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  • 21 luglio 2008
  • Casale Monferrato

L'autista fumò uno spinello? Morirono due bambini: chiesto il rinvio a giudizio del conducente del pullman

Richiesta di rinvio a giudizio per Michele Tizzani, il 33enne autista di Lamporo, conducente del pullman coinvolto nel tragico incidente avvenuto nella primavera dello scorso anno in autostrada, nel quale persero la vita due bambini della scuola elementare di Stroppiana - Michael Vigna, 6 anni, e Francesco Barbonaglia, 7 anni - e altri trenta alunni rimasero feriti, alcuni dei quali in modo grave, così come le maestre che li accompagnavano. L'accusa formulata dalla Procura di Vercelli nei confronti di Michele Tizzani è di omicidio colposo, aggravato dal fatto di aver guidato in stato di alterazione dovuto all'assunzione di sostanze stupefacenti. L'autista è anche accusato di lesioni personali gravi. La tragedia si consumò nel pomeriggio del 9 maggio 2007, verso le 17,30, sulla bretella Santhià-Casale della A/26, qualche chilometro prima del casello Vercelli Ovest. Il pullman, con a bordo 41 bambini e quattro insegnanti che stavano tornando da una gita scolastica a Torino, uscì di strada, ribaltandosi in una risaia. Drammatico il bilancio dell'incidente, con due bimbi morti e diversi feriti Il conducente, anch'egli ferito nell'incidente, venne ricoverato al Santo Spirito, piantonato dalle forze dell'ordine in quanto nei suoi confronti era stato disposto l'arresto, convalidato dal gip del Tribunale di Casale, Daniela Bellesi la quale aveva poi concesso a Tizzani gli arresti domiciliari nella sua abitazione di Lamporo. Durante l'interrogatorio, avvenuto in Tribunale due giorni dopo l'incidente, l'autista aveva ammesso di avere fumato uno spinello. «Ma la sera precedente, due-tre tiri, poi l'ho buttato. L'incidente non c'entra nulla con la droga: ho perso il controllo del pullman perchè ho accusato un malore, non sono tossicodipendente», aveva spiegato al giudice. Michele Tizzani, subito dopo l'incidente, era stato trovato positivo alla cannabis: ricoverato in ospedale per una sospetta lesione al bacino, era stato successivamente dichiarato in arresto. «E' la prima volta che fumavo uno spinello, l'ho fatto per curiosità - aveva dichiarato Tizzani al gip Bellesi - Me l'aveva dato un amico qualche tempo prima. La sera, andando a buttare la spazzatura, l'ho acceso: qualche boccata poi ho subito smesso. Ma la canna con la disgrazia non ha nulla a che vedere». L'autista aveva raccontato come si era svolta la giornata. Dopo aver prelevato la comitiva, il pullman aveva raggiunto Torino per la visita al Borgo Medievale nel Parco del Valentino. Poi nel pomeriggio trasferimento della scolaresca in piazza Castello. Mentre i bambini e le maestre erano all'Armeria Reale, Tizzani era andato a mangiare un boccone: un panino e una birra piccola. Subito dopo avrebbe accusato un malessere: «Respiravo a fatica e mi aveva preso una strana sonnolenza. Sono salito sul pullman per cercare di dormire un po' ma è arrivato il gruppo e ho dovuto partire». Sempre stando al racconto fatto al giudice, Tizzani aveva cercato di resistere ma sulla bretella per Santhià la vista gli si era annebbiata fino a perdere il controllo del veicolo che, dopo aver sbandato, si era rovesciato in una risaia con le conseguenze drammatiche. Il fascicolo con l'interrogatorio vennero successivamente trasmessi alla Procura della Repubblica di Vercelli, competente per territorio, la quale chiese una perizia sui campioni di sangue e di urina prelevati all'autista subito dopo l'incidente. I consulenti nominati dal gip di Vercelli (la casalese Maria Teresa Guaschino), Rita Celli e Michele Petrarulo, stabilirono che l'assunzione di droga sarebbe avvenuta nelle otto ore precedenti il prelievo del sangue, che venne eseguito tra le 20,09 e le 20,44. Michele Tizzani avrebbe fumato lo spinello prima delle 13: stando ai periti l'effetto della droga non sarebbe durato più di due o tre ore, quindi al massimo fino alle 16. Per i consulenti nominati dalla difesa non esistono dubbi che l'autista si fumò lo spinello la sera precedente la disgrazia. Una seconda perizia venne eseguita su peli e capelli sequestrati nell'abitazione del Tizzani nell'ottobre 2007: doveva servire a stabilire se l'autista fosse un consumatore abituale di stupefacenti. Per la Procura quei peli e capelli non erano utilizzabili, mentre i periti del gip sarebbero giunti alla conclusione che Tizzani non fosse un consumatore abituale di droga: per lo meno non lo era stato negli ultimi quattro mesi precedenti il prelievo. Fu inoltre accertato che anche il mozzicone di sigaretta trovato sul pullman non era stato fumato da Tizzani.

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