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  • 05 novembre 2014
  • Ozzano

Podismo: un atleta si spaccia per non competitivo? La giustizia sportiva valuta il nostro filmato

Non sappiamo se qui si applica la “prova TV” ma, sinceramente, la cosa ci ha colto del tutto di sorpresa. L’AICS, nella giornata di ieri, tramite un proprio giudice di gara ci ha chiesto gentilmente di metter loro a disposizione fotogrammi a grandezza reale di quanto qui pubblicato in video, recentemente, sulla gara podistica ozzanese del 19 ottobre, terz’ultima prova di quel campionato provinciale. Trattandosi di collaborare con la giustizia sportiva, naturalmente abbiamo fornito di buon grado il materiale in oggetto. Cosa sarebbe successo, di nuovo, in una gara che ci ha prima stupito a livello sportivo e poi disciplinare, con tanti atleti estromessi dalla classifica per omessa visita medica e conseguente cartellino scaduto? L’uso del condizionale è d’obbligo, in attesa di comunicato ufficiale o nuova classifica. Atleti di questa provincia hanno ravvisato gravi irregolarità da parte di un loro collega tesserato; se in gara un dubbio è sorto a parecchi, tale si è tramutato in certezza dopo aver visionato on line il nostro doppio filmato. Da qui la loro segnalazione all’AICS. Nel dettaglio. Al km 2,300 Gabriele Poggi e Diego Picollo transitano a Villa Osta, in strada Rolasco; sul lato opposto della strada un “non competitivo” (n.c.), riconoscibile dalla mancanza di pettorale, si scansa e cede il passo, come va fatto. Non rientrando in classifica, dei n.c. è tollerato il partire prima, se vogliono, e usufruire del percorso breve. In realtà, l’anonimo (almeno per ora) podista sotto un’altrettanto anonima maglietta nasconderebbe la maglia sociale e il pettorale di gara. Con la scusa del riscaldamento sarebbe partito diversi minuti prima del “via”. Si consideri che quel tratto presenta una salitaccia mica da ridere, con Chiappo e Cairo in poco più di mille metri. Verso la fine della prima parte del video (ancora disponibile in queste pagine) eccolo riapparire al km 4,400, stavolta dietro la terza donna (Ilaria Bergaglio) e davanti a un atleta Solvay e al trinese Buso. Manca non molto alla separazione dei tracciati e un n.c. lì non fa(rebbe) notizia, di per sè. A questo punto ci siamo presi la briga di consultate le foto di Valerio Gobbi alla Costabianca, che ha ripreso tutti, ma proprio tutti coloro che han coperto i 9,400 del percorso (solo una decina sono state qui pubblicate). Chi non c’è ha forzatamente usufruito del tracciato breve, com’è diritto dei “camminatori”. E infatti il nostro “mister X” non compare. Ma ricompare, quasi per magia, negli ultimi fotogrammi della seconda parte, appena dietro ad Ilaria Zavanone, con tanto di pettorale (numero non transitato alla Costabianca) e maglietta sociale. Di lì a poco taglierà il traguardo ed è molto probabile si sia portato a casa un premio di categoria. Che fosse Brachetti sotto mentite spoglie? Alla giustizia sportiva l’ardua sentenza. Attendiamo gli eventi. E nella mini fotogallery vediamo i tre momenti in questione. MA LA VERA REGIA E’ DEL DESTINO – (g.pi.mor.) Quante probabilità c’erano che una tale situazione, se sarà appurata, venisse documentata e pubblicata? Molto vicine allo zero. E il tutto sembra dar ragione a chi asserisce che nulla capita mai a caso. “Il protagonista Clark Kent si traveste da camminatore, fruisce di tutti i vantaggi concessi a tale categoria e, nei pressi del traguardo, si straccia le vesti e rivela il Superman ch’è in lui”. Sceneggiatura riminiscenza dell’adolescenza perduta, da valutare. Sì, ma la regia? Le riprese video come queste, che implicano un minimo di montaggio, si basano su scelte e strategie ben precise. Viene prodotta una quantità di immagini (riprese) ben superiore cui fa seguito una selezione delle medesime cercando di stare dalla parte dello spettatore. Naturalmente trovano poco spazio i “mossi” (su un’auto in movimento si butta via tantissimo, nonostante la grande disponibilità dell’amico Cesare a fermarsi ogni tanto) ma anche quelle inquadrature che potrebbero disorientare chi fruisce del prodotto finale. I “nemici” (virgolettato) classici, all’arrivo, sono quegli atleti che si reimmettono sul percorso per il defaticamento; in gara, i n.c. che corrono con passo da classifica. Perché, dunque, la persona del contendere compare, fuori tema, in ben due circostanze? Scherzaccio del destino (“Non era ggiornata” direbbe un’amico napoletano). Poggi e Picollo si sono trovati al posto sbagliato nel momento (per lui) sbagliato. Quella villa è un vanto della zona e il non includerla è peccato mortale, specie in autunno, coperta dal colore rossastro del rampicante. Trovarsi un n.c. proprio lì… roba da sussultare (il terzo passeggero, tale Fausto, ci è testimone); perché di tagliare quell’inquadratura… non se ne parla. Poi, appena prima dell’ex osservatorio, il “nostro” non viene a trovarsi tra l’Ilaria da Gavi (la più inquadrata dagli obiettivi sportivi provinciali) e il “mitico” Claudio Buso, che ad Ozzano, per ragioni di famiglia, gioca in casa? In quel frangente, chi sa cavarci un taglio logico è bravo. Infine, l’Ilaria valenzana ci era sembrata perfetta per la chiusura. Solo ieri, tra il senno di poi e il bisbiglio, abbiamo notato quanto si intravedeva alle sue spalle, e dopo aver bloccato i fotogrammi. Per cui, pare incredibile ma è stato il destino a dettare l’inconsapevole regia. Sul fatto in sé si preferisce non commentare perché non abbiamo conoscenza diretta e poi, quando la realtà supera la fantasia… Certo che, d’ora in poi, nel “tagliare” dalle scene i camminatori che corrono qualche dubbio ci rimarrà, dentro. Mettiamola perciò sul ridere e rifugiamoci in un classico “roba da pazzi”. Alla faccia dello sport all’aria aperta. Ozzano basso, ultimamente, è conosciuto come il rettilineo dei 10 VeloOk. Dieci obiettivi a monitorare ogni nostro passaggio. Da oggi verrebbe da dire che nemmeno in campagna, in quei paraggi, è lecito sperare di farla franca.

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