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Dibattito
«Il 100% di ragioni contro l’energia nucleare»
Interviene Legambiente Circolo Verdeblu Casale Monferrato
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«Il tempo che passa e lo sviluppo tecnologico che accelera non attenuano le ragioni del “no” all’energia nucleare: non è vero che fa risparmiare; non è vero che quella di ultima generazione non porta rischi; non è vero che nel mondo ormai se ne sono convinti tutti; non è vero che opporsi al nucleare significa mettere davanti l’ideologia invece della ragionevolezza. Noi, in un territorio posto a metà strada tra Alessandria e Vercelli, abbiamo argomentazioni anche doppie per continuare ad apporci ad un ritorno al nucleare, ma gli ultimi dati confermano tutte le nostre preoccupazioni e devono mettere in allarme anche chi vive nel resto d’Italia».
Interviene così Legambiente Circolo Verdeblu Casale Monferrato che spiega: «È del 10 dicembre la pubblicazione del report della coalizione 100% Rinnovabili Network sui costi del nucleare, un documento chiarissimo redatto dalle associazioni ambientaliste e del terzo settore, da docenti universitari e ricercatori e da esponenti del mondo delle imprese e del sindacato. Si legge nel report: “In Europa nel 2023 il costo di generazione dell’elettricità prodotta da nuove centrali nucleari sarebbe di 170 $/MWh, contro i 50 $/MWh del fotovoltaico (3,4 volte di meno del nucleare) e quella dell’eolico onshore di 60$/MWh (2,8 volte di meno)”. Anche i reattori “piccoli”, quelli spesso presentati come pratiche soluzioni per il terzo millennio, sono costosi e rappresentano una mera illusione: “L’energia elettrica generata con gli SMR – i reattori modulari più piccoli proposti per l’Italia e che ancora non sono stati costruiti in nessun Paese occidentale – costerà più di quella prodotta dai reattori più grandi. A questa conclusione arriva la rassegna internazionale sui progetti in corso per gli Small Modular Reactor (SMR), pubblicata da The World Nuclear Industry – Status Report 2024 (Mycle Schneider Consulting Project Paris, September 2024)».
«Impietosi anche i numeri dei “costi relativi a smantellamento, bonifica dei siti nucleari contaminati e gestione dei rifiuti radioattivi… [che] si aggirano in un intervallo di 422—566 miliardi di euro.” Miliardi di euro… uno sproposito! Il report cita anche altri dati autorevoli, quelli diffusi dall’Agenzia Internazionale per l’Energia (World Energy Outlook 2024): “Il costo di generazione dell’elettricità … prodotta da nuove centrali nucleari in Europa sarebbe di 170 $/MWh, contro quella generata dal solare fotovoltaico pari a 50 $/MWh (3,4 volte di meno del nucleare), quella dell’eolico onshore di 60 $/MWh (2,8 volte di meno) e quella dell’eolico offshore pari a 70 $/MWh"».
Il quadro di questi studi «si proietta poi nel futuro, nei prossimi, decisivi 25 anni: “Anche al 2030 e al 2050 il nucleare è una forma di produzione di energia elettrica più costosa delle rinnovabili. Parliamo… di una differenza di ben 100 $/MWh tra nucleare e solare per il 2030 e il 2050, 80 $/MWh per l’eolico onshore, per il 2030 e 75 $/MWh per il 2050. E per l’eolico offshore di 90$/MWh per il 2030 e il 2050. Differenze di costi, più o meno elevate, che si riscontrano anche negli Stati Uniti, in Cina o in India”».
Gli estimatori dell’energia nucleare «amano poi citare a sproposito l’esperienza francese, che invece non è affatto positiva: “EDF, la società francese che gestisce le centrali nucleari, fortemente indebitata, nel 2023 è stata interamente nazionalizzata dal governo francese, con una spesa di oltre 9 miliardi a carico dei contribuenti.”. Risparmio per chi dunque?».
Il documento della coalizione 100% Rinnovabili Network «è interamente leggibile sul sito www.legambiente.it; noi chiudiamo con il richiamo alle fonti rinnovabili, un volano potente, cuore della transizione energetica che non è passata di moda, né ha perso concretezza: “Così come farà la maggioranza dei Paesi dell’Unione Europea, Germania compresa, anche l’Italia potrà soddisfare il proprio fabbisogno di elettricità, anche raddoppiato al 2050, non solo all’80%, ma al 100% con fonti rinnovabili di energia: idroelettrico, geotermico, da biomassa e, soprattutto, eolico e fotovoltaico».
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