Con 2078 voti, la casalese Cristina Bargero vince le primarie del Pd. Seconda in assoluto nella Provincia di Alessandria dietro a Daniele Borioli, la Bargero è stata la più votata tra le donne. L’esponente casalese del Pd sarà quindi candidata alle prossime elezioni politiche per la Camera dei Deputati, al secondo posto nel listino regionale e, perciò, con altissime probabilità di essere eletta. Cristina Bargero, 37 anni, è ex consigliere comunale a Casale Monferrato. Laureata in Giurisprudenza all’Università di Torino, con percorso di studi economico, ha conseguito due titoli di Master, uno in Analisi delle politiche pubbliche e uno in Pubblica Amministrazione. È ricercatrice all’Ires Piemonte.
Di seguito, riportiamo l’intervista pubblicata sull’ultimo numero de “Il Monferrato”:
Perché si candida?
«La candidatura è parte del concreto rinnovamento della politica, chiedendo a tanti e tante di mettersi a disposizione con un rinnovato impegno perché occorrono forze fresche e competenti che si mettano a tempo pieno a disposizione di tutto il territorio della Provincia di Alessandria. Il Paese ed, in particolare, la provincia, stanno vivendo un periodo di profonda crisi dei principali settori produttivi (dai distretti tradizionali ossia l’orafo e il freddo a tutto il settore manifatturiero con le inevitabili ricadute sul commercio), con gravi conseguenze sull’occupazione e con un impoverimento generale, tanto che il 16% della popolazione, ossia 47.000 famiglie è coinvolta direttamente dalla crisi».
Cosa deve fare la politica per tornare efficace?
«La politica deve occuparsi di ridare una speranza a tutte queste persone, senza lasciare indietro nessuno né per età né per categoria né per territorio. In tal senso è determinante che vengano rilanciate le politiche economiche ed industriali per garantire sviluppo e crescita. Anche dal punto di vista ambientale occorre una rinnovata ed incisiva politica di intervento, che tenga conto, accanto al rilancio della produzione, del rispetto dell’ambiente. In questo contesto si pone ancora drammaticamente l’insoluta questione amianto di Casale Monferrato e del suo territorio (completamento della bonifica, risarcimento danni, ricerca e prevenzione) ed anche quella della messa in sicurezza del dissesto idrogeologico»