Discutiamo pure di Crea, ma facciamolo a 360 gradi - Lettera aperta ai lettori de “Il Monferrato” e alle Istituzioni del casalese
Discutiamo pure “di Crea”; facciamolo però, per par condicio, a 360 gradi.
Le Istituzioni non devono sottrarsi al confronto pubblico, anche con coloro che mettono in discussione le stesse oppure esprimono forti critiche, ma le istituzioni hanno il diritto di rendere edotti sia i non informati che i male informati.
Il Parco è stato istituito dalla Regione Piemonte nel 1980, l’anno prossimo compirà 30 anni. Il regista della politica dei parchi regionali piemontesi è stato l’assessore Luigi Rivalta, con la collaborazione della consigliera Anna Maria Ariotti, nella Giunta allora guidata da Aldo Viglione e con il convinto sostegno, per Crea, del vescovo Carlo Cavalla, del vicario generale Felice Moscone, del padre guardiano del Santuario Antonio Brunetti. Ma non è retorico chiederci in quali condizioni oggi verserebbe il Parco di Crea senza quel riconoscimento, senza 30 anni di finanziamenti regionali destinati alla manutenzione, al restauro delle cappelle e senza il lavoro continuo del personale. In mancanza di quelle scelte, avremo la tenuta “la Mandria” di Venaria Reale, lottizzata a ville e villette, invece che un grande parco e un estimabile patrimonio culturale e naturale che oggi l’Europa ci invidia.
In questo tre decenni, il nostro Ente Parco ha caratterizzato la sua attività su tre indirizzi:
1°) governo e promozione del Sacro Monte; 2°) valorizzazione del territorio; 3°) promozione di Crea nel contesto dei Sacri Monti istituiti a Parco e Riserve Naturali della Regione Piemonte: Belmonte, Domodossola, Ghiffa, Oropa, Orta, Varallo.
Vediamo, in breve sintesi, cosa ha fatto il Parco per Crea.
In totale condivisione di intenti, prima con la Curia di Casale e la Comunità Francescana, poi con l’Amministrazione del Santuario, ha garantito la fruizione dell’intero complesso: predisposto il progetto di illuminazione e di videosorveglianza dell’area; avviato la costruzione delle fognature; realizzato nuovi parcheggi; abbattuto le strutture edilizie fatiscenti; stabilizzato i muretti a secco; rifatta la pavimentazione dei sentieri del Monte; aumentata la sicurezza per i visitatori con la costruzione di guard-rail, di staccionate, mancorrenti; arredati gli spazi con panchine, tavoli, fioriere, cestoni, contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti; realizzato una nuova struttura che accoglie i servizi igienici per i visitatori e le autorimesse per i residenti e l’Ufficio Turistico a servizio di tutto il territorio; ecc.. Ovvero ha sempre garantito il normale afflusso e fruizione di pellegrini e visitatori; il tutto realizzato in sicurezza, senza che mai, per alcun motivo, l’accesso al Santuario e al Parco fosse precluso anche per una sola domenica; anche grazie al quotidiano impegno di tutti i dipendenti dell’Ente Parco che per 30 anni hanno garantito e continuano a garantire la manutenzione e la fruizione del Parco stesso. Sempre l’Ente Parco è intervenuto sulla vegetazione rispettando le precise indicazioni dell’Istituto Piante Legno della Regione Piemonte. Un impegno che, per 30 anni, ha garantito la “normalità”, l’ordine e la pulizia alle centinaia di migliaia di visitatori che annualmente salgono a Crea.
Il 12 giugno prossimo, si terrà a Crea, un importante convegno sul tema: accessibilità e fruibilità dei disabili ai Sacri Monti. Un progetto al quale, in accordo con il Santuario, stiamo lavorando da anni, la cui concreta realizzazione dovrà essere ritardata, in quanto i finanziamenti già deliberati sono stati destinati al ripristino della viabilità interessata dal dissesto idro-geologico.
Sul piano della valorizzazione, l’Ente Parco ha promosso molteplici iniziative, fra le più notevoli: la guida del Sacro Monte, oggi in fase di rielaborazione e riedizione; l’indagine dell’IRES sul turismo, che oggi prosegue con l’affidamento alla Università Bocconi di Milano di un concreto progetto di valorizzazione turistica del sistema dei 7 Sacri Monti piemontesi e dei due lombardi che sarà inserito nel Piano di Gestione del sito UNESCO; l’incarico all’Università Cattolica di Milano di predisporre un progetto per l’attivazioni di gruppi teatrali indirizzati alla drammaturgia sacra, la redazione di una bibliografia sui Sacri Monti nonché un convegno ad Oropa sul culto delle “Madonne nere”; il volume su Crea con la Cassa di Risparmio di Alessandria, stabilendo rapporti duraturi con le scuole (Istituto Leardi in primis). Hanno egregiamente diffuso l’immagine ed il valore naturale, storico-artistico e religioso di Crea le mostre : “Creare per Crea”, presentata a Torino e al Festival di Avignone; “Con Cesare nel Parco” sulla permanenza di Pavese a Serralunga, che ha coinvolto quasi tutti gli istituti scolastici di Casale in ricerche e mostre; la realizzazione di due film, rispettivamente uno su Cesare Pavese e l’altro in collaborazione con Armand Gatti, illustre commediografo di origine monferrine; editato in collaborazione con il giornale “Il Monferrato” due libri che sono stati distribuiti ai suoi abbonati, il primo “Il Monferrato per Crea” evidenzia i numerosi lavori di manutenzione e restauro compiuti nelle cappelle, il secondo “Camminare il Monferrato” presenta oltre 30 itinerari escursionistici; per finire alla recente diffusa iniziativa (mostra, catalogo, manifesti) sulla rappresentazione delle Natività nei nove Sacri Monti.
Ma chiediamoci pure cosa ha fatto e cosa fa il Parco per il territorio.
Ha avviato, coordinato, e promosse nel tempo una pluralità di iniziative che sono fra le più affermate azioni, ancora oggi in pieno sviluppo, di valorizzazione dell’intero sistema casalese. Fra le più incisive: “Il Paniere”, mercatino dei prodotti biologici (dal 1987) con le Associazioni naturalistiche ed il Comune di Casale; Camminare il Monferrato (dal 1992) con il CAI di Casale e una trentina di Comuni interessati dal percorso; BIOMONF, Atlante Informatico sulla Biodiversità in Monferrato (nel 2001) che coinvolge il territorio di ben 80 Comuni, che ha consentito anche di scoprire due nuovi insetti sconosciuti in tutto il mondo e di cui si pubblicherà un primo volume nel settembre prossimo. Ed ancora, l’Ente Parco di Crea è animatore e promotore della costituzione dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni (nel 2003) con il Comune di Cella Monte, l’IPLA, la Provincia di Alessandria, la Camera di Commercio ed una ventina di Comuni associati. Per l’Ecomuseo ha collaborato alla recente realizzazione di cinque volumi: sugli Infernot, sulle iscrizioni incise sulla pietra, sul materiale laterizio usato nelle nostre architetture, sui giardini storici e botanici presenti nel Monferrato casalese, concordando con i proprietari la loro apertura per una iniziativa che attira sempre più visitatori.
Attualmente, in collaborazione con le Provincie di Alessandria e di Asti, dell’IPLA, del CAI di Casale, del Parco della Collina Torinese, dell’Ecomuseo della Pietra da Cantoni, di tutti i Comuni interessati dal percorso e con il sostegno del giornale “Il Monferrato” si sta lavorando all’avvio del grande sentiero Superga – Crea, un affascinante percorso attraverso attraverso la natura e le opere dell’uomo cariche di secoli. Un percorso da godere in modo sportivo o rilassato, fermandosi a dormire e ristorarsi lungo il percorso assaporando i nostri cibi e i nostri vini, vanto del Monferrato.
Per evidenziare, oltre alle iniziative diffuse, il diretto beneficio economico che l’ente Parco apporta al territorio, occorre citare la ricerca condotta da Carlo Torretta per il progetto “Mestieri Reali” della Fondazione CRT , l’attività che il solo Ente Parco ha prodotto sul territorio negli ultimi 5 anni è così ripartito: il 36, 60 % nei Comuni del casalese, il 64,37 % nell’intera provincia di Alessandria, il 98.80% delle risorse è stato localizzato in Piemonte, solo 1,2 % è uscito fuori dai confini della nostra regione. Il consolidato per l’anno 2007 ammontava ad oltre 1.400.000 euro.
Impossibile ignorare i crescenti, positivi ruoli svolti:
-dal Coordinamento degli Enti Parco dei 7 Sacri Monti piemontesi istituito su base volontaria da tutti gli Enti Parco dei Sacri Monti, coordinamento che ha voluto che lo staff politico e tecnico continuasse a essere affidato alla organizzata struttura del Parco di Crea, e che dal 2006 ha elaborato e proposto iniziative condivise e sottoscritte da tutti i componenti.
- dal Centro di Documentazione riconosciuto nel 2003 dal Piano di gestione approvato dall’UNESCO ed istituito con legge dalla Regione Piemonte nel 2005. Di questo Centro il Presidente di allora Luigi Merlo, oggi smemorato detrattore di tutto quanto il Parco sta facendo, ha pienamente condiviso la legge istitutiva, la composizione del Comitato Scientifico del Centro di Documentazione composto da quattro membri esperti di cui due designati dalla Regione, uno dall'Università di Torino, uno d'intesa tra gli enti di gestione dei Sacri Monti del Piemonte nonché dal direttore dello stesso Centro di Documentazione. Queste funzioni sono riassumibili in:
a) raccolta, conservazione e divulgazione di documentazione inerente il sistema dei Sacri Monti, calvari e complessi devozionali europei;
b) sviluppo dell'atlante dei Sacri Monti, Calvari e Complessi devozionali europei quale strumento di lettura e di promozione unitaria del fenomeno religioso e culturale da essi rappresentato;
c) promozione e sviluppo di attività di ricerca, di studio, di momenti di confronto e di cooperazione;
d) promozione e sviluppo di attività editoriali, divulgative, informative e di formazione.
L’anno scorso il Centro ha pubblicato il volume “La nuova Gerusalemme” di Padre Michele Piccirillo, grande archeologo scomparso recentemente. E’ il primo volume che la Custodia Francescana di Terra Santa abbia mai editato in coedizione con un altro Ente. Che la scelta sia caduta sul Centro di Documentazione istituito a Crea dimostra l’autorevolezza e la credibilità del Centro stesso e ci riempie di orgoglio. E’ in italiano e in arabo e i Francescani di Gerusalemme lo hanno donato alla Autorità Palestinese affinchè, trattando del proprio artigianato, lo utilizzino quale dono di rappresentanza nei vari incontri internazionali.
Certo le leggi si possono cambiare e questo spetta al Consiglio regionale, ma oggi quella legge del 2005 afferma: il Centro di Documentazione deve fare ricerca e produrre attività divulgative editoriali e promozionali per tutti i Sacri Monti e complessi devozionali; supportato dalla composizione del suo Comitato Scientifico.
A Crea, le infinite possibilità delle reti internazionali che uniscono i vari siti web è da anni attiva, le nostre pubblicazioni sono scaricabili on-line dai siti HYPERLINK "http://www.sacrimonti.net/" www.sacrimonti.net e HYPERLINK "http://www.parcocrea.it/" www.Parcocrea.it con una media di circa 200 volumi al mese e 700 pagine consultate al giorno, nonostante ciò si ricevono moltissime richieste da Università di tutto il mondo. In sostanza, abbiamo ritenuto non sufficiente restare fermi alla sola convivialità degli “amici del bollito” che caratterizzava Crea all’inizio degli anni ottanta, quando il Parco ha avviato la propria attività.
Ma allora basta con le critiche ai libri che doverosamente e produttivamente fanno circolare nel mondo il valore dei Sacri Monti, basta con le proposte non previste dalla norma e pertanto non attuabili in tempi brevi. Ci chiediamo, vogliamo o no rispettare le leggi?
Le pubblicazioni del Centro di Documentazione, sono di indubbio altissimo livello, l’internazionalità dei collaboratori lo dimostra le lingue in cui sono edite: italiano, francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese, olandese, slovacco, ungherese, polacco. Questi livelli e queste pubblicazioni sono stati uno dei motivi (non certo i soli, ma sicuramente quelli determinanti) che hanno spianato l’inserimento del Sacro Monte di Crea e di altri 8 Sacri Monti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO nel 2003, avviato su iniziativa dell’allora On. Angelo Muzio. Sul piano puramente economico quanto costa tale riconoscimento? Quanto sarebbero disposti a pagare Amministrazioni regionali, e Istituzioni locali per ottenere un simile attestato? Quali sforzi stanno meritoriamente facendo le Province di Alessandria, Asti e Cuneo affinchè i vigneti del nostro Monferrato siano inseriti in tale ambitissima Lista del Patrimonio dell’Umanità? Moltiplicatelo per nove, tanto vale il riconoscimento che partendo da Crea ha trascinato con sé gli altri Sacri Monti piemontesi istituiti ad Aree Protette e quelli lombardi di Varese e Ossuccio.
Un’ultima considerazione: la Legge di riordino delle Aree Protette oggi in discussione presso il Consiglio Regionale promossa dall’attuale Assessore ai Parchi, Nicola de Ruggiero, vede l’accorpamento di tutti i Sacri Monti in un unico Ente che avrà la sede amministrativa e direzionale proprio presso il Parco di Crea. Un grande riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni.
Discutiamone pure di Crea ma discutiamo anche delle frane che hanno colpito il Monferrato, l’alessandrino, l’astigiano, il cuneese e torinese, isolando paesi e borgate, creando un danno enorme, anche se si continua ad addossare colpe solo all’Ente Parco di Crea ignorando, non sempre in buonafede, le regole e gli interventi attivati.
Certo la qualità dell’immagine del Sacro Monte migliorerebbe con la partecipazione di chi, nel Sacro Monte, svolge le proprie attività economiche. La brutta cartellonistica pubblicitaria, gli elementi di arredo, le fioriere e fiori di plastica degli esercizi commerciali sono elementi negativi dell’immagine del Sacro Monte, per questo vanno progettati, coordinati e regolamentati. Non lo afferma l’Ente Parco – per altro in pieno accordo con il Santuario - lo dispone una legge dello Stato ovvero il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio.
Per queste ragioni auspichiamo siano cancellate le ipocrisie della desolazione del Sacro Monte di Crea, proponiamo invece una franca, ma non prevenuta discussione.
L’Amministrazione e gli Uffici del Parco sono pienamente disponibili ad incontri per discutere ed accogliere costruttive proposte.
Il Presidente Gianni Calvi
I membri della Giunta Esecutiva del Parco naturale del Sacro Monte di Crea:
Adriano Brusa
Maurizio Einaudi
Carlo Torretta