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  • 16 novembre 2012
  • Casale Monferrato

Casale Calcio e Rossignolo: stessa polizza falsa?

Casale Calcio e De Tomaso apparentemente non hanno nulla in comune se non un lontano legame territoriale. L’ex patron dell’ormai fallita casa automobilistica, infatti, è il vignalese Gian Mario Rossignolo, finito in manette nei mesi scorsi con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato insieme al figlio Gian Luca. Ma ad accomunare le due realtà è un’indagine giudiziaria che, partita dalle carte della De Tomaso di Livorno, passata per Torino e Milano, è arrivata anche sulla scrivania della Procura di Pescara. Quest’ultima ha ricostruito la storia di 133 fideiussioni false a garanzia di oltre 230 milioni di euro. Gli inquirenti avrebbero individuato nove persone tra cui il broker Ramon Rotini e il mediatore creditizio Christian Limonta, due nomi legati alla falsa polizza (valsa 7,5 milioni di euro, parte di un finanziamento pubblico di oltre 19 milioni) del caso De Tomaso. E anche il Casale Calcio avrebbe fatto ricorso al gruppo per ottenere, in estate, una fideiussione da presentare alla Lega Pro per l’iscrizione. La società nerostellata, dopo il rifiuto della polizza da parte della Lega, è poi riuscita ad iscriversi al campionato di Seconda Divisione in extremis incassando, però, quattro punti di penalizzazione. Nella trappola sono finite altre tre società di calcio: Chieti, Treviso e Como. La rete delle imprese in difficoltà che avrebbero chiesto aiuto all’organizzazione sarebbe abbastanza ampia: 200mila euro ad aziende del Torinese e 1 milione ad una nel Novarese, solo per restare in Piemonte. Soddisfatto per la piega che hanno preso le indagini è il difensore di Rossignolo senior, l’avvocato Massimo Girardi, anche se per il momento mantiene una linea cauta: «Voglio attendere di conoscere meglio i fatti di quest’ultimo sviluppo prima di pronunciarmi, perché per il momento non sono in condizione di avere una visione completa della questione». Nella serata di ieri, giovedì, il Casale Calcio ha diramato una nota in cui delinea la posizione della società nerostellata: «In merito alle notizie relative all’inchiesta sulle false fidejussioni nel mondo del calcio, l’A.S. Casale Calcio precisa che la fidejussione per l’iscrizione al campionato di Seconda Divisione 2012/2013 venne presentata dall’allora rappresentante legale Giorgio Zanon, il quale sporse poi una regolare denuncia presso la magistratura non appena detta fidejussione venne respinta, ritenendosi parte lesa nella vicenda e per far valere i diritti della società. Il tutto venne ufficializzato in un comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale in data 9 luglio 2012 e tuttora consultabile. L’A.S. Casale è dunque vittima e parte lesa in questo raggiro che sta emergendo dalle indagini della magistratura e si tutelerà in tutte le sedi opportune per il proprio buon nome e per la propria onorabilità». Ora si attendono sviluppi in particolare sulle generalità dei sette indagati non ancora rese note dalla Guardia di Finanza.

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