Ad Aosta per il cardinal Marcantonio Bobba di Casale - A Biella Cerrione per ''copiare''
di l.a./d.r.
Primogenito del conte palatino Alberto Bobba e di Margherita Santamaria (zia di Carlo Borromeo), Marcantonio nacque a Casale negli anni del Cinquecento (cfr. il “Viaggio d’autore” pubblicato sul “Monferrato” del 12 luglio 2005). Il padre, già consigliere di Gian Giorgio Paleologo, ultimo marchese di Monferrato, passò al servizio del duca di Savoia Carlo II e la famiglia si trasferì a Torino, dove il giovane Marcantonio si addottorò in diritto civile e canonico a Torino.
Rapidissima la sua carriera: “senatore” e consigliere ducale nel 1540, conservatore degli Ebrei nel 1550 e governatore di Vercelli (una carica già occupata dal padre) nel 1555. Poco dopo, inaspettatamente rinunciò al diritto di primogenitura a favore del fratello Ascanio, abbandonando lo stato laicale per quello ecclesiastico.
Forte dell’appoggio di Emanuele Filiberto, a Roma il 25 agosto 1557 fu consacrato vescovo di Aosta e un anno dopo fece il solenne ingresso nella sede vescovile, “il primo caso noto a tutt'oggi - ha ricordato mons. Amato Pietro Frutaz - di intervento diretto del duca di Savoia nella nomina del vescovo d'Aosta". Così il suo biografo Luigi Marini (Dizionario Biografico degli Italiani) ricorda il suo ministero vescovile: “Il suo accordo con i Valdostani fu certamente regolato dall'orientamento ducale; il principe, in una misura relativa ma pur sempre interessante, continuava a non gravare la mano sulla vita politica e giudiziaria degli abitanti del paese, e per esempio non contrastava l'attività dei commessi e degli stati come faceva nel resto dei suoi domini. E fu per l'iniziale buon accordo che il B. rappresentò i commessi nel giugno 1559 a Parigi, e portò a Emanuele Filiberto la testimonianza del favore valdostano per il suo matrimonio con Margherita di Valois e per la pace finalmente conclusa a Cateau Cambrésis”. Ma nell’agosto 1559 il duca lo inviò a Roma come ambasciatore ordinario presso Paolo IV, che lo volle come oratore sabaudo al Concilio di Trento, dove tenne la sua “Oratio”. Fu così costretto ad interrompere l’impegno pastorale e la cura delle anime fu affidata al suo coadiutore, Francesco Maria Enrici di Urbino. Nel marzo 1565 venne innalzato da papa Pio IV, insieme ai maggiori fautori del concilio, alla dignità cardinalizia e contribuì, in quella veste, all’elezione di papa Pio V Ghislieri.
Nel frattempo riprese l’attività pastorale ad Aosta, dove fece pubblicare nel marzo 1564 i decreti del conciliari attivandosi per la costituzione del seminario aostano. Tuttavia i numerosi impegni romani finirono per aumentare le assenze da Aosta fino alla rinuncia, come aggiunge il Marini: “Egli era ben uomo da volere visitare la sua diocesi, e tuttavia la visita non gli era mai stata possibile; dovette incaricarne finalmente nel 1567 l'agostiniano Gerolamo Ferragatta, e certo compì un'ottima scelta perché le qualità del visitatore, la sua esperienza in proposito, compiuta già nel 1562 per conto del Borromeo nell'arcidiocesi milanese, erano notevoli, e la visita della Valle fu molto accurata e il merito di averla compiuta non fu del B. meno che del Ferragatta. Ma i tre mesi che il visitatore spese, con tutte le fatiche che i tempi comportavano, segnarono pur sempre una crisi nel governo pastorale del Bobba, che nell'aprile 1568 finì per rinunciare al vescovado e proprio a beneficio del Ferragatta”. Nello stesso anno fu nominato protettore dei Certosini, poi governatore della diocesi di Vercelli in assenza del vescovo Guido Ferrero (1571) e infine membro della Segnatura e prefetto della segreteria dei brevi. Poco dopo il cardinale, stimato dal Borromeo e di cui fu sincero amico, morì poco dopo, il 18 marzo 1575, a Roma e fu sepolto nella basilica romana di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri.
TOUR AEREO AOSTA E BIELLA
La serie ‘‘A un’ora di volo da Casale’’ in previsione del Cappa aeroporto di terzo livello ci porta ad Aosta poi-con spirito di imitazione- a Biella. Appuntamento al Cappa alle ore 10. Ai comandi del Piper Pa28 Lrms, il pilota Matteo Conti. Autorizzazione al decollo e trasponder inserito. 'Via dall’elica'. Rullaggio. Alle 10,10 sulla città.
Saliamo a 2000 piedi, tempo -dopo tanti giorni di sole pieno e caldo-incerto, ecco Trino poi il lago di Viverone dall’alto sembra più grande di quello che pensavamo, romantici e molto blu i laghetti attorno ad Ivrea; imbocco della Valle d’Aosta con molte nuvole e un po’ di vento, saliamo a tre mila piedi, entriamo sfiorando le cime.
Sorvoliamo Aosta alle 10.45. Giro sulla città e atterriamo alle 10.55 all’aeroporto Corrado Gex (ricorda un uomo politico valdostano perito mentre pilotava un Pilatus il 25 aprile 1966 -aveva 34 anni-sulle colline di Ceva, fatto rilanciato recentemente come attentato). Disbrigo veloce delle pratiche aeroportuali in luminosi uffici.
Un caffè mentre aspettiamo il taxi e il pilota incontra Alessio Albanese, allievo di Domenico Conti (padre di Matteo che ritroveremo a Biella) con brevetto di pilota preso a Casale, all'Aero Club Palli. Davanti al bar giocano con una pallina due jack-russel di Albanese, 'cani volanti', da cuccioli, pilota Matteo, hanno compiuto la tratta Aosta-Elba, buonissimi.
Dieci minuti di taxi e siamo in centro città, al vescovado. Ci apre il canonico Amato Gorret, cancelliere (già parroco della cattedrale, rievochiamo i ritrovamenti degli affreschi nel sottotetto). Gentilmente ci accompagna nella Sala delle udienze, strepitosa per i dipinti (secenteschi) di vescovi della diocesi aostana accompagnati da una serie di carte geografiche. Il ‘‘nostro’’ Bobba, cinquantesimo della serie episcopale è in alto sulla sinistra, dal riquadro spunta il capello cardinalizio.
Inattesa e gradita apparizione di mons. Giuseppe Anfossi vescovo dal 30 dicembre 1994. Ricorda con noi la figura di mons. Zaccheo penultimo vescovo (‘‘è scomparso troppo presto’’) e una recente visita a Casale (‘‘che splendido Duomo’’) con preghiera di portare i saluti a mons. Catella (eseguiamo).
Poi tappa al Museo archeologico in piazza Roncas per ricordare le incisioni di Luigi Canina (casalese, sepolto in Santa Croce). Un Museo - direttore G. Degattis-accativante, troviamo ad esempio un interessante plastico di Augusta Praetoria, corredato da schede didattiche e e le cucine con ''graffiti'' un po' curiosi. Un tondo migliario ci ricorda Sartirana.
Cogliamo l’occasione per visitare negli stessi ambienti la mostra cartografica in cui sono esposte diciannove carte che, tra il 17°e il 19°secolo, hanno consentito ai sovrani sabaudi un’approfondita conoscenza del loro territorio, finalizzata all’arte del governo. Brilla la tecnologia per comparare il vecchio col nuovo (molto cortese il personale nelle spiegazioni).
Firmiamo all’ingresso sotto la foto del presidente della repubblica Giorgio Napolitano che ci ha proceduto di qualche giorno.
Sempre bella piazza Chanoux poi pranzo alla trattoria di Porta Pretoria (intatta da quando il prof. Roggero la freguentava commissario d'esame di stato), in via Sant’Anselme; ancora due passi e foto alla casa del filosofo Anselmo per fare un piacere sempre al prof. Roggero che lo ha illustrato ai suoi discepoli per molti anni (si sta gustando il primo mese di pensione....). Pensiamo ad Anselmo alal austera Canterbury -che abbiamo appena visitato- dove era arcivescovo pensando ai suoi scontri con i re Guglielmo II ed Enrico I, forse stava meglio qui...
Noi alle 13.50 siamo già sul nostro piccolo aereo, via libera dalla torre, decollo con vento contrario (meglio che laterale ricorda con noi Conti per una precedente esperienza al Trasimeno).
Scorre la valle coi suoi castelli, passiamo vicino ad esempio alle rovine di quello di Cly a Saint Denis che ci ricorda le stampe romantiche inglesi.
A Biella
Arrivo all’aeroporto di Cerrione (a Sud Est di Biella) alle 14,30 dove ci aspettano Domenico Conti e Beppe Bianchetti, Amministratore delegato della società di gestione, nata 40 anni fa, sul nulla e oggi una bella realtà (pista di 1320 metri, liscia come un biliardo, due scuole di volo, una mega officina-Air support International-, apparecchiature per il volo notturno; i soci hanno speso 6 milioni di euro).
Pur in periodo di crisi si pensa a un collegamento con Roma. Ad esempio vi è atterrato il presidente Napolitano e ogni anno ad agosto scende il card. Bertone. Poi andiamo negli uffici dell’Aero Club intitolato a Luigi Sella fondato nel 1927, presidente attuale Stefano Pessina. Un centinaio i soci, flotta: un elicottero, otto aerei, dal biposto al bimotore, sessanta allievi piloti, un totale di 3500 ore volo. Un ampio bacino di utenze, come ci dichiara l’addetto stampa Alessandro Guelpa, e un clima che permette l’utilizzo tutto l’anno (in effetti nella nostra sosta è un continuo decollare e atterrare più il frullaggio di un elicottero scuola). In officina tra le curiosità un aereo di linea giunto da Creta; fuori un FL3, carrello retrattile funzionante (FL sta per Francis Lombardi pilota e costruttore di aerei vercellese, v. scheda).
Al ritorno si mette ai comandi Domenico Conti. Decollo alle 16.30. Arrivo a Casale alle 16.45. In sei ore un bel tour.
PER SAPERNE DI PIU'
Aosta-Archeologico
Il Museo archeologico di Aosta è all'ex caserma Challant , già Convento delle Visitandine, i dipinti esterni (XIX sec.) riproducono lo stemma dei Savoia e i ritratti dei principali personaggi di casa Challant.
L’allestimento del Museo -aperto dalle 9 alle 19- si articola in un percorso cronologico. Aprono l'esposizione le tavolette assire raccolte dal canonico Boson; sono esposte stele antropomorfe ritrovate nel sito archeologico di Saint-Martin-de-Corléans. Di seguito, troviamo il plastico di Augusta Praetoria, i rituali delle sepolture e i corredi sono presentati assieme alla ricostruzione del letto funerario. La religione cristiana trova espressione nel prezioso ambone rinvenuto negli scavi della Cattedrale. Collezione numismatica "Pautasso" .
La mostra
E aperta al Museo Archeologico Regionale di Aosta, la mostra "La Vallée d'Aoste sur la scène. Cartografia e arte del governo, 1680-1860", organizzata dal Consiglio regionale e dall'Assessorato istruzione e cultura d'intesa con la Presidenza della Regione ed in collaborazione con l'Archivio di Stato di Torino e la Compagnia di San Paolo.
La rassegna, visitabile sino al 7 gennaio 2012, è nata da un'idea di Isabella Massabò Ricci. Ingresso 3 euro.
Anselmo d'Aosta
Sant'Anselmo d'Aosta chiamato anche Anselmo di Bec o Anselmo di Canterbury (Aosta, 1033/1034 – Canterbury, 21 aprile 1109) è teologo e dottore della Chiesa, venerato come santo, è stato arcivescovo di Canterbury dal 1093 alla morte. E' nato nen 1033 o nel 1034, forse nella casa al numero 62 della strada che oggi porta il suo nome, figlio di Gundulfo de Candia, il cui nome rivela la sua origine longobarda, e della nobile Eremberga de Ginevra, originaria della Borgogna e parente del conte Oddone di Savoia e di Moriana.
Nel 1093 venne nominato arcivescovo di Canterbury: in Inghilterra si scontrò più volte con i re Guglielmo II ed Enrico I, e per questo motivo dovette intraprendere due volte la via dell'esilio, la seconda intorno al 1100. La pacificazione tra il re ed il papa gli consentì di ritornare a Canterbury, dove morì nel 1109.
Anselmo ha lasciato un'ampia raccolta di Preghiere e di Meditazioni, nonché un nutrito Epistolario, ma è ricordato soprattutto come il "padre della filosofia Scolastica".
-Aeroporto Biella
Le radici storiche dell’aeroporto di Biella risalgono al 17 maggio 1962, quando fu costituita la Società Aeroporto di Cerrione, (Sace spa).
La società costruì, in terreni di proprietà, le più importanti infrastrutture dell’aeroporto.
Fu inaugurato il 26 ottobre 1968 dall’allora ministro dei trasporti Oscar Luigi Scalfaro, poi presidente della repubblica.
E' qualificato come "aeroporto aperto al traffico turistico internazionale". Info: Via Monte Mucrone, 2 - Fraz. Vergnasco - 13882 CERRIONE (BI) , Tel. +39 015.2583054, fax +39 015.671815.
-Aero Club Biella
Aero Club Sella, Biella: per ogni informazione aecbiella@aecbiella.com oppure Tel: 015.21.167 - Fax: 015.67.11.51; segreteria dal martedì alla domenica dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 19.
-Francis Lombardi
La società Azionaria Vercellese Industrie Aeronautiche, già Anonima Vercellese Industria Aeronautica[, commercialmente nota con l'acronimo AVIA (o A.V.I.A.), è stata un'azienda aeronautica italiana attiva dagli anni trenta sino alla prima metà degli anni cinquanta.
Fondata nel 1938 da Francis Lombardi ed un gruppo di amici ed imprenditori vercellesi, riscosse il suo maggior successo commerciale nel monomotore da turismo ed addestramento L.3, le cui varianti più recenti rimasero in produzione per diversi anni anche nel dopoguerra.
Durante il conflitto fu protagonista della realizzazione dell'unico aliante ad uso militare concepito nel ruolo di bombardiere a tuffo, l'LM.02, velivolo poi abbandonato nello sviluppo per l'evolversi delle tecnologie di difesa avversarie.
Nel 1953, essendo l'attività di costruzione automobilistica divenuta prevalente, Francis Lombardi decise di chiudere il reparto aeronautico e cedere i macchinari e brevetti AVIA alla friulana Meteor, dell'amico Furio Lauri.