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Consorzio Colline del Monferrato Casalese Doc

I vini del Monferrato conquistano Torino

Proposto anche lo spumante rosè Metodo Martinotti

Sono sbarcati nella città sabauda e, presto, bisseranno nella provincia granda i vini del Monferrato casalese, con il format “Stile Autoctono”, promosso dal Consorzio Colline del Monferrato Casalese doc, nell’ambito dell’iniziativa di coda del Grignolino, dal carattere nobile e ribelle, in collaborazione con il sommelier Pierluigi Bianco. 

Prima tappa, mercoledì 10 luglio al Ristorante Tratto di Torino, dov’è stata degustata una selezione degli autoctoni protagonisti dell’evento, quali sono stati: “Pandemonio”, lo spumante rosè Metodo Martinotti con maturazione sui lieviti di 9 mesi, perlage finissimo e persistente, profumi intensi e delicati, note fruttate (piccoli frutti) e spezie, carattere gentile ed immediato, prodotto con uve Barbera (Hic et Nunc); “Muntavà”, il Metodo Ancestrale con il Grignolino che si fa frizzante secondo un antico e naturale procedimento che origina vini dal perlage delicato e persistente; “Lemieperle”, il Grignolino del Monferrato Casalese doc Metodo Classico, di cui al riconoscimento unionale di queste settimane (La Scamuzza); “Curioso” (virtuoso), “Volta” (elegante) e “La Capletta” (evoluto), il Grignolino del Monferrato Casalese doc tradizionale, secondo rinnovati virtuosismi aziendali che sanno coniugare il carattere anarchico del vino alla naturalezza dei suoi risvolti organolettici (rispettivamente di Tenuta Genevrina, Cascina Ronco e Casalone); il Rubino di Cantavenna doc, la piccolissima doc che esprime un terroir contenuto di spiccate valenze pedoclimatiche e ambientali tra collina, grande fiume e biodiversità vegetativa (Sbarato); “BarberOne”, la Barbera del Monferrato Superiore docg, quest’ultima, lasciata appassire naturalmente per 100 giorni in cassetta, per poi fermentare 15 giorni in vasca d’acciaio, affinare 24 mesi nel legno e invecchiarne altrettanti in bottiglia, per un vino di grande forza, armonia, persistenza e complessità, particolarmente fruttato, con sentori di eucalipto e di liquirizia (Botto vini). A sorpresa, la Riserva Primo Canato di Marco Canato.

Prossimo appuntamento, mercoledì 31 luglio alle ore 20,30 al Why Not di Cuneo per apprezzare: “Abbacinante” Spumante Metodo Martinotti lungo con uve Grignolino, 8 mesi sui lieviti per ottenere persistenza e perlage fine, senza zuccheri aggiunti in fase di pre-imbottigliamento, per preservare gli zuccheri dell’uva interrompendo la rifermentazione e abbassando la temperatura a zero gradi, quando si ha un residuo di zuccheri intorno ai 5-7 gr/litro di zuccheri (Cascina Montecchio - Ottiglio); “Muntavà”, Metodo Ancestrale con uve Grignolino per una soluzione frizzante, dal perlage persistente e delicato (Canato - Vignale Monferrato); “Margot”, Bollicine Metodo Classico con uve Grignolino del Monferrato Casalese doc, affinamento 36 mesi sur lies (Gaudio Vini - Vignale Monferrato); quindi, i grandi classici autoctoni quali: “Arillus” Grignolino del Monferrato Casalese doc (Sulin - Grazzano Badoglio); “Bricco del Bosco” Grignolino del Monferrato Casalese doc (Accornero - Vignale Monferrato); Grignolino del Monferrato Casalese doc (Tenuta La Tenaglia - Serralunga di Crea); Grignò “Grignolino del Monferrato Casalese doc (Beccaria - Ozzano Monferrato); “BarberOne” Barbera del Monferrato Superiore docg (Botto - Sala Monferrato). In abbinamento: crudo nostrano con fior di latte e gnocco fritto, pulpo a la gallega, insalatina contadina con misticanza, caprino, noci, mirtilli e miele, battuta di Fassona al coltello con grana e sale nero, involtini di vitello con salsa tonnata, risotto mare e monti, fagioli di carne al fondo bruno, scaglie di cioccolato fondente e al latte. Quota: euro 25. Evento realizzato nell’ambito delle azioni di cui al Psr 3.2.1. Info e prenotazioni: tel. 370 3342425. 


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