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  • 07 febbraio 2013
  • Casale Monferrato

Commemorazione Banda Tom: c'è differenza tra chi combatteva per la libertà e chi la voleva annientare

Scrivo in merito alla missiva del signor consigliere comunale Ugazio, o meglio ai suoi piagnistei nei confronti della contestazione avvenuta al Salone Tartara durante il discorso del Sindaco Demezzi. Il tono pomposo ed accigliato delle parole di Ugazio nel condannare una protesta assolutamente pacifica e compostissima, avvenuta nel più assoluto e glaciale silenzio (non si è udito né un fischio né ingiurie) con l’esposizione di manifesti e striscioni; possono essere definite con una sola parola: ridicole! Come del resto è stata impagabile la reazione del Sindaco alla vista dei volti seri e silenziosi dei manifestanti, tra i quali c’ero anch’io, che innalzavano un volantino con l’immagine della lapide sita nei giardini dell’ospedale con il nome di Cavallero cancellato e le scritte “Giardini Banda Tom, Partigiani Sempre”. L’espressone del primo cittadino, che ci ha messo all’incirca un minuto e mezzo prima di iniziare il discorso tanto era rimasto atterrito, era un misto tra imbarazzo e panico; degna senz’altro della consegna di uno speciale “Tapiro d’Oro”! Ed è comprensibile visto che le due cose collidono frontalmente. Da una parte un militare di altissimo rango organico al regime fascista che più di chiunque altro nel regio esercito appoggiava senza nessuna incertezza l’alleanza con la Germania nazista, e che fu uno dei principali sponsor dell’entrata in guerra del nostro paese a fianco del regime di Hitler; dall’altra 13 giovani che avevano scelto di combattere con le armi un regime criminale e cialtrone che stava trascinando la nostra cara patria in un baratro fatto di sangue, sopraffazione e violenze inimmaginabili, che sono stati massacrati senza pietà dopo aver subito torture e umiliazioni di ogni sorta, l’ultima di venire portati al luogo del supplizio seminudi ed esposti alle intemperie invernali, proprio dai nazifascisti. In tutto il mondo si usa celebrare tutti coloro che con opere o gesti portano lustro ed onore alla propria terra di origine dedicando loro monumenti, ma anche piazze, vie e giardini, i quali ricordano alla popolazione la loro esistenza e l’importanza di ciò che hanno compiuto. Ora, se da una parte la Banda Tom si batteva per un mondo libero dalla feroce tirannia e dalle guerre provocate dai fascisti, sognando un mondo più sereno e giusto per tutti; dall’altra parte il Maresciallo d’Italia Cavallero appoggiava pienamente il sogno folle di dominio di Mussolini ed Hitler, incurante delle conseguenze che questo avrebbe portato ai cittadini del nostro paese, e non vado oltre per brevità, perché ci sarebbero da dire cose ben peggiori su questa figura, che per altro già sono state ampiamente illustrate su questa testata. Chi tra Banda Tom e Cavallero avrebbe meritato la perpetuazione della memoria con una dedica di uno spazio cittadino, è senz’altro la domanda più facile del mondo! Chi ha avuto quello spazio a Casale? Il caro signor sindaco forse proprio mentre cominciava il suo discorso si stava domandando se fosse stata una mossa intelligente aver dedicato quei giardini a Cavallero visto che poi ogni anno si sarebbe trovato, a causa del suo ruolo, a commemorare l’eccidio della Banda Tom. E del resto in Germania ed Austria nessun amministratore, nemmeno della più piccola ed insulsa località verrebbe mai in mente di dedicare una qualsiasi cosa alla memoria dei gerarchi del regime nazista come Goering o Himmler. Perché allora Demezzi ha permesso la dedicazione a Cavallero qui a Casale? Non penso che il signor sindaco sia un fascista, ma credo sia stato molto mal consigliato da qualche “camerata fuori tempo massimo” che lo sostiene in giunta e nel consiglio comunale. Ugazio poi tira fuori il solito ‘bestiario’ di parole ed espressioni vuote tipo: “siete faziosi, state strumentalizzando, sono proteste anacronistiche...”, etc., che comunemente la sua parte politica usa contro chi si oppone, politicamente o non. Ma io domando, non al consigliere, ma ai cittadini di Casale, cosa c’è di strumentale, o di fazioso, nel chiedere che si marchi bene la distanza tra chi combatteva per la libertà come Tom e gli altri partigiani, e Cavallero che invece voleva annientarla? Chi tra i due meritava gli onori, e chi al massimo un pietoso oblio? E’ stato forse più irrispettoso per la memoria di quei giovani martiri per la libertà la dedicazione ad un gerarca fascista un giardino pubblico della città in cui fu compiuto il loro supplizio o la protesta composta e civile di chi la vorrebbe cancellare? Certo che il consigliere, come altri tipo Casa Pound o anche Pansa ce la mettono tutta per far passare la tesi falsa come Giuda che in fin dei conti nazifascisti e partigiani erano la stessa cosa; ma stiano pur certi questi sepolcri imbiancati che i partigiani, la loro lotta e le loro idee, che sono alla base della nostra costituzione e della società democratica troveranno sempre chi li difenderà e ne perpetuerà la memoria sbugiardando i negazionisti!

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