedersi un tour nei noccioleti di Moncestino), ma anche pasticcerie o gelaterie artigianali che preparano dolci e gelati.
Ma, se la corilicoltura monferrina si limitava un tempo a poche piante per un consumo familiare che non aveva troppi problemi di conservazione (le nocciole venivano raccolte e consumate nella stagione fredda successiva ma anche fino ad un paio di anni di tempo dal momento della loro produzione), in casa Brusa, così come nell’intera zona, si ricordano i racconti delle generazioni precedenti che, ancora durante la guerra, producevano e utilizzavano l’olio di nocciole.
Non solo: Brusa tramanda una “Torta Regina”, un dolce classico, leggermente lievitato, a base di nocciole, ma anche un “Torrone di Nocciola” dove il prodotto principe di Seminenga incontra zucchero, uova, miele, limone.
E per chi ama la nocciola anche prima del dolce?
Un coniglio con granella di nocciole… che può essere arricchito anche da olio crudo di nocciole tostate.