La casetta andava meglio in piazza Castello, ma l'idea non è così male - E Casale ha tante cose belle
di Ernesto Rota
Egr. Direttore
In riferimento alla Lettera del Sig. Alex Amelotti, sono concorde unicamente per l'ubicazione della casetta che, considerazioni a parte del trovarsi al termine della promenade di via Roma, effettivamente sta malissimo e che per lo scopo per cui è prefissata andava, a mio parere, sicuramente meglio in piazza Castello.
Due passi in più per una colazione gratis, i vecchietti panchinari sotto il Cavallo di Carlo Alalberto li farebbero anche claudicanti...
Ma la scelta del luogo apre un aspetto, per me non nuovo, dei rapporti cittadini-amministrazione comunale.
Ho sempre avuto l'impressione che non conoscano il concetto fondamentale del marketing.
Le aziende di successo prima chiedono in giro e poi fanno le scelte di prodotto. In comune a Casale invece prima si fanno le .... poi si passa a "IL MONFERRATO" l'indagine sulla popolazione. Vedasi ad esempio il concorso per le porte della città, poi fortunatamente mai attuato, forse proprio per la generale indignazione sollevatasi dalle colonne della Sua rubrica.
Quella spesa si che sarebbe stata un vera beffa, uno schiaffo alle centinaia o migliaia di persone in difficoltà con il lavoro.
Tornando a noi, la casetta non sarà sicuramente, nessun cappuccino e fetta di torta in meno al Bar Savoia o caffè al Saturnino. Chi come me ha questo piacere non lo abbandonerà. Invece sarà una bevanda calda per i molti poveri pensionati o turisti in cerca di saldi. Una iniziativa lodevole, da migliorare.
Non polemizzo oltre con il Sig. Amelotti, che dice qello che non è ma non dice il suo mestiere.
Il sottoscritto è un pensionato nato a Rivalba di Valmacca che sta osservando con interesse le aperture culturali-turistiche di Casale (Castello - prossima giornata del gusto - visite guidate della città - a lei aggiungere se crede - stagione del Teatro Comunale - etc.) che stanno animando la città anche di voci straniere che ho sentito lungo la via Roma e "'n piaza dal cavà". Cose che, direi, sono sfuggite al nostro indignato number one.
O forse come me (costretto a San Mauro, dove risiedo, da fastidiosa indisposizione) l'ha vista solo in fotografia?
Un cordiale saluto, buon lavoro
Ernesto Rota